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Il valore dell’integrità nel Data Management

Scopriamo cos’è la durabilità del dato, quanto è rilevante nel Data management e come può essere garantita da un’infrastruttura Cloud

In un contesto come quello attuale in cui i processi decisionali delle organizzazioni sono sempre più Data Driven, la disponibilità e l’accessibilità delle informazioni diventano dei fattori fondamentali per massimizzare la produttività, automatizzare i task e ottimizzare i flussi di lavoro. Questa considerazione ci permette di introdurre il concetto di durabilità del dato che nel Data management fa riferimento alle misure necessarie per assicurare l’integrità e la permanenza dei dati nel corso del tempo. La durabilità del dato è un aspetto di vitale importanza soprattutto per le applicazioni che gestiscono informazioni critiche o sensibili. Cioè quando è necessario adottare strumenti e soluzioni con cui proteggere i dati da qualsiasi evento ne possa causare l’alterazione inattesa, la corruzione, la perdita o l’obsolescenza.

Guasti del sistema, bug software, errori umani, disastri naturali, interruzioni di servizio o malfunzionamenti a carico dell’hardware sono solo alcuni degli incidenti che possono determinare l’inaccessibilità o l’indisponibilità dei dati.

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    Cosa rende un dato “durabile” nel contesto di un’infrastruttura tecnica?

    Definizione e importanza della durabilità del dato

    Con la definizione di durabilità del dato ci si riferisce in primo luogo alla capacità di garantire la sicurezza e l’invariabilità nel tempo delle informazioni raccolte e gestite da un’organizzazione.

    Il fatto che un dato “durabile” sia anche un dato “invariabile” non significa naturalmente che esso non possa essere analizzato, elaborato o aggiornato. Devono essere però evitate tutte le eventualità che potrebbero portare ad una sua manomissione. Ciò è particolarmente importante in applicazioni come i sistemi di archiviazione legale, la Blockchain o in ambiti di compliance, dove si deve garantire che i dati non siano stati alterati. Ecco perché i sistemi che gestiscono dati inalterabili utilizzano spesso soluzioni come gli hash crittografici e le firme digitali per certificarne l’integrità.

    Durabilità e reversibilità del dato

    A questo proposito è utile ricordare come il concetto di durabilità del dato sia fortemente connesso a quello di reversibilità del dato. Esso fa riferimento alla possibilità di riportare un dato al suo stato originale dopo che è stato elaborato o modificato. La reversibilità del dato è quindi particolarmente rilevante nell’ambito del Data Management perché consente di invertire o annullare operazioni eseguite a carico dei dati.

    Un esempio di reversibilità del dato viene fornito dalla crittografia, in quanto un’informazione criptata può essere decifrata e riportata allo stato originale tramite l’utilizzo di una chiave. Nel Machine Learning, invece, la reversibilità può riferirsi alla capacità di ricostruire i dati di input a partire dagli output restituiti da un modello. Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per le attività di versionig, con le quali vengono tracciate tutte le modifiche subite da un progetto, o per il rollback dei database transazionali, con la possibilità di annullare le modifiche apportate da una transazione che non sia stata portata a termine con successo.

    Anche la reversibilità rappresenta quindi una caratteristica rilevante per la durabilità del dato. Il fatto di poter accedere al contenuto originale di un’informazione ne garantisce infatti la conservazione nel tempo.

    Tecnologie e strategie per la durabilità del dato

    La durabilità del dato viene garantita da diverse soluzioni che vanno dalla scelta del supporto di archiviazione più adatto ai sistemi di backup e ridondanza. Dalla gestione del ciclo di vita dei dati ai meccanismi per le verifiche di integrità. Tali misure possono essere implementate all’interno di un’infrastruttura on-premise, quindi localmente nel contesto di un’organizzazione, o tramite sistemi di archiviazione distribuiti e soluzioni Cloud based.

    Nel primo caso tutta la complessità dell’infrastruttura viene gestita internamente. Si può scegliere tra SSD, NVMe o nastri magnetici per l’archiviazione di breve o lunga durata. Si può puntare su configurazioni RAID per prevenire perdite di dati. Si possono pianificare migrazioni periodiche e scegliere formati con cui prevenire l’obsolescenza dei dati. Ci si può occupare dei controlli di integrità tramite checksum e hash così come delle strategie di Data Recovery e Disaster Recovery. Tutti gli oneri relativi a mantenimento, aggiornamento, monitoraggio, continuità di servizio e sicurezza sono però a carico dell’organizzazione.

