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SASE: il futuro della sicurezza IT. Come Criticalcase e Cato Networks guidano l’innovazione

Secondo il recente report “Magic Quadrant for Single-Vendor SASE” di Gartner, il mercato dei servizi SASE (Secure Access Service Edge) Single-Vendor sta vivendo un periodo di forte crescita e dinamismo.

Con un numero sempre maggiore di provider che vanno ad estendere l’offerta e le soluzioni disponibili. Gli operatori delle Infrastructure and Operations (I&O) responsabili della gestione di rete devono quindi collaborare strettamente con i loro referenti per la Cybersecurity, allo scopo di superare gli hype prodotti dal marketing e di selezionare i fornitori più adatti alle proprie esigenze.

Nello specifico, un Single-Vendor SASE propone un’offerta in cui funzionalità di rete e sicurezza vengono proposte in un’unica soluzione, come Software-Defined WAN (SD-WAN), Secure Web Gateway, Cloud Access Security Broker, Firewalling e Network Zero Trust. Il tutto viene erogato attraverso un’architettura incentrata sul Cloud.

Una delle previsioni più rilevanti tra quelle riportate da Gartner, riguarda il fatto che entro il 2027 il 65% degli acquisti di nuove reti SD-WAN farà parte di un’offerta SASE Single-Vendor, in netto aumento rispetto al 20% dell’anno corrente. L’attesa di questo incremento evidenzia l’importanza crescente delle soluzioni SASE nel panorama IT, stimolata dall’esigenza sempre più presente tra le imprese di unificare le funzionalità di networking e sicurezza.

Cato Networks: un nuovo leader del settore

Tra le novità più interessanti del report troviamo l’ingresso come azienda leader di Cato Networks nel quadrante di Gartner dedicato ai Single-Vendor SASE. A determinare questo risultato è stata ad esempio la sua piattaforma SASE Cloud. Soluzione unificata che offre un’interfaccia utente integrata per il management, con una curva di apprendimento non particolarmente ripida per gli operatori deputati al suo utilizzo. 

I servizi di Cato registrano ora una forte penetrazione nelle medie imprese. Dovendosi mantenere i trend attuali, le future innovazioni della compagnia, che sono incentrate soprattutto sull’AI e sulla gestione semplificata delle policy di sicurezza, ne confermeranno il ruolo di guida per il mercato di riferimento. 

Ecco perché Criticalcase si propone quale consulente e partner esperto nelle soluzioni di Cato come la piattaforma Cato SASE Cloud, offrendo valore aggiunto attraverso servizi professionali e tailor made. 

Criticalcase e Cato Networks insieme per servizi SASE personalizzati

Criticalcase ha scelto di attivare una partnership con Cato Networks perché le sue soluzioni rappresentano la prima implementazione del framework SASE con cui il providing di accesso sicuro e ottimizzato per utenti e applicazioni è stato individuato in un’architettura globale e Cloud Native.

Criticalcase non si limita ad operare come rivenditore di Cato Networks, offre invece un valore aggiunto unico grazie ai propri servizi di integrazione, supporto tecnico e ottimizzazione per le esigenze specifiche del cliente. 

Il tutto partendo da un fornitore in grado di collegare tutte le risorse di una rete aziendale (filiali, forza lavoro mobile, Data Center on-premise e servizi Cloud based), fornendo un servizio SD-WAN con livelli di sicurezza e controllo estremamente elevati. In questo modo le aziende possono migrare da network tradizionali, come per esempio quelli basate su MPLS che sono generalmente anche molto dispendiosi in termini di costi operativi, a reti globali, sicure, facilmente gestibili e cost-effective.

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Use Case: un’implementazione per la sicurezza di dati e accessi con ottimizzazione delle performance

A conferma di come la partnership tra Criticalcase e Cato Networks sia votata alla risoluzione di problemi concreti, è possibile citare uno Use Case di successo che ha riguardato un’azienda manifatturiera con forza lavoro distribuita in più sedi e diversi centri produttivi. 

Nel caso in oggetto, il cliente era alla ricerca di una soluzione con cui proteggere dati riservati e garantire sicurezza nell’accesso alle applicazioni industriali. I rischi di accessi non autorizzati venivano infatti moltiplicati dalle complessità legate alla gestione di numerosi impianti e dei volumi di traffico veicolati.

Criticalcase ha offerto la soluzione più adeguata al problema decritto tramite un’implementazione basata sui servizi Cato Networks SASE con ZTNA (Zero Trust Network Access). In questo modo è stato possibile:

  • applicare policy di sicurezza incentrate sia sull’identità che sul contesto, con il risultato di limitare il traffico ai volumi necessari per l’operatività e di assicurare la legittimità degli accesi.
  • Ridurre le latenze nelle comunicazioni tra gli impianti grazie alla rete SD-WAN integrata di Cato cha ha consentito di ottimizzare il traffico di rete.    
  • Sfruttare funzionalità di firewalling e ispezione del traffico per la protezione dei dati gestiti.

