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Prepararsi al picco di traffico del Black Friday: Web Performance Monitoring Gestito per e-commerce

Il Black Friday rappresenta uno dei momenti più critici per il settore dell’e-commerce, influendo spesso significativamente sul volume complessivo di visitatori ed ordini.

Atteso da consumatori e merchant, sebbene offra opportunità rilevanti per l’incremento delle vendite, comporta anche sfide in termini di gestione del traffico web e delle prestazioni di uno store online. Vale quindi la pena di analizzare nel dettaglio l’importanza del monitoraggio delle web performance per gli ecommerce, evidenziando come un servizio di Performance Monitoring come Business & UX monitoring di CriticalCase possa risultare determinante per la creazione di un vantaggio competitivo.

Il Black Friday: una sfida per l’e-commerce

Durante il Black Friday, gli e-commerce sono soggetti a picchi di traffico che raramente vengono registrati durante altri periodi dell’anno. L’afflusso massiccio di utenti intenzionati ad approfittare di offerte, sconti e promozioni può mettere a dura prova il sito Web, con conseguenze imprevedibili a danno di vendite e fidelizzazione. 

Un incremento improvviso del traffico può tradursi infatti in rallentamenti, latenze prolungate o addirittura in crash che rendono inaccessibili le pagine di un e-commerce. Viene quindi compromessa la capacità di effettuare acquisti, spingendo gli utenti verso la concorrenza. A riprova di ciò basti pensare che, attualmente, il tempo medio di attesa tollerato per il caricamento di un contenuto online è ben inferiore ai tre secondi.

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    Rischi economici e reputazionali associati alle inefficienze di un e-commerce

    Un sito web non performante durante un periodo cruciale come quello del Black Friday può subire innanzitutto ripercussioni economiche negative. 

    Fenomeni che possono verificarsi anche simultaneamente come rallentamenti, downtime o errori nel corso delle transazioni sono facilmente traducibili in perdite di fatturato. Un’esperienza utente di scarsa qualità può inoltre danneggiare la brand reputation di un e-commerce e vanificare qualsiasi sforzo o investimento dedicato all’engagement. 

    In un contesto digitale, recensioni critiche e un passaparola negativo possono diffondersi rapidamente, influenzando le scelte di acquisto dell’utenza, sia quella già fidelizzata che quella potenziale.

    Il valore di un servizio di Performance Monitoring gestito

    Fare riferimento ad un servizio di Performance Monitoring gestito significa avere un supporto nell’analisi delle prestazioni di uno store online affidandosi a figure professionali esperte nell’ottimizzazione e nella massimizzazione delle performance.

    L’importanza di un supporto specialistico continuo

    Un supporto continuo da parte di un team specializzato assicura che un sito web sia ottimizzato per offrire le migliori prestazioni possibili focalizzandosi sui KPIs più importanti da un punto di vista tecnico e di business.

    Questo significa essere in grado di identificare colli di bottiglia, comportamenti non abituali da parte degli utenti e potenziali vulnerabilità. La capacità di intervenire rapidamente è fondamentale durante periodi critici come il Black Friday, dove ogni secondo di inattività può comportare perdite economiche rilevanti.

    Componenti chiave di un servizio di Performance Monitoring gestito

    Una volta compresa l’importanza del monitoraggio delle web performance per gli e-commerce, ai fini della scelta del giusto partner è utile capire quali sono le componenti chiave di questo servizio:

    • Real User Monitoring (RUM): uno strumento con cui monitorare l’esperienza reale degli utenti, raccogliendo metriche quali tempi di caricamento, interazioni e segnali di frustrazione. Il RUM offre una visione dettagliata di come gli utenti percepiscono un sito web, permettendo di individuare  eventuali criticità.
    • Synthetic Monitoring: consiste nell’operare test programmati per misurare le principali metriche di performance. Questo tipo di monitoraggio permette di individuare anomalie anche in assenza di traffico reale.
    • CrUX (Chrome User Experience Report): CrUX è un report che raccoglie dati sulla UX direttamente dagli utenti del browser Google Chrome. Fornisce informazioni sulle prestazioni di un sito in condizioni di navigazione reali, permettendo di identificare aree di miglioramento basate su dati empirici. Sono metriche che hanno un impatto sul posizionamento SEO.

    Benefici strategici per il business

    Un servizio di Performance Monitoring gestito come Business & UX monitoring di CriticalCase determina benefici rilevanti per il funzionamento di uno store online, soprattutto in un periodo come quello del Black Friday:

    • Incremento delle conversioni: un sito Web stabile e performante durante i picchi di traffico migliora il tasso di conversione. Gli utenti sono più propensi a completare gli acquisti se l’esperienza di navigazione è fluida e senza interruzioni.
    • Miglioramento della UX: ridurre i tempi di caricamento e prevenire latenze ed errori contribuiscono a fornire un’esperienza utente di qualità, aumentando la probabilità di acquisto e favorendo la fidelizzazione.
    • Ottimizzazione dei costi operativi: prevenire problemi tecnici riduce la necessità di interventi d’emergenza e diminuisce il numero di reclami da parte dei clienti. Ciò si traduce in una riduzione dei costi di supporto e in una maggiore efficienza operativa.

    Conclusioni

    Nel corso di un momento cruciale per le vendite come il Black Friday, gli ecommerce possono dover fronteggiare rischi significativi per fatturato, reputazione e capacità di attrarre nuovi clienti. Un servizio  come il Business & UX monitoring di CriticalCase è quindi essenziale per garantire che un sito Web sia in grado di gestire workload elevati, offrendo al contempo una UX che gli utenti desiderino ripetere o condividere tramite recensioni positive e passaparola.  

    Investire in un partner professionale per il monitoraggio, l’analisi e l’ottimizzazione delle prestazioni non è solo una decisione di carattere tecnico, è una strategia che può determinare il successo o il fallimento durante i periodi più critici.