    Durabilità del dato e infrastrutture Cloud

    Rispetto alle configurazioni on-premise, le infrastrutture Cloud consentono di focalizzarsi sui processi di business più legati al Data management e alla conversione dei dati in valore.

    Abbiamo già parlato di archiviazione, backup, ridondanza, data lifecycle management e controlli di integrità. Tutti aspetti che nel caso delle infrastrutture Cloud possono essere gestiti conciliando l’ottimizzazione e la scalabilità delle risorse con la durabilità dei dati. Vi sono però altri elementi che rendono questo tipo di soluzioni vantaggiose rispetto alle implementazioni in-house.

    Replicazione dei dati in Cloud

    Un primo beneficio è offerto ad esempio dalla replicazione de dati, grazie alla quale un servizio Cloud replica le informazioni archiviate in più Data Center collocati in aree geografiche differenti. Essa garantisce quindi che, in caso di guasti, disastri o calamità, i dati rimangano sempre accessibili e disponibili.

    Normative e compliance

    Un secondo aspetto di cui tenere conto è quello legato alla conformità dei sistemi di archiviazione, trattamento e protezione dei dati alla legislazione vigente. In ambito europeo, ad esempio, il GDPR (General Data Protection Regulation) prevede dei requisiti di compliance molto stringenti e sanzioni altrettanto severe in caso di violazioni. Anche in questo caso operare unicamente in locale potrebbe risultare complesso e dispendioso.

    Quante aziende rinunciano ad archiviare alcuni dati riservati dei propri utenti, come per esempio i numeri di carta di credito, per via di limiti legati alla propria infrastruttura?
    In quanti casi un’organizzazione si trova davanti all’onere di dover garantire il rispetto di standard internazionali e normative settoriali?

    Rapporto costo-efficienza del Cloud

    Un terzo aspetto di importanza rilevante riguarda il rapporto tra costo ed efficienza garantito dal Cloud. I modelli di tariffazione pay-per-use o pay-as-you-go consentono infatti di pagare esclusivamente per le risorse (spazio di archiviazione, CPU, memoria RAM) effettivamente utilizzate. Questo si traduce nella possibilità di scalare le risorse per fronteggiare picchi di traffico periodici o imprevisti, senza doverle preventivare con precisione e acquistarle in anticipo.

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      Dati immutabili : cosa sono? I vantaggi dei dati inalterabili

      Caratteristiche dei dati immutabili, ambiti di applicazione e importanza dei dati inalterabili per la sicurezza, la compliance e la continuità operativa

      Per introdurre il concetto di dato immutabile è possibile formulare un esempio basato sul fascicolo sanitario elettronico di un paziente in cura presso il servizio sanitario nazionale. Questo documento contiene generalmente tutti i dati relativi ai referti medici, alle prescrizioni dei farmaci e all’eventuale cartella clinica ospedaliera, così come informazioni riguardanti i certificati vaccinali e le prestazioni erogate.

      Le condizioni di salute di un individuo possono inoltre evolvere nel tempo. Diagnosi, terapie, trattamenti e guarigioni rappresentano quindi la sua storia clinica e ogni dato aggiuntivo è rilevante ma non sostituisce quelli registrati in precedenza. Abbiamo così una prima definizione di dato immutabile, cioè  un’informazione che non può (o non dovrebbe) essere alterata, sovrascritta o rimossa

      Quello sanitario non è naturalmente l’unico contesto di applicazione dei dati immutabili. Questi ultimi sono impiegati anche nelle analisi di mercato, nel marketing, nella Fintech, in meteorologia e in qualsiasi ambito in cui sia possibile attualizzare il valore di dati storici.

      Dati immutabili e database

      Secondo un’impostazione tradizionale, in genere i database basati sul modello relazionale vengo progettati per ospitare dati mutabili. Se un nostro contatto cambia numero di telefono, non è necessario conservare l’informazione relativa a quello precedente e la si sovrascrivere con la registrazione del nuovo recapito.

      Esistono dati che per loro natura non dovrebbero essere mutabili, come per esempio le date di nascita, ma possono essere gestiti anche con questo tipo di database perché, in assenza di alterazioni volontarie o accidentali, il rischio che vengano modificati è almeno teoricamente nullo, salvo la necessità di correzioni a seguito di inserimenti errati. Le basi di dati pensate per memorizzare dati immutabili sono però strutturate per consentire il confronto tra di essi e ciò implica che le informazioni archiviate lo siano in modo permanente nella loro forma originale. Senza eccezioni.