La soluzione di Criticalcase ha così permesso di incrementare la produttività del 15%, dimostrando come sia possibile conciliare sicurezza, performance e ROI elevati anche in realtà strutturate che vogliano massimizzare efficacia ed efficienza dei processi di business.

Criticalcase personalizza le soluzioni di Cato Networks

Per Criticalcase la scelta di Cato Networks si inquadra in un approccio mirato a sollevare l’utente dagli oneri legati alla complessità dell’Infrastruttura IT, all’ottimizzazione degli investimenti e alla sicurezza. Con l’opportunità di mantenere il focus sulla produttività. 

Per questa ragione i suoi servizi professionali vanno oltre la sola fornitura di piattaforme di terze parti. Riguardano invece anche:

  • l’analisi delle esigenze aziendali.
  • La pianificazione e l’implementazione personalizzata delle soluzioni proposte.
  • L’integrazione di tecnologie.
  • la gestione proattiva delle reti
  • Il supporto 24/7 

Grazie alla sua partnership con Cato Networks, Criticalcase affianca i clienti nel percorso di adozione del modello SASE. Un framework che consente di convertire i servizi SD-WAN e di sicurezza di rete in un singolo modello di servizio, una piattaforma unificata, sicura e completamente Cloud Based. Rispetto a quanto accade con le architetture legacy, il suo approccio incentrato su SASE consente una riduzione dei costi operativi pari a 2/3.

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Data Center Tier IV di Settimo Torinese : continuità operativa e sicurezza per chi non può permettersi downtime

I Data Center Tier IV rappresentano lo standard più elevato in termini di affidabilità, disponibilità e sicurezza per le infrastrutture IT.

Una scelta ottimale per CIO, CISO, ingegneri di rete, sistemisti, DevOps Engineer, Cloud Architect e non solo che cercano soluzioni con cui garantire continuità operativa, scalabilità in base alla domanda e protezione dei dati.

Ridondanza, resilienza e fault tolerance

La classificazione Tier, definita dall’Uptime Institute, categorizza i data center in base alla loro infrastruttura e alla capacità di garantire uptime:

  • I Data Center Tier I offrono un’infrastruttura di base a singolo percorso di distribuzione delle risorse e senza ridondanza, sono quindi suscettibili di interruzioni durante le manutenzioni o in caso di guasti imprevisti.
  • I Tier II prevedono la ridondanza dei componenti, riducendo il rischio di downtime durante manutenzioni pianificate. Presentano però anche in questo caso un singolo percorso di distribuzione.
  • I Tier III sono caratterizzati da percorsi di distribuzione indipendenti e supportano la manutenzione simultanea senza alcuna interruzione delle operations grazie a sistemi ridondati.
  • I Tier IV offrono tolleranza completa ai guasti con sistemi totalmente ridondati e indipendenti. Ciascun componente è ridondato, assicurando un uptime del 99,99%.

La ridondanza completa, o 2N+1, comporta che ogni componente critico dell’infrastruttura, compresi i sistemi di alimentazione e raffreddamento, venga duplicato con ulteriori livelli di backup. Ciò garantisce la continuità dei processi di business anche in caso di guasti multipli. La fault tolerance è ottenuta attraverso un’architettura che isola i guasti, impedendo che un singolo problema possa influenzare l’intera infrastruttura.

In termini di sicurezza, i Data Center Tier IV implementano misure avanzate sia fisiche che logiche, come per esempio controllo degli accessi biometrici, videosorveglianza continua e protocolli avanzati di Cybersecurity.

Il Data Center Tier IV di Settimo Torinese

A Settimo Torinese, nella zona di Cebrosa, è stato costruito un Data Center Tier IV di eccellenza, realizzato da Tim/Noovle in collaborazione con Google. Questo impianto è stato progettato per un basso impatto ambientale ed è alimentato da una centrale di supporto creata per soddisfarne le esigenze energetiche. Criticalcase collabora attivamente con questa struttura che mette a disposizione spazi server per un numero selezionato di clienti, interessati ad accedere a un’infrastruttura con elevati standard di sicurezza e impatto ambientale limitato.

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I Data Center Tier IV rispettano i più alti standard di sicurezza e garantiscono affidabilità in ogni situazione. Questo grazie a sistemi di continuità elettrica e di raffreddamento, protezione dei cablaggi e impianti di sicurezza. La flessibilità e modularità della struttura consente di offrire soluzioni personalizzate con SLA e costi adattabili alle esigenze di qualsiasi cliente.