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      Migliora la user experience nell’eCommerce, dalla sicurezza alle performance

      Migliora la user experience nell'eCommerce, dalla sicurezza alle performance

      user experience ecommerce

      Perché le imprese dovrebbero indirizzare gli investimenti verso il miglioramento della user experience dell’eCommerce? E come farlo? Alla prima domanda si può rispondere con un elenco di statistiche utili a comprendere quanto sia diretta la connessione tra la UX e il successo commerciale dell’eCommerce, indipendentemente dal settore e dalle dimensioni dell’impresa. Le più eloquenti sono:

      • Il 40% dei visitatori abbandona la pagina se il tempo di caricamento è superiore ai 3 secondi (Neil Patel); 
      • I tassi di conversione calano del 4,42% ogni secondo di attesa (entro i primi 5). (Hubspot); 
      • Il 70% dei consumatori sostiene che i tempi di caricamento delle pagine abbiano un impatto diretto sulla propensione all’acquisto (Hubspot).

      Come si può notare dalle statistiche, tra tutti gli ambiti che determinano la UX, le performance del sito occupano una posizione centrale.  

      User experience eCommerce: da cosa dipende?

      L’obiettivo dell’online shopper è di per sé piuttosto lineare. Vuole trovare velocemente ciò che sta cercando oppure, nei casi più evoluti, essere indirizzato verso la scelta migliore; vuole avere sott’occhio tutti gli elementi a supporto della sua decisione d’acquisto; vuole completare l’acquisto in modo rapido e fluido, senza complessità che potrebbero ricordargli la confusione e le code in punto vendita.  

      È palese che, di fronte a esigenze comprensibili e lineari, la risposta debba essere sinergica tra le performance del sito e il design dell’eCommerce, i suoi contenuti e tutto l’universo della customer experience.

      Dal punto di vista delle performance eCommerce, l’elemento fondante è la Page Speed, ovvero il tempo che intercorre tra la richiesta e la visualizzazione del risultato nel browser del potenziale cliente. Page Speed è un concetto che non include solo la latenza del server ma è più ampio, poiché comprende anche i tempi di trasmissione di tutti i contenuti (codice, immagini…), che incidono sulla user experience eCommerce. Volendo approfondire, la Page Speed può essere poi “scomposta” in ulteriori elementi di performance come il Time to First Byte (che identifica l’effettiva latenza), i tempi di rendering e la rapidità di trasferimento (banda).  

      Come migliorare le performance dell’eCommerce

      Migliorare i parametri di cui sopra richiede un approccio sistemico e impone alle aziende di rivolgersi a provider in grado di ottimizzare l’esperienza dell’utente finale grazie ad asset, competenze e partnership.

      L’infrastruttura deve essere estremamente flessibile e scalabile per poter gestire al meglio i picchi di traffico (si pensi al Black Friday o a una promozione ad hoc); inoltre, la piattaforma deve garantire altissimi livelli di disponibilità per evitare i downtime, che si abbattono come una scure sul fatturato.  

      DNS veloci, server ad altissime prestazioni e un network CDN performante sono gli ingredienti di una ricetta che il provider deve creare su misura in funzione della piattaforma eCommerce scelta, delle esigenze di traffico e, cosa tutt’altro che secondaria, dell’ubicazione dei clienti. Una strategia Multi-CDN può essere vincente per gli eCommerce dal target fortemente internazionale. Logicamente, sulle performance incidono anche fattori intrinseci dello shop online (e quindi ottimizzabili), come le dimensioni dei contenuti e la quantità di richieste http.

      eCommerce, UX e il tema della sicurezza

      Sicurezza e performance vanno di pari passo. Se per sicurezza intendiamo la business continuity, la soluzione deve basarsi su un’infrastruttura flessibile e ridondata, che possa garantire livelli di servizio sfidanti. I network CDN, dal canto loro, offrono una protezione nativa contro minacce esterne come gli attacchi DDoS, che possono paralizzare un eCommerce proprio nel momento della promozione o della festività ad alto potenziale commerciale.

      Tema parimenti importante è quello della protezione dei dati dei clienti, poiché nessuno acquista da uno shop online che non è in grado di proteggere i propri dati personali. Si va quindi oltre il tema della user experience eCommerce, poiché, in questo caso, la reputazione del brand e la fiducia del cliente non possono essere ripristinate solo con la velocità di caricamento delle pagine o con processi d’acquisto ottimizzati.

      Per proteggere il proprio eCommerce, è necessario adottare una serie di approcci, metodologie e strumenti moderni contro attacchi quali phishing, SQL injection, DDoS e Man in the Middle, giusto per citare i più comuni. Si entra quindi nel terreno degli approcci Zero Trust, della crittografia su tutte le pagine del sito, dell’autenticazione a due fattori, dei vulnerability scan, dei Web Application Firewall (WAF) e di tutte quelle misure, proattive o reattive, dedicate proprio a bilanciare la protezione del sito con l’esigenza di garantire una user experience fluida e appagante 

      Mai far aspettare i clienti online: passa subito a una Multi-CDN!

      Perché, come e quando usarla per il tuo business online.

      7 Novembre 2022

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      COME OTTIMIZZARE IL FUNNEL DEL TUO SITO E-COMMERCE

      COME OTTIMIZZARE IL FUNNEL DEL TUO SITO E-COMMERCE

      Se gestisci il sito e-commerce della tua attività, magari su piattaforma cloud, avrai sicuramente osservato, dopo un po’ di tempo, che l’attività di conversione (cioè di vendita effettiva dei prodotti) potrebbe rivelarsi complicata.

      Se la realizzazione dell’architettura dello stesso, da un lato, è fondamentale per realizzare un sito web conforme agli standard di qualità di Google (e naturalmente dei futuri acquirenti), di per sé non basta: riuscire ad analizzare il percorso che effettuano gli utenti prima dell’acquisto è un processo vitale, che molti – colpevolmente – tendono a sottovalutare. Avere tanti visitatori sul tuo negozio online, in sostanza, può rivelarsi del tutto inutile, a conti fatti, se non hai saputo quantificare e qualificare il cosiddetto funnel di conversione.

      Ottimizzare un funnel, nella pratica, consente di tracciare, gestire criticamente e monitorare il comportamento medio degli utenti, individuando punti critici ed eventuali blocchi nel percorso di acquisto. Uno dei modi per farlo nella pratica, ad esempio, può essere quello di trarre informazioni dagli analytics del nostro e-commerce, che possono essere impostati adeguatamente per estrarre i dati più utili.