      È appunto il caso dei dati sanitari ma anche un’azienda che deve rispettare determinati standard, si pensi a quelli previsti dalle normative sul trattamento dei dati personali, può avere necessità di dati immutabili con cui dimostrare la conformità nel tempo del proprio operato con i requisiti richiesti. Stesso discorso per quanto riguarda i log generati da un’applicazione, utili per le procedure di debugging, o per tutti i dati legati al controllo di gestione che possono essere utilizzati per l’auditing aziendale.

      Dati immutabili e performance

      I dati immutabili presentano dei vantaggi anche per quanto riguarda le performance in fase di allocazione e sono quindi una soluzione ottimale per la riduzione delle latenze.

      Nel caso dei dati database progettati per dati mutabili le informazioni da sostituire devono essere identificate e rimosse per poi procedere con la registrazione dei nuovi dati e la verifica della loro integrità. Ciò richiede un dispendio di tempo che può diventare significativo nel caso in cui si debba gestire una quantità molto elevata di transazioni.

      Un sistema destinato a raccogliere grandi volumi di dati e un flusso costante di informazioni, come per esempio quelle provenienti da sensori attraverso network di device IoT, può quindi operare in modo più efficace allocando dati immutabili in sequenza e associando ciascuno di essi ad una marca temporale che ne certifichi il momento della registrazione.

      Dati immutabili e struttura dei database

      Un classico database relazionale è strutturato in una o più tabelle popolate da record in cui sono archiviati i dati. Nei database progettati per i dati immutabili il concetto di record viene invece sostituito da quello di log, cioè il risultato della registrazione sequenziale e cronologica dei task eseguiti da un sistema.

      Chiaramente un approccio del genere presenta anche degli svantaggi, per esempio il fatto che ogni nuovo log è in pratica un registro addizionale che necessita di spazio disco aggiuntivo. I dati preesistenti non possono essere aggiornati o eliminati, quindi ad ogni transazione corrisponde una quota di storage occupato.

      Vi è poi da considerare il fatto che un database pensato per contenere dati immutabili può essere più complesso da gestire rispetto ad un comune struttura relazionale. Le più recenti normative sulla tutela della privacy impongono ad esempio che un dato personale debba essere cancellato dal titolare del trattamento su richiesta dell’interessato. A rigor di logica ciò non è possibile nel caso dei dati immutabili e anche per questo motivo si adottano sistemi di crittografia con cui cifrare le informazioni. Una volta rimossa o sovrascritta la chiave necessaria per decifrare un dato questo diventa indisponibile e inaccessibile.

      Dati immutabili e infrastrutture Cloud

      L’esempio citato in precedenza ci dimostra come anche alla maggiore complessità portata dai dati immutabili vi sia una soluzione. Ma torniamo al discorso riguardante il rapporto tra dati immutabili e spazio di allocazione: appare chiaro come le infrastrutture in grado di garantire un livello elevato di scalabilità delle risorse rappresentino un ambiente ideale per ospitare database organizzati in registri. Anche in questo caso abbiamo quindi una soluzione ai problemi di storage: le infrastrutture Cloud.

      A differenza di quanto accade con un’infrastruttura on-premise che deve essere implementata, mantenuta e aggiornata localmente con tutte le rigidità che tale approccio potrebbe comportare, il Cloud offre una scalabilità virtualmente illimitata, consentendo di archiviare grandi quantità di informazioni senza preoccuparsi delle limitazioni legate allo spazio fisico disponibile.

      Un provider Cloud, inoltre, fornisce in genere maggiori garanzie dal punto di vista della conservazione e della protezione dei dati e questi rimangono costantemente accessibili indipendentemente dal momento e dal luogo in cui viene effettuata una richiesta. Ciò si accompagna anche ad una riduzione degli investimenti in hardware e manutenzione, trasformando i costi fissi in costi variabili, più prevedibili e più gestibili.

      I backup immutabili

      I backup immutabili sono una garanzia di immutabilità del dato in quanto, una volta generati, non posso essere modificati. Non possono essere inoltre rimossi se non per decisione dell’utente o dell’organizzazione che li ha creati.

      Questa caratteristica li rende delle soluzioni ideali per la protezione dei dati contro tentativi di violazione e per garantire l’integrità delle informazioni nel tempo.

      Si pensi per esempio ad un attacco basato su un ransomware. Quest’ultimo potrebbe infatti crittografare tutti i dati presenti in un network rendendoli inaccessibili fino al pagamento del riscatto richiesto, ammesso che ciò sia sufficiente per entrare in possesso della necessaria chiave di decriptazione. L’immutable storage applicato ai backup permette invece di evitare che i dati possano essere alterati, garantendone la disponibilità anche in caso di attacchi su larga scala da parte di utenti malintenzionati. Un’intera rete potrebbe essere compromessa da un ransomware ma non i dati backup immutabili.