      Non esistono ovviamente ricette predefinite utili al caso: ogni e-commerce fa storia a sé, con rispettivi problemi e punti di forza. L’analisi del comportamento degli utenti, di fatto, è uno degli aspetti più importanti in quest’ottica.

      In un ragionamento più approfondito, per migliorare il funnel di conversione si tende a concentrarsi sul “cammino” che effettuano i visitatori: da quando arrivano sul nostro e-commerce la prima volta a quando, finalmente, concludono l’acquisto di un prodotto o servizio che vendiamo. Un percorso che, per inciso, può presentare vari fattori complicanti: tanto per cominciare, ad esempio, non è detto che il visitatore diventi un cliente alla prima visita.

      Potrebbe volersi fare un’idea, prima, confrontare i prezzi di altri competitor, tornare sul nostro sito più volte in seguito e via dicendo. Anche quando la decisione è stata presa, del resto, l’acquisto potrebbe presentare imprevisti fattori bloccanti: ad esempio se il nostro e-commerce non è ottimizzato per i cellulari può essere difficile o impossibile, per lui riuscire a comprare. Eliminare questi ultimi è, ovviamente, un’operazione delicata quanto vitale per il successo.

      processo-acquisto-ecommerce

      Il percorso compiuto dal consumatore nel corso del processo di acquisto parte dal momento della consapevolezza dell’esistenza di un certo prodotto, fino alla sospirata decisione dell’acquisto – e giustifica la parola funnel, inteso come imbuto: della grande massa di visitatori che arriva sul sito, infatti, solo una parte degli stessi diventerà un acquirente effettivo, proprio perché verrà “filtrata” da vari stadi intermedi.

      A livello più approfondito, questi passaggi sono in genere di tre tipi: anzitutto abbiamo il TOFU (Top Of FUnnel), che interessa la maggioranza dei visitatori del nostro sito, e che dovremmo coprire mediante contenuti del sito dedicati ai newbie del prodotto (ad esempio FAQ, oppure articoli di presentazione dei prodotti che vendiamo).

       

      Il secondo livello è detto MOFU (Middle Of FUnnel), ed interessa ciò che pubblichiamo nel sito e si indirizza al passaggio da cliente a potenziale cliente (ad esempio l’iscrizione ad una newsletter tematica).

      Infine abbiamo il livello BOFU (Bottom Of FUnnel), che interessa il momento cruciale in cui il prospect decide di comprare il prodotto del nostro e-commerce e diventare cliente effettivo, eventualmente fidelizzato.

      Per la verità, poi, l’ottimizzazione del funnel è un modello che, per molti e-commerce, non viene universalmente accettato: il percorso di conversione è, infatti, a volte più complicato di quanto non vorrebbe questa visione “ad imbuto”, che resta comunque in grado di fornire una linea guida solida per ottimizzare. All’atto pratico, tuttavia, esistono vari fattori di disturbo che potrebbero distorcere la percezione dell’utente, sia in positivo (ad esempio se è arrivato al sito mediante passaparola di un amico, potrebbe comprare più velocemente) che in negativo (potrebbe non comprare perché, ad esempio, il sito non supporta la carta di credito che usa per gli acquisti su internet, per cui è costretto a rinunciare).

      Ottimizzare il funnel del sito, in breve, comporta una revisione critica del nostro ecommerce, dalla struttura fino alle funzionalità dello stesso, ed è l’unico modo per provare a migliorare il tasso di acquisto del nostro ecommerce.

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      CASE HISTORY: DISASTER RECOVERY PER CHEFLINE.IT

      CALCOLIAMO IL TCO: CLOUD VS INFRASTRUTTURA ON PREMISE

      Disaster Recovery personalizzato su 2 data center e riprogettazione dell’infrastruttura Cloud per alti volumi di traffico utenti in contemporanea.

      La case history di oggi è dedicata a Dynamica srl, agenzia che si occupa di siti e-commerce, e alla soluzione di Disaster Recovery realizzata dal nostro team per un suo cliente. Chefline.it è specializzata nella vendita di attrezzature per ristorazione online con prezzi estremamente competitivi. L’azienda collabora con partner commerciali e fornitori nazionali ai massimi livelli. Si occupa della fornitura di ristoranti, bar, pizzerie, hotel, gelaterie, macellerie e in generale la piccola, media e grande distribuzione alimentare italiana ed europea, con prodotti che rispondono perfettamente alle esigenze di ogni realtà ristorativa.

      • Le esigenze di business del nostro cliente
        Chefline.it aveva necessità di implementare una soluzione di Disaster Recovery per proteggere i dati aziendali e garantire la continuità di servizio.
      • La sfida
        L’agenzia Dynamica srl si è rivolta a Criticalcase in cerca di un partner tecnologico che garantisse a Chefline.it il massimo uptime attraverso la soluzione IT fornita.
      • La soluzione
        Criticalcase è riuscito a fornire una soluzione che rispettasse le esigenze di Chefline, offrendo un servizio di Disaster Recovery personalizzato su 2 data center che assicurasse la continuità di servizio con SLA prossimi al 100%.
       

      Criticalcase ha svolto un’analisi delle esigenze del Cliente ed una consulenza preliminare per implementare la soluzione di Disaster Recovery ideale per chefline.it, con il fine ultimo di proteggere i dati aziendali e mantenere il sito sempre online, anche in casi di disservizio. Come primo step, l’Agenzia Dynamica ha effettuato la migrazione del sito e-commerce Chefline.it sulla nostra infrastruttura. In seguito, data la forte crescita del business e all’acquisto di spazi pubblicitari per campagne ad alto traffico, il Cliente ha sviluppato la necessità di modificare l’assetto dell’infrastruttura per adattarla ai nuovi volumi di traffico. Il nostro team ha operato una riprogettazione dell’architettura infrastrutturale per garantire la continuità del servizio anche con un numero elevato di utenti in contemporanea, in modo da supportare le campagne pubblicitarie ad alto traffico. Inoltre, i nostri esperti hanno fornito una consulenza su misura agli sviluppatori di Chefline sull’ottimizzazione del codice del sito e-commerce per ottenere le massime prestazioni web.

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      TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SULLA SITE SPEED

      Site Speed: tutto quello che devi sapere

      site speed

      La site speed, ovvero la velocità di caricamento delle pagine di un sito web, è un fattore decisivo per qualunque business online. Un e-commerce, per esempio, non può trascurare in nessun modo gli aspetti legati alle performance web; anzi, deve prestare particolare attenzione alla velocità del sito, in quanto strettamente collegata alla qualità della User Experience fornita ai potenziali clienti, e di conseguenza al volume di vendite prodotto. 

      Site speed, cos’è e perché è importante

      Quando navigano in uno shop online, gli utenti si aspettano un sito molto veloce, immagini in alta definizione, pagine semplici da visitare, procedure di check-out semplici e rapide e cosi via. Da quando la fruizione mobile ha preso il sopravvento, la velocità di caricamento delle pagine web sta diventando sempre più importante. Abituate a navigare in siti di riferimento del mondo web (come Google, Amazon…), le persone si aspettano la stessa esperienza ovunque, e quindi hanno sempre meno pazienza nell’attendere che una pagina si carichi completamente. 

      I dati confermano quanto sopra. Gli studi sul settore e-commerce sostengono che 1 su 3 utenti abbandona il sito se la velocità di caricamento è superiore ai 3 secondi, una percentuale che influenza in modo significativo la reputazione del brand e soprattutto le vendite generate. Inoltre, da qualche anno Google ha introdotto la velocità di caricamento delle pagine (site speed) tra i fattori che determinano il rank del sito all’interno dei suoi elenchi (SERP): site speed, in altri termini, è diventato un elemento cardine delle strategie di Search Engine Optimization (SEO).  

      Per tutti i motivi esposti, è necessario misurare attentamente la site speed di ogni progetto web per mantenere i clienti sul proprio sito e persuaderli a effettuare un acquisto. Tuttavia, quando si analizzano i dati sulle performance web, può crearsi un po’ di confusione. Non c’è infatti un unico valore che misura la site speed: le metriche da tenere in considerazione sono molteplici, è quindi essenziale conoscere ogni indicatore per poter ottimizzare le prestazioni del sito nel modo migliore. 

      Site Speed: le metriche principali

      Di seguito, i principali indicatori che, considerati in modo complementare e sinergico, determinano la site speed, e quindi sia il posizionamento nelle gerarchie dei motori di ricerca che la qualità della user experience.

      Page Load time

      Il page load time indica il tempo necessario per scaricare e visualizzare l’intero contenuto di una pagina web nella finestra del browser. Viene misurato dall’inizio, quando un utente clicca su un link o digita un indirizzo sul browser, fino al completamento, quando l’intero contenuto della pagina viene visualizzato sullo schermo. Il page load può avere valori diversi a seconda del browser utilizzato e dalla posizione geografica dell’utente. Per risolvere quest’ultimo problema si può ricorrere alle soluzioni di Content Delivery Network (CDN)studiate appositamente per distribuire i contenuti richiesti in ogni parte del mondo velocizzando i tempi di risposta del sito e mantenendo prestazioni elevate. 

      Time to First Byte (TTFB)

      IlTime To First Byte  è la metrica che misura la reattività di un web server o di un’altra risorsa di rete. Viene calcolato misurando il tempo che trascorre dalla richiesta dell’utente alla ricezione del primo byte. Il TTFB è un valore che non viene percepito dall’utente, ma è un indicatore essenziale per la velocità di un sito web. Nel calcolo bisogna tenere in considerazione l’utilizzo di CMS come WordPress, Magento o altre piattaforme. In questo caso il TTFB può essere facilmente ridotto attraverso l’installazione di plugin appositi. Se il TTFB continua a essere inadeguato, forse è il caso di verificare l’adeguatezza dell’hosting provider scelto e considerare una soluzione di qualità più elevata. 

      Document Load

      Document Load, o Document Complete, si riferisce a una serie di “eventi” che vengono visualizzati dall’utente. Solitamente il Doc Load indica quando tutti i testi, le immagini e gli altri elementi HTML vengono caricati, ma potrebbe non comprendere alcuni contenuti attivati da JavaScript (ad esempio animazioni o form cliccabili).

      Page Complete

      Dopo il Document Complete, mancano solo alcuni file Javascript per completare il caricamento della pagina. Una volta che anche questi ultimi elementi vengono caricati si ottiene il Page Complete. Quando il browser smette di ricevere informazioni e richieste per 2 secondi, significa che la pagina è stata caricata completamente. È una metrica importante ma può variare da test a test ed è meglio utilizzarla insieme altri parametri per fornire un’immagine veritiera.

      Speed Index

      Lo Speed Index stima il tempo medio necessario per caricare le parti visibili di una pagina web nella finestra del browser. Si tratta di un valore assegnato al sito che dipende da un insieme di metriche di velocità. Più è basso lo Speed Index, più il sito è performante.  

      I contenuti above the fold pesanti (ossia in cima alla pagina) potrebbero determinare uno Speed Index negativo; al contrario, i contenuti below the fold non sono considerati nel calcolo perché al di fuori della finestra del browser.  

      Lo speed index è utilissimo ai fini di confronto. Per esempio, per verificare se le ottimizzazioni apportate stanno dando risultati oppure per paragonare il proprio sito con i competitor di settore. Allo stesso tempo però, non mostra le aree specifiche da migliorare, pertanto è consigliabile usarlo con altre metriche di site speed per comprendere a fondo la situazione. Lo Speed Index può essere migliorato ottimizzando le font, immagini (quindi riducendo il Page Size come vedremo tra poco) e usando il lazy-loading delle immagini, ossia quella modalità di visualizzazione che non carica le immagini finché l’utente non scorre la pagina. 