      Nel caso in cui si dovessero verificare eventi avversi, come guasti a carico dell’hardware o cancellazioni intenzionali o involontarie, i backup immutabili rappresenterebbero una fonte affidabile per il recupero dei dati. Sono inoltre un riferimento per le attività di audit e la tracciabilità, in quanto forniscono una cronologia affidabile di eventi e processi, restituendone anche il contesto storico.

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      COS’È IL CLOUD HOSTING E COME FUNZIONA?

      Cloud hosting: cos’è, soluzioni e benefici per il tuo business

      Le aziende che sviluppano un business online devono assicurarsi che la piattaforma tecnologica su cui poggia la propria attività sia solida, performante, resiliente e scalabile. Per questo è nato il cloud hosting.

      Cloud hosting: definizione e caratteristiche

      Il Cloud hosting è un servizio che garantisce la permanenza del sito online fornendo le risorse relative allo spazio e al traffico ottimali per il gestire al meglio il business sul web (CPU, RAM, storage ecc.). A differenza degli altri servizi però, non si tratta di un hosting fisico ma virtuale. Questo significa che il Cloud hosting sfrutta le risorse Cloud per garantire maggiore affidabilità, migliori prestazioni ed elevata scalabilità. Il servizio di Cloud hosting è basato su sistemi di virtualizzazione progettati appositamente per siti web e servizi internet che richiedono elasticità di risorse e alte performance. È dunque ideale per imprese di ogni dimensione, ma che hanno nel web un fattore importante del proprio business.

      Le caratteristiche e le prestazioni del servizio Cloud hosting sono flessibili e si adattano alle necessità al traffico generato dal business online. Tutte le soluzioni di Cloud hosting sono altamente scalabili e in grado di supportare la crescita del progetto online passo per passo, garantendo un livello di affidabilità ottimale e fornendo SLA personalizzabili in base alle prestazioni.

















        Cloud hosting: i principali vantaggi

        Affidarsi a un’infrastruttura e a servizi cloud per la propria attività online porta con sé alcuni evidenti benefici, tra cui:

        • Alta affidabilità;
        • Elevata scalabilità;
        • Prestazioni elevate;
        • Modello pay-per-use flessibile;
        • SLA personalizzate.

        Il Cloud hosting può essere attivato in modalità Managed, includendo la gestione del servizio di hosting da parte del Cloud provider e del suo team di specialisti.

        Il servizio Cloud hosting managed è vantaggioso per diversi motivi. Per esempio, è la soluzione ideale per le aziende che non hanno tempo per occuparsi della gestione, oppure per le organizzazioni che non hanno un team IT interno con le competenze necessarie per amministrare il servizio nel modo più corretto. Grazie a un team di esperti dedicati, l’azienda non deve più preoccuparsi di gestire la parte IT del business, eliminando lo stress, i costi e il tempo che una gestione autonoma (anche di una certa complessità) comporta.

        Cloud hosting Kubify con container Kubernetes

        Cloud hosting Kubify è l’unica soluzione di Cloud hosting in Italia gestita con Container Kubernetes, e capace di assicurare le massime prestazioni, scalabilità e sicurezza.

        In Criticalcase, adottiamo la soluzione Kubify in quanto innovativa, multi-datacenter e ibrida. La soluzione sfrutta l’affidabilità dello storage Azure e la potenza di calcolo dei nostri data center per assicurare la massima disponibilità del servizio e performance elevate.

        Il servizio Cloud hosting Kubify è un servizio ‘chiavi in mano’ completamente gestito. Ciò significa non doversi più preoccupare dell’infrastruttura dal punto di vista tecnico, ma avere a disposizione una piattaforma all-inclusive su cui sviluppare applicazioni in maniera agile e performante senza rischiare che il sito web o e-commerce vada offline. Inoltre, la soluzione comprende una serie di servizi aggiuntivi gratuiti e inclusi nell’offerta di hosting, tra cui backup orario, ambienti di sviluppo e test, synthetic monitoring e molto altri. Cloud hosting Kubify, come tutte le nostre soluzioni di hosting, comprende l’assistenza tecnica h24 in italiano.

        Da sempre, riponiamo massima attenzione al tema delle performance web. Come si è visto, le nostre soluzioni di hosting sfruttano le migliori tecnologie e infrastrutture disponibili per garantire i massimi livelli di uptime e prestazioni allo stato dell’arte. L’aggiunta del cloud permette di massimizzare anche i livelli di scalabilità e di agilità rispetto a un business in continuo cambiamento.

        In ambito di web performance, abbiamo pubblicato un White Paper approfondendo il tema delle CDN e, in particolare, delle strategie Multi-CDN, fondamentali per business online di estensione internazionale o globale. Consigliamo di scaricarlo, di approfondire il tema e, se di interesse, di contattarci per una consulenza gratuita.

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        SOLUZIONI CLOUD PER AZIENDE: QUALE SCEGLIERE?

        Soluzioni cloud per aziende: quali scegliere?

        cloud aziende

        Il mercato del Cloud Computing e delle soluzioni Cloud per aziende cresce costantemente: anno dopo anno si registra un forte aumento di adozione a livello internazionale e questa tendenza non accenna a diminuire. Al contrario, i numeri confermano che la maggioranza delle organizzazioni (se non tutte, quasi) è ormai consapevole dei benefici e del valore che questa tecnologia offre. Il cloud non porta solamente numerosi vantaggi economici, come l’abbattimento dei costi, l’ottimizzazione degli ambienti virtuali e l’eliminazione dello spreco di risorse ed energia, ma ha giocato e gioca ancora un ruolo fondamentale nella Digital Transformation delle imprese.

        Nel 2022 il mercato Cloud italiano ha superato i 4,5 miliardi di euro, con una crescita del 18% rispetto all’anno precedente. Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, sono soprattutto i servizi platform as-a-service a essere cresciuti, con un +33%, mentre il software as-a-service, che rimane la componente più importante in termini di valore assoluto, è cresciuto del 14%.

        Oggi l’ecosistema del Cloud Computing è ricco di servizi e strumenti che si possono combinare tra loro in maniera pressoché infinita, generando grande valore per le aziende. Destreggiarsi tra la varietà di soluzioni disponibili, però, non è affatto banale. In questo post, faremo una breve panoramica delle principali modelli e soluzioni Cloud per aziende, evidenziando le caratteristiche e i vantaggi di ciascuno: il primo passo per scegliere la soluzione migliore per il business è infatti quello di conoscere le opzioni disponibili e le loro differenze.

















          Soluzioni cloud: si parte dal cloud pubblico

          Il servizio Cloud pubblico viene offerto da un provider esterno che mette a disposizione delle imprese le risorse IT necessarie al business. In particolare, ciò che i grandi provider mettono a disposizione delle imprese è un’infrastruttura Cloud altamente performante e flessibile, condivisa tra molteplici utilizzatori. Il modello di Cloud pubblico, essendo basato sulla condivisione – e quindi l’ottimizzazione – delle risorse, ha costi molto competitivi e consente ai clienti di utilizzare la modalità di pagamento a consumo (pay-per-use), grazie alla quale si eliminano completamente gli sprechi fatturando solamente le risorse utilizzate e veramente necessarie. Inoltre, l’azienda non ha bisogno di alcun investimento CapEx in hardware e competenze gestionali (Ops) dedicate, poiché il governo e la resilienza dell’infrastruttura ricadono tra le responsabilità del cloud provider.

          Tra i vantaggi di questa soluzione vi è anche una scalabilità “virtualmente” illimitata e un’elevata affidabilità garantita dall’utilizzo di risorse pubbliche: se dovesse verificarsi un disservizio presso un data center, i carichi verrebbero automaticamente ridistribuiti sui restanti data center assicurando la continuità del servizio.

          Controllo del dato e sicurezza: il cloud privato

          Il modello Cloud privato si differenzia da quello pubblico per una caratteristica essenziale. In questo caso, infatti, l’infrastruttura messa a disposizione del cliente è appunto “privata”, ossia dedicata alla singola organizzazione che acquista il servizio. Questa soluzione garantisce una maggiore sicurezza e protezione dei dati in quanto il cliente può accedere al sistema in modo esclusivo e detiene il controllo completo sull’infrastruttura e sui dati.

          I costi sono superiori rispetto a un Cloud pubblico, ma il servizio risulta particolarmente indicato per tutte le aziende di livello enterprise e soprattutto per quelle organizzazioni che trattano dati sensibili e hanno l’obbligo di rispettare una normativa stringente. Anche in questo caso, è possibile utilizzare il pagamento a consumo per ottimizzare le risorse e contenere i costi.