      Time to Interactive

      Time To Interactive (TTI) è il tempo necessario affinché la pagina diventi interattiva. Con il termine “interattiva” si intende quando tutti gli elementi visivi sono stati caricati e la pagina risponde immediatamente all’interazione dell’utente. TTI è una metrica fondamentale per valutare l’esperienza utente iniziale. Molti siti, infatti, caricano velocemente i contenuti ma impiegano alcuni secondi extra prima di essere effettivamente utilizzabili. Per i clienti è un’esperienza frustante e spesso li porta ad abbandonare il sito. Un modo per migliorare il TTI è ottimizzare il codice JavaScript ed eliminare quello superfluo(per i siti in WordPress ci sono molti plugin che offrono questa funzionalità).

      Numero di Risorse

      Ogni volta che un utente “chiama” il sito, esso invia una serie di richieste HTTP per tutti i file che compongono la pagina web. L’insieme di tutte le richieste HTTP compone gran parte della velocità del sito. Si può analizzare ogni richiesta che viene fatta dal sito (quando carica i contenuti, la sua dimensione e il tempo impiegato per completarla). In questo modo, si possono facilmente individuare possibili problematiche e risolverle. Un metodo efficiente per diminuire la quantità di richieste effettuate è combinare file CSS e JavaScript. 

      Page Size

      Page size è una metrica che si riferisce al peso (in KB o MB) di tutti i file presenti nel sito. Ad esempio, se il sito contiene molti file pesanti, il Page Size potrebbe diventare elevato e rallentare la velocità di caricamento degli oggetti della pagina. Le immagini costituiscono il principale motivo di page size alti. Minimizzare i file CSS, HTML e JavaScript, ottimizzare le immagini e usare metodi di compressione come gzip sono tutte soluzioni utili per abbassare il page size. Inoltre, come detto precedentemente, se il sito utilizza piattaforme CMS vi sono molti plugin disponibili per risolvere questo problema. 

      Site Speed: ogni metrica è importante

      Quando si usano dei tool per testare la site speed, è importante verificare quali metriche vengono restituite.  

      Spesso, gli strumenti più popolari riportano solo il TTFB, che è una parametro utile ma non fornisce il quadro complessivo della situazione. È quindi necessario fare caso a cosa viene misurato e come. Una volta in possesso di queste informazioni, si potrà procedere con l’ottimizzazione del sito per renderlo il più reattivo possibile. È importante ricordare che non c’è una sola metrica su cui bisogna concentrarsi, ma bisogna dare il giusto peso a ognuna di esse.  

      Il punto di partenza per velocizzare la site speed potrebbe essere quello di ridurre la dimensione dei file e il numero di richieste HTTP, abbassando di conseguenza alcune delle metriche fondamentali. Da lì in avanti si potranno identificare eventuali problematiche specifiche e migliorare ulteriormente la site speed. 

      Criticalcase: il nostro obiettivo sono le performance web

      In Criticalcase, conosciamo bene la relazione tra le performance del sito web e il suo successo. A prescindere dal fatto che si tratti di un eCommerce o meno. Per questo, mettiamo a disposizione delle imprese diversi servizi finalizzati a ottimizzare le performance dei propri siti e applicazioni web, per migliorare la user experience, il posizionamento e, di conseguenza, i risultati di business.

      L’offerta spazia dai servizi di hosting su misura, ottimizzazione e distribuzione di immagini e video e Media Delivery , ma senza dimenticare il know how e le partnership in ambito di Content Delivery Network e di strategie Multi-CDN, fondamentali nell’era dell’eCommerce globale. Abbiamo pubblicato un White Paper in merito, che ti invitiamo a scaricare: potrebbe contenere spunti interessanti con cui ottimizzare il business (online) della tua azienda.  

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      E-COMMERCE: 5 CONSIGLI PER GESTIRE I PICCHI DI TRAFFICO

      E-COMMERCE: 5 CONSIGLI PER GESTIRE I PICCHI DI TRAFFICO

      Il tuo e-commerce è pronto per i saldi estivi?

      I saldi estivi sono appena cominciati, eppure Google Trends registrava picchi di interesse per gli acquisti già a partire da Marzo. Quest’anno gli italiani più attivi nello shopping sono in Liguria, Piemonte, Molise, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Ma non parliamo solo dei classici negozi presi d’assalto durante gli sconti: i protagonisti dei saldi estivi sono sempre di più i portali e-commerce. Secondo le ricerche più recenti di Netcomm le vendite online continuano a crescere registrando un incremento del 15%, con un terzo degli acquisti effettuati da mobile. I volumi di vendita sui canali online sono in forte crescita e la corretta gestione dei picchi di traffico è essenziale per assicurare agli utenti di un e-commerce una buona esperienza di shopping.

      Un negozio online può facilmente registrare picchi di traffico durante periodi come le festività o eventi specifici (Black Friday, Cyber Monday…) ma anche semplicemente con una campagna marketing particolarmente riuscita. E’ necessario che i retailer conoscano a fondo i punti di debolezza e le vulnerabilità del proprio sito per gestire correttamente il traffico e garantire ai clienti un’esperienza di acquisto ottimale. La gestione efficace dei picchi di traffico, infatti, ha un forte impatto sul successo di uno shop online, incidendo sulla customer experience e sulla fidelizzazione del cliente. Un e-commerce lento e poco performante o, nel peggiore dei casi, non disponibile perchè la quantità elevata di traffico ha causato un down del servizio, genera una riduzione delle vendite (e delle revenue complessive) e un’immagine negativa del brand.

      gestione-traffico-ecommerce

      Come garantire agli utenti un’esperienza di acquisto positiva in qualunque situazione di traffico?

      Ecco 5 consigli per preparare il tuo e-commerce ai periodi di picco di traffico tipici dei saldi!

      1. Usa un’infrastruttura Cloud ad alta scalabilità
      Sicuramente è importante dotarsi di un’infrastruttura Cloud adatta a garantire la qualità del servizio senza incorrere in disastrosi rallentamenti o disservizi. A questo proposito le soluzioni Cloud sono le migliori grazie alla loro elevata scalabilità, che consente di gestire al meglio i picchi di traffico e allo stesso tempo di ottimizzare i costi. Prima che la tecnologia si evolvesse in questo senso infatti, l’unica soluzione per siti come gli e-commerce era quella di sovradimensionare l’infrastruttura, con i relativi costi che questa scelta comporta. Ad oggi invece, la tecnologia Cloud permette di scalare le risorse in modo rapido e semplice, aumentandole o riducendole a seconda delle specifiche necessità senza incorrere in costi eccessivi.

      2. Pensaci per tempo!
      La stagione delle promozioni si è allungata. Secondo le statistiche sugli acquisti online i volumi di traffico iniziano ad aumentare anche prima del periodo previsto ed è bene prepararsi per tempo. Questo significa pianificare preventivamente i picchi di traffico del sito e strutturare misure di gestione efficace. Ad esempio, è sempre molto utile avere un piano di backup e utilizzare strumenti come la “Shopper Priorisation”, che consente di mettere gli utenti in coda qualora i servizi di back-end fossero sovraccarichi.

      3. Testa il tuo e-commerce
      E’ fondamentale effettuare dei test di carico per simulare i volumi di traffico stagionali, in modo da individuare i punti deboli dell’e-commerce in situazione di picco di traffico ed evitare disguidi in condizioni d’uso reali. Una buona pratica è quella di simulare il processo di acquisto completo, dalla fase iniziale fino al pagamento, e assicurarsi che tutti gli step vadano a buon fine. Una buona attività di testing consente di identificare tutti i possibili colli di bottiglia all’interno dei vari scenari possibili e di studiare contro-strategie di gestione efficaci.

      4. Porta i contenuti più vicini all’utente
      Usi una soluzione di Content Delivery Network (CDN)per il tuo sito di acquisti online? Se la tua risposta è no, allora dovresti cominciare subito! Le soluzioni CDN sono studiate appositamente per ottimizzare l’esperienza di navigazione dei clienti con performance e sicurezza eccezionali, avvicinando i contenuti agli utenti, rendendoli immediatamente disponibili e mantenendo una qualità elevata anche con intenso traffico. Gli e-commerce hanno bisogno di soluzioni CDN per migliorare le prestazioni web e per mantenere un servizio di qualità in casi di picco di traffico.

      5. Applica tecniche di ottimizzazione
      Rendi il sito il più “snello” possibile, poichè l’invio di dati non necessari può avere effetti negativi sulle performance del portale nei momenti di picco, rallentandone il caricamento ad esempio. Inoltre, applica ulteriori tecniche di ottimizzazione per velocizzare le richieste al datacenter o al provider del servizio di hosting.

       
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      E-COMMERCE: 9 CONSIGLI PER AUMENTARE IL RANKING SUI MOTORI DI RICERCA

      Ranking eCommerce: 9 consigli per migliorarlo

      ecommerce

      Abbiamo preparato alcuni consigli finalizzati a migliorare il ranking ecommerce, ovvero il posizionamento del sito ecommerce sui motori di ricerca, un’attività fondamentale per incrementare la visibilità e le vendite.

      Nel settore dello shopping online la Search Engine Optimization (SEO) è un aspetto fondamentale, che, come tale, non può essere trascurato. Anzi, il successo di un e-commerce dipende in gran parte dal posizionamento nella SERP di Google, ovvero dal ranking ecommerce.  

      Ranking eCommerce, dalle keyword alle prestazioni

      L’attività SEO è complessa e coinvolge molti aspetti. Con alcuni semplici suggerimenti, è però possibile migliorare il ranking dell’ecommerce e aumentare il volume delle vendite. 

      1. Analisi delle keyword

      L’analisi delle keyword di ricerca è uno dei pilastri della strategia SEO. Grazie a strumenti online gratuiti e semplici da usare, come il Keyword Planner di Google Ads, è possibile identificare facilmente le parole chiave più utilizzate dagli utenti per trovare il sito. Allo stesso modo, è possibile analizzare la concorrenza e scoprire quali sono le keyword migliori su cui focalizzare l’attività SEO e la creazione di contenuti, così da posizionare al meglio il sito.

      2. Ottimizzazione on-site

      L’ottimizzazione on-site è il secondo step fondamentale per migliorare il ranking ecommerce. Si tratta di ottimizzare i contenuti per fare in modo che vengano analizzati in modo semplice e veloce dai robot di Google e risultino il più possibile pertinenti rispetto alle ricerche degli utenti. L’obiettivo è fornire ai motori di ricerca contenuti di alta qualità che siano rilevanti per i clienti. La SEO on-site comprende l’ottimizzazione di testi, titoli, tag, metatag, categorie, URL, immagini e altri elementi cruciali per rendere il sito SEO friendly agli occhi di Google.

      3. Rimuovere i contenuti duplicati

      Ai robot dei motori di ricerca non piacciono i “doppioni”. Quando trovano pagine multiple con lo stesso contenuto penalizzano il ranking ecommerce abbassandolo nella SERP. Negli shop online, dove spesso sono presenti pagine con contenuti molto simili, il trucco è utilizzare tag appositi (come robot.txt, canonical e nofollow) per aiutare i robot a effettuare l’indicizzazione corretta del sito. Attraverso queste tecniche vengono date indicazioni precise su quali contenuti devono essere analizzati e quali no. In questo modo, le pagine web non saranno considerate come contenuti duplicati e il sito non subirà alcuna penalizzazione nella SERP di Google.

      4. Creare sorgenti di traffico differenti

      È necessario generare molteplici fonti di traffico che portino allo shop. L’attività di link building non è semplice, ma vengono in aiuto alcuni strumenti che possiamo facilmente utilizzare per aumentare il traffico, come il blog aziendale, i social media, i forum, i guest post. Più link puntano al sito, più la fonte viene riconosciuta come autorevole dai motori di ricerca, e maggiore sarà l’effetto positivo sul ranking ecommerce.

      5. Migliorare l’autorevolezza del dominio

      Come migliorare l’autorevolezza associata al dominio dell’e-commerce? Creando contenuti informativi di alta qualità, indirizzati su misura al pubblico del sito e focalizzati sulle parole chiave più rilevanti. Con il tempo, il dominio acquisirà un livello di autorevolezza sempre maggiore e garantirà un migliore posizionamento organico.