          Cloud ibrido, il meglio dei due mondi

          Il servizio di Cloud ibrido è una soluzione che prevede un mix tra infrastrutture di Cloud Pubblico e Cloud Privato, progettata in base alle specifiche esigenze aziendali. Questo tipo di servizio combina i vantaggi di entrambe le soluzioni e permette una personalizzazione elevata del sistema infrastrutturale e degli strumenti integrati. Il Cloud ibrido è sicuramente una soluzione più complessa dal punto di vista gestionale rispetto alle altre, ma capace di rispondere a necessità precise. È il modello più diffuso in ambito enterprise, proprio perché miscela i benefici di controllo degli ambienti privati con la scalabilità e la flessibilità del modello pubblico.

          Soluzioni cloud: il Virtual Data Center

          La soluzione Virtual Data Center (VDC) è dedicata alle imprese che hanno bisogno di un’infrastruttura IT complessa, che garantisca livelli di affidabilità e performance elevati. Le imprese che acquistano questo servizio possono scegliere quale tipo di infrastruttura implementare (Cloud pubblico o privato) e possono personalizzare gli SLA in base alle proprie esigenze. Il VDC è un servizio molto flessibile, con possibilità di espansione illimitata (macchine, banda ecc.) e totale autonomia di gestione. Anche per questa soluzione Cloud vi è l’opportunità di fatturare a consumo ottimizzando ulteriormente i costi.

          La soluzione Cloud Server

          Il servizio Cloud server mette a disposizione del cliente spazi virtuali preconfigurati, fornendo l’accesso diretto alla macchina. Il Cloud server viene dimensionato in base alle necessità aziendali e viene attivato in modo semplice e immediato all’interno dell’infrastruttura. La soluzione Cloud Server garantisce una banda espandibile per coprire qualsiasi richiesta e garantisce alta affidabilità e scalabilità. Inoltre, si caratterizza per la semplicità di setup e di utilizzo: l’ambiente Cloud viene infatti consegnato al cliente preconfigurato e pronto all’uso, dotato di tutte le risorse IT concordate.

          Cloud hosting, perfetta per siti e progetti web

          La soluzione Cloud hosting è ideale per siti e progetti web che richiedono elasticità di risorse e alte performance. Le caratteristiche del Cloud hosting si adattano alle necessità particolari di ogni cliente e del traffico generato dal suo progetto online. Il servizio è flessibile e scalabile, capace di supportare la crescita del business passo per passo. I vantaggi dell’hosting in Cloud includono SLA personalizzati in base alle performance e la massima continuità del servizio.

          Oltre alla soluzione standard è disponibile Kubify, un servizio di Cloud Hosting Managed che utilizza i container Kubernetes e sfrutta la potenza di calcolo di Azure. Si tratta di una soluzione innovativa, multi-datacenter e ibrida capace di raggiungere performance senza precedenti. Inoltre, Kubify è un servizio “chiavi in mano” completamente gestito che include nella sua offerta una serie di servizi aggiuntivi come ambienti di sviluppo, backup e log dashboard gratuiti.

          Cloud desktop, ovvero la virtualizzazione del PC

          Cloud Desktop (anche chiamato Virtual Desktop Infrastructure – VDI) è una soluzione di virtualizzazione delle postazioni desktop. La soluzione cloud fornisce una piattaforma di virtualizzazione in grado di gestire in totale sicurezza il sistema operativo, le applicazioni e i dati.

          Cloud Desktop abbatte ogni barriera di mezzo, luogo e vincolo temporale attraverso la distribuzione di desktop virtuali che consentono di lavorare in completa mobilità e libertà, con qualsiasi device e da qualsiasi luogo. È dunque una soluzione ideale per assecondare il trend del lavoro smart e ibrido poiché consente all’azienda di virtualizzare i desktop, di gestirli da una posizione centralizzata e di abbattere i problemi di sicurezza, poiché le persone si “collegano” al proprio desktop tramite una connessione sicura e non ospitano più i dati in locale nelle proprie macchine. La soluzione cloud in questione risponde a un modo moderno di gestire i processi e di operare nel day by day, favorito dall’aumento esponenziale di performance delle reti e delle tecnologie di virtualizzazione.

          Cloud backup per dormire sonni tranquilli

          Il servizio Cloud backup, essenziale per archiviare e mettere in sicurezza tutti i dati aziendali, è la soluzione più adatta per chi ha la necessità di mantenere i dati aziendali in luoghi esterni e in massima sicurezza. La soluzione di backup in Cloud consente di programmare backup automatizzati con frequenza personalizzabile (settimanale, giornaliera o oraria). I dati vengono archiviati in completa sicurezza presso i data center preposti, con accesso protetto ed esclusivo e supporto tecnico on-site h24.

          Cloud backup è integrabile con qualsiasi politica di disaster recovery aziendale e non impone limiti di spazio: è possibile eseguire semplici copie di dati da PC fino a backup complessi di server fisici e virtuali, database e sistemi di posta elettronica. Il servizio consente di eseguire un ripristino rapido in caso di eventuali problemi ed è in grado di adattarsi immediatamente a nuove esigenze di spazio.

          Criticalcase e il Journey to Cloud

          In Criticalcase, aiutiamo le aziende a sfruttare tutte le potenzialità delle soluzioni cloud. All’interno di un tema in continuo divenire, siamo in grado di indirizzare le imprese verso il modello corretto, di progettarlo, implementarlo e gestirlo nel rispetto di livelli di servizio concordati. I nostri servizi di Managed Cloud aiutano le aziende a modernizzarsi e a creare differenziazione competitiva.

          Per quanto concerne, poi, il tema dei costi del cloud, abbiamo realizzato un White Paper apposito , che ti invitiamo a leggere. Comprende alcuni spunti interessanti per ottimizzare il Journey to Cloud della tua azienda.

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          COS’È IL CLOUD COMPUTING E COME FUNZIONA?

          Cos’è il cloud computing e come funziona: le basi

          Il Cloud Computing è una tecnologia informatica che consente di sfruttare la rete internet per distribuire e accedere a risorse software e hardware da remoto. I servizi di Cloud Computing vengono erogati da apposite aziende definite Cloud provider, che si occupano dell’assegnazione delle risorse e, a richiesta, anche della gestione completa del servizio.

          Il Coud Computing è l’abilitatore per eccellenza della trasformazione digitale delle imprese. Nelle sue diverse tipologie e manifestazioni concrete, consente infatti a qualsiasi azienda di accedere a tecnologie avanzate e a infrastrutture solide, sicure e resilienti senza dover affrontare investimenti coraggiosi di tipo infrastrutturale e per le competenze necessarie alla gestione. I cloud provider, infatti, forniscono risorse “a richiesta”, facendo pagare solo ciò che viene realmente utilizzato (as-a-service).

          I provider di Cloud Computing mettono a disposizione delle aziende, tramite abbonamento, una serie di risorse IT tra cui server, database, storage di archiviazione, software, business intelligence, applicativi.

          L’espressione Cloud Computing comprende diversi modelli e servizi di distribuzione delle risorse IT.

















            I tipi di Cloud Computing, dal pubblico all’ibrido

            Vi sono diverse modalità di distribuzione delle risorse di Cloud Computing. La prima distinzione riguarda la tipologia di infrastruttura cloud al servizio della propria impresa, che può essere pubblica, privata o ibrida.

            Cloud Pubblico

            Con il Cloud Pubblico le risorse erogate appartengono al provider, che mette a disposizione delle aziende macchine virtuali, storage e applicazioni e provvede alla gestione del sistema. Con questa modalità le risorse IT vengono condivise da tutti gli utilizzatori.

            Cloud Privato

            Il Cloud privato prevede un pool di risorse dedicato alla singola azienda che ha accesso esclusivo al sistema infrastrutturale. Questa soluzione garantisce una maggiore privacy in quanto la rete non è condivisa con altre realtà

            Cloud Ibrido

            Il Cloud Ibrido combina le due modalità precedenti attraverso tecnologie apposite che supportano l’erogazione delle risorse sia in modalità Private che Public Cloud.

            I servizi di Cloud Computing, dall’infrastruttura al software

            I servizi di Cloud Computing di distinguono in tre principali modelli: PaaS, IaaS e SaaS, a seconda di ciò che il provider mette a disposizione delle imprese (infrastruttura, piattaforme di sviluppo o software).

            IaaS

            IaaS (Infrastructure as a Service) è il modello di Cloud Computing di base. Il provider, attraverso la rete internet, fornisce al cliente l’intera infrastruttura IT, tra cui server virtuali, spazio di archiviazione, reti e sistemi operativi, usando un modello di pagamento a consumo (chiamato anche “pay-per-use”).

            PaaS

            PaaS (Platform as a Service) fornisce all’IT una piattaforma Cloud ideale per lo sviluppo, il test, la distribuzione e la gestione di applicazioni software. Grazie al servizio PaaS, queste operazioni possono essere svolte in modo semplice e rapido.

            SaaS

            SaaS (Software as Service) è un modello di distribuzione software tramite web. Con SaaS il software viene consegnato al cliente “chiavi in mano”, consentendo un semplice utilizzo ed eliminando le problematiche a livello di gestione delle risorse infrastrutturali.