      6. Ottimizzare i social media

      Un passo fondamentale è l’ottimizzazione dei social media aziendali. In primo luogo, occorre creare una presenza online sui social network più popolari come Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn e Pinterest. In secondo luogo, utilizzare parole chiave significative all’interno della descrizione del profilo, nelle immagini, nei post e nelle descrizioni pubblicate sulle piattaforme social. È consigliabile anche l’utilizzo di hashtag correlati per aumentare la visibilità dello store sia per gli utenti che per i bot.

      7. Ottimizzare il canale di conversione

      Un’altra attività importante è testare il sito per garantire ai clienti una user experience di qualità. Vanno identificati i punti deboli del canale di conversione e corretti per minimizzare il bounce rate. L’obiettivo è aumentare il tempo di permanenza sul sito, di modo tale da migliorare il ranking ecommerce e incrementare al massimo le vendite online.

      8. Controllo e aggiornamento continuo

      L’attività SEO non ha mai un punto di arrivo e richiede continui aggiornamenti. Occorre tracciare le performance dell’ecommerce attraverso Google Analytics e altri strumenti appositi. Vanno controllate le keyword, le landing page, le fonti esterne di traffico per identificare le variazioni nel tempo e i punti da migliorare. È poi buona norma analizzare in modo continuativo il traffico complessivo del sito e delle singole pagine e i dati più rilevanti (ad esempio il bounce rate), per migliorare costantemente l’ottimizzazione dello store online.

      9. Accelerare il caricamento delle pagine

      La velocità di caricamento delle pagine web è un elemento molto importante per un e-commerce. In un mondo sempre più connesso e veloce, gli utenti non aspettano a lungo per visualizzare i prodotti di un sito ma si aspettano piattaforme di shopping online rapide e performanti.

      Se il sito è troppo lento, il rischio di perdere molti potenziali clienti diventa una certezza. Inoltre, un sito che carica i contenuti velocemente influenza il bounce rate e di conseguenza offre una migliore user experience. Al di là della connessione diretta con la qualità dell’esperienza, la velocità di caricamento delle pagine è diventato un fattore primario di ranking ecommerce. In altri termini, le prestazioni del sito in termini di banda e latenza sono valutate da Google per costruire le gerarchie della SERP, un motivo in più per investire in un servizio di hosting performante a prescindere dalla posizione degli utenti.

      Per raggiungere questo obiettivo è poi necessario ottimizzare il codice del sito web e la dimensione di alcuni elementi, ma soprattutto utilizzare delle infrastrutture lato server che siano capaci di fornire performance adeguate.

      Servizi pensati per migliorare il ranking ecommerce

      Come si è visto, oggi gli ecommerce devono garantire prestazioni di alto profilo. Ma soprattutto, devono fornirle a tutti i potenziali clienti, in modo indipendente dalla loro posizione geografica. L’utilizzo di una rete CDN (Content Delivery Network) è ormai scontato, anche per piccole attività e siti personali. Tuttavia, al crescere dell’attività e dell’estensione geografica del mercato, potrebbe essere determinante elaborare una strategia Multi-CDN, così da garantire uniformità prestazionale e resilienza in tutte le aree coperte.

      Visto l’impatto fondamentale delle prestazioni sui risultati di vendita, consigliamo di approfondire il tema scaricando il nostro White Paper dedicato, per poi contattarci e progettare insieme il miglior percorso possibile sul web.

      Mai far aspettare i clienti online: passa subito a una Multi-CDN!

      Perché, come e quando usarla per il tuo business online.

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      NATALE 2018: GLI ITALIANI PREFERISCONO GLI ACQUISTI ONLINE

      NATALE 2018: GLI ITALIANI PREFERISCONO GLI ACQUISTI ONLINE

      Quest’anno anche Babbo Natale sceglie l’e-commerce!

      In Italia il settore del commercio elettronico fa il boom: oltre la metà degli acquisti natalizi sarà effettuata online. I dati provengono dallo studio “Holiday survey” di Deloitte, secondo il quale il 57% della spesa per i regali di Natale avverrà sui canali digitali, attraverso le piattaforme tradizionali e i dispositivi mobili. Anche l’Osservatorio e-commerce B2c Netcomm del Politecnico di Milano evidenzia l’incremento degli acquisti online nell’ultimo anno: solo nei mesi di novembre e dicembre gli italiani hanno speso 6,8 miliardi di Euro su internet. Secondo la ricerca, questa quota rappresenta il 25% della domanda e-commerce annuale ed è in forte crescita, con un + 20% rispetto al 2017.

      Ma il dato che fa passare l’anno 2018 alla storia è un altro: per la prima volta gli acquisti online tramite mobile (46%) superano quelli via desktop e tablet. Secondo lo studio, Black Friday e Cyber Monday giocano un ruolo sempre più rilevante nel settore dello shopping online (con una spesa di oltre un miliardo di euro), poichè vengono considerati dagli italiani come occasioni imperdibili di riparmio.

      Ma quali motivazioni spingono gli italiani a comprare sul web piuttosto che nei negozi tradizionali?

      L’Osservatorio eCommerce B2c Netcommm ha rilevato le principali ragioni per cui gli utenti preferiscono i canali digitali.

      • Offerta completa: particolari sezione dedicate ai regali natalizi, confezioni regalo comprensive di messaggi di auguri, consegna gratuita e reso esteso fino a 60 giorni, possibilità di personalizzare i prodotti
      • Risparmio economico: convenienza rispetto all’acquisto nei negozi fisici grazie alla presenza di numerose campagne di sconti durante le festività
      • Maggior consapevolezza degli utenti sui vantaggi dello shopping online: tra i vari benefici figurano la comodità di acquisto e l’accesso ad una varietà di prodotti più ampia
      • Crescita della cultura digitale: gli italiani registrano una maggiore predisposizione verso il mondo del digitale rispetto agli anni passati

      Da non dimenticare il ruolo fondamentale dell’infrastruttura IT per gestire i maniera efficiente i picchi di traffico tipici del periodo natalizio ed evitare disservizi. Hai un e-commerce? Noi possiamo aiutarti superare al meglio le festività, garantendo la disponibilità del servizio e un supporto proattivo h 24! Scopri le nostre soluzioni Cloud hosting ad elevata scalabilità dedicate alle piattaforme e-commerce.