            Creiamo insieme la tua piattaforma di cloud computing

            Il cloud rivoluziona le imprese, ma richiede molta competenza per essere implementato in modo sartoriale sulle loro esigenze.

            • Qui, per esempio, abbiamo approfondito l’evoluzione di IaaS, PaaS e SaaS, sottolineandone la continua evoluzione tecnologica.
            • Qui, invece, spieghiamo perché è preferibile rivolgersi a un provider italiano.

            In ogni caso, l’adozione del cloud computing richiede un percorso guidato, una strategia solida e la capacità di governare, anche dal punto di vista dei costi, ambienti che evolvono ogni giorno. Per questo ti esortiamo a entrare in contatto con noi, così da definire insieme il percorso più efficace ed efficiente verso il futuro della tua azienda.

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            DATA CENTER: COS’È E COME FUNZIONA

            Data Center: cos’è e come funziona

            Il data center è il fulcro tecnologico di ogni business, poiché garantisce l’operatività ininterrotta di tutti i processi, le comunicazioni e i servizi a supporto delle attività aziendali.

            Cos’è un data center?

            Chiamato anche CED (Centro Elaborazione Dati) o server farm, il data center ospita tutte le apparecchiature necessarie a governare il sistema informativo aziendale. Tra queste apparecchiature figurano server, storage, router e tutto ciò che serve per garantire la continuità operativa del business. L’efficienza di un’azienda è determinata dal data center: è infatti attraverso esso che vengono movimentati grandi quantità di processi e di dati, fondamentali per la sopravvivenza e la continuità operativa di un business.

            Il data center rappresenta inoltre il fondamento per lo sviluppo e la crescita delle aziende e sopperisce a tutta una serie di attività di consulenza tecnica per quanto riguarda la digitalizzazione dei processi, l’elaborazione elettronica dei dati, la definizione delle reti di calcolo, la progettazione e l’implementazione dei sistemi informativi e l’integrazione con i sistemi esterni all’organizzazione. La grandezza di un data center è molto variabile e dipende dalle necessità specifiche di un’azienda; può essere costituito da un semplice armadio (rack), da una sala di pochi metri quadri oppure da un intero stabilimento. Le aziende possono decidere di ospitarlo all’interno del propri locali (si parla di struttura in-house), oppure di usufruire di una struttura esterna attraverso diverse forme di outsourcing.

















              Come funziona un data center?

              In poche parole, sono i data center a garantire la business continuity mondiale. In che modo?
              Si tratta di strutture altamente specializzate, progettate e implementate per assicurare la massima efficienza a sistemi, servizi e dispositivi. Questo avviene grazie a infrastrutture e sistemi di connettività completamente ridondati, ossia duplicati in modo da garantire il funzionamento delle macchine anche in caso di guasti tecnici o anomalie.

              Al loro interno i data center ospitano tutta una serie di macchine:

              • Server;

              • Storage, sistemi di archiviazione di vario tipo che hanno la funzione di conservare i dati; 

              • Sistemi di monitoraggiocontrollo e gestionedelle apparecchiature;

              • Routerswitch progettati per instradare e direzionare il traffico dati; 
              • Applicazioniinfrastrutture di telecomunicazionee tutti gli accessori collegati
              • Gruppi di continuità (UPS);
              • Sistemi di sicurezza avanzatiche comprendono impianti di climatizzazione e di sicurezza specifici, come sistemi di raffreddamento e antincendio.

              Data la centralità del data center nel business contemporaneo, uno dei temi cardine è la sua resilienza. Linee elettriche ridondate di diversi fornitori, sistemi di backup e disaster recovery verso data center esterni, gruppi di continuità e generatori ausiliari servono precisamente a questo scopo. Per approfondire il tema, in questo articolo parliamo proprio delle certificazioni di resilienza dei data center.

              Il data center virtuale (VDC) o Cloud Data Center

              Grazie alla virtualizzazione e al Cloud, i data center tradizionali si sono evoluti in data center virtuali (Virtual Data Center o Cloud Data Center). Questo significa che oltre alle macchine fisiche, i data center di nuova generazione ospitano un gran numero di server virtuali, ottimizzando l’uso delle risorse hardware, riducendo i consumi e semplificando la gestione. Grazie alle macchine virtuali, infatti, è possibile agire sui server da remoto in maniera semplice e veloce, oltre che ottenere un notevole risparmio in termini di costi di acquisto e di manutenzione dell’infrastruttura.

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