       
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      NETCOMM FOCUS FASHION & LIFESTYLE

      NETCOMM FOCUS FASHION & LIFESTYLE

      10 luglio 2018 – Palazzo Mezzanotte, Milano

      Il 10 luglio, nella prestigiosa sede della Borsa italiana in Piazza Affari a Milano, si terrà l’evento di riferimento sulla digitalizzazione dell’industria del fashion, del beauty e del design. Un appuntamento fondamentale per il settore dell’e-commerce, in cui si rifletterà sull’evoluzione del consumatore digitale e sulle implicazioni a livello di business e mercato. L’evento nasce dalla collaborazione di due realtà internazionali, Netcomm e Fashion, che hanno scelto di unire i due convegni italiani di riferimento del fashion e lifestyle e-commerce per creare una giornata imperdibile di interventi, formazione e networking.

      Netcomm, il Consorzio Italiano del Commercio Elettronico, promuove lo sviluppo del settore e-commerce e dell’innovazione digitale delle imprese, ponendosi come punto di riferimento sia nel panorama italiano che internazionale. Fashion è leader nel campo dei magazine di moda e propone approfondimenti di qualità legati al settore fashion e lifestyle e alle novità del mercato. Tra i suoi lettori vi sono amministratori delegati e decision maker di brand molto popolari, opinion leader e influencer, professionisti dell’ecommerce e e del digitale, oltre a tutti gli appassionati di moda.

      Il 10 luglio al Netcomm Focus Fashion & Lifestyle saranno presenti realtà di eccellenza del settore e speaker di alto livello, che presenteranno casi di successo ispirazionali e ricerche sulle tendenze più innovative del mercato fashion e lifestyle, rendendo l’evento un’occasione immancabile di incontro e confronto. Sono attesi 900 partecipanti, con un’elevata incidenza di decision maker (dal CEO ai direttori marketing) e oltre 400 brand dei settori fashion, beauty, design e Made-in-Italy di alta caratura. I relatori provengono da realtà di spicco che garantiscono la massima autorevolezza ai panel e, insieme alla presenza di sponsor di respiro internazionale, rendono la conferenza una fonte di innovazione. Oltre ai numerosi interventi, l’evento propone momenti di formazione con vari workshop verticali e un’opportunità imperdibile per fare networking, grazie alla presenza di oltre venti aziende sponsor tra le più importanti nella filiera digitale.

      Siamo felici di esserci anche noi quest’anno, per la prima volta come sponsor ufficiali del Netcomm Focus Fashion & Lifestyle: passa al nostro corner e scopri le soluzioni Cloud dedicate al mondo digitale del fashion e dell’e-commerce!

       
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      5 VANTAGGI DEL CLOUD PER E-COMMERCE

      5 VANTAGGI DEL CLOUD PER E-COMMERCE

      La maggior parte delle attività e-commerce utilizza una soluzione Cloud. Per quale ragione? E’ molto semplice. Il Cloud offre molteplici vantaggi che si adattano perfettamente alle esigenze delle imprese che vendono online. Ad esempio, il Cloud consente di gestire i picchi di traffico e garantisce un’alta affidabilità del servizio, oltre che fornire un’elevata protezione dei dati e altri vantaggi. Inoltre è possibile ottimizzare l’infrastruttura Cloud a seconda della piattaforma e-commerce utilizzata, assicurando prestazioni che i servizi tradizionali non permettono di raggiungere. Vediamo insieme i vantaggi principali delle soluzioni Cloud per il settore dell’e-commerce.

      Quali sono i benefici del Cloud per gli e-commerce?

      1. Riduzione dei costi
      Il Cloud consente di ridurre i costi e di ottimizzarli. Non è necessario alcun investimento iniziale, nè costi di attivazione o spese relative all’acquisto dell’infrastruttura, come invece accade con l’architettura fisica. Inoltre è previsto l’utilizzo di un modello di fatturazione molto conveniente, definito “pay-per-use”, secondo il quale si pagano solo le risorse effettivamente consumate, riducendo i costi ed evitando gli sprechi.

      2. Scalabilità
      Un grande beneficio delle soluzioni Cloud è la scalabilità, ovvero la possibilità di aumentare o ridurre le risorse infrastrutturali secondo le necessità del momento, in tempo reale e senza nessuna interruzione di servizio. Questa caratteristica è molto utile per gli e-commerce, in quanto consente di assorbire senza nessuna problematica i picchi di traffico in prossimità di campagne di marketing, promozioni speciali, saldi stagionali, garantendo la soddisfazione dei consumatori ed evitando dannosi disservizi.

      3. Sicurezza
      Nel settore dell’e-commerce la protezione dei dati è un aspetto fondamentale. Utilizzare il Cloud, e pertanto custodire i dati relativi alle attività online all’interno di data center specializzati, è un soluzione di gran lunga più sicura rispetto al mantenimento dei dati su un server interno. I data center infatti rispettano un livello di sicurezza superiore e sono dotati di misure avanzate (ad esempio controllo tramite personale autorizzato, soluzioni di monitoraggio da remoto …). Oltre alla sicurezza dei dati, i data center sono equipaggiati con sistemi di alimentazione ridondati che garantiscono un alto livello di sicurezza delle strutture.

      4. Supporto multi-device
      Il Cloud rende accessibili dati e file su qualsiasi dispositivo, e per accedervi è necessaria solamente una semplice connessione internet. In questo modo viene notevolmente semplificato l’utilizzo degli strumenti, così come la condivisone di informazioni utili.

      5. Assistenza
      Ultimo, ma non per importanza, il servizio di assistenza. Grazie all’outsourcing dei servizi IT ad un provider esterno, si può delegare anche tutta la parte di assistenza, con un servizio full managed oppure gestito solo in parte, a seconda dele esigenze del cliente. Il grande vantaggio risiede, da un lato, nel beneficiare di risorse umane specializzate e, dall’altro, nel lasciare in mano ad esperti la gestione tecnica e potersi così concentrare pienamente sulle attività più strategiche e sullo sviluppo di quello che è il reale core-business dell’azienda.

      Sei interessato alle soluzioni Cloud per e-commerce? Prenota subito la tua consulenza gratuita!

       
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