Il Data Center è certificato da:

  • Uptime Institute e ANSI/TIA: per la qualità dell’infrastruttura e degli impianti.
  • ISO9001, ISO14001, ISO27001: per la gestione del processo con focus su qualità, ambiente e sicurezza.
  • ISO50001 e Codice di Condotta per l’impegno nel rispetto dell’ambiente e nell’uso dell’energia.

I Data Center sono costruiti seguendo elevati standard di sicurezza, operatività ed efficienza energetica. Sono collegati fra loro con una rete ad alta velocità, assicurando Business Continuity a bassa latenza e disaster recovery sia tra i Data Center Noovle che tra Data Center e i clienti. Hanno ricevuto oltre cento certificazioni, tra cui il Codice di Condotta Europeo (CoC) per l’efficienza energetica.

Le strutture utilizzano il 100% di energia rinnovabile e sistemi di raffreddamento eco-compatibili. Sono già previsti impianti di autoproduzione per minimizzare l’impatto ambientale e aumentare l’autonomia energetica, rendendo i Data Center meno dipendenti da fattori esterni.

Efficienza energetica e sostenibilità

I Datacenter Tier IV integrano tecnologie avanzate per l’efficienza energetica e il raffreddamento a basso impatto ambientale. Riducono quindi al minimo l’impronta di carbonio e i costi operativi. L’utilizzo di energie rinnovabili e tecnologie di raffreddamento all’avanguardia contribuisce al contenimento della spesa e influisce positivamente sulla Brand Reputation in quanto risponde alle crescenti aspettative in termini di responsabilità ambientale.

I Data Center Tier IV Lead offrono un equilibrio ideale tra prestazioni elevate e sostenibilità, permettendo di implementare soluzioni IT senza pesare eccessivamente sui bilanci operativi e massimizzando l’efficienza economica.

Disponibilità e scalabilità dei Data Center Tier IV

La massima disponibilità è fondamentale per minimizzare il rischio di downtime, garantendo che le applicazioni critiche rimangano sempre operative. La scalabilità dell’infrastruttura permette inoltre di adattarsi rapidamente alle esigenze aziendali in evoluzione, senza interruzioni. La conformità è poi facilitata grazie all’allineamento con le normative sulla gestione e protezione dei dati, riducendo il rischio di sanzioni.

L’ottimizzazione dei costi è un altro vantaggio, con un investimento che, a lungo termine, porta all’ottimizzazione del budget grazie alla riduzione dei downtime e all’efficienza operativa. Inoltre, i Data Center Tier IV supportano l’innovazione fornendo una base solida per l’impiego di tecnologie come l’implementazione e il training di modelli linguistici, le applicazioni di intelligenza artificiale e l’IoT.

Perché scegliere un Data Center Tier IV

Nella scelta di un Data Center Tier IV è importante considerare non poche variabili chiave. La valutazione delle esigenze richiede un’analisi dei requisiti aziendali in termini di capacità, sicurezza e conformità. La selezione del fornitore deve quindi basarsi su esperienza, reputazione e capacità di supportare le esigenze future. Il TCO deve tenere conto non solo dei costi iniziali ma anche di quelli operativi e i potenziali risparmi derivanti dalla maggiore efficienza e dalla riduzione dei downtime.

La pianificazione tecnologica è quindi cruciale per verificare che l’infrastruttura supporti future evoluzioni tecnologiche e strategie di crescita.

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Evento “Il Cloud Business Critical” – 23 Ottobre 2024 – Sede AWS di Milano

Cos’è, quali tecnologie e come si misura.

Il prossimo 23 ottobre 2024, nel pomeriggio, presso la sede di AWS (Amazon Web Services) a Milano si terrà un evento dedicato alle soluzioni cloud e alle innovazioni tecnologiche, durante il quale ci saranno due interventi: il primo, condotto da AWS, presenterà una visione strategica volta ad aiutare le aziende a ottimizzare le proprie infrastrutture digitali; il secondo intervento sarà a cura di Criticalcase, dove scopriremo competenze e approcci innovativi nella gestione di ambienti cloud complessi.

Verranno poi condivisi alcuni case history significativi di sfide reali e problematiche risolte con soluzioni su misura. Attraverso esempi pratici, verrà illustrato come migliorare le performance, ottimizzare i costi e garantire continuità operativa grazie a una consolidata esperienza nel settore.

L’evento sarà un’occasione preziosa per approfondire temi chiave legati all’infrastruttura cloud, alla sicurezza e alla scalabilità, offrendo spunti utili per tutte le realtà che desiderano innovare il proprio business.

Tavoli tecnici interattivi a cura di Criticalcase

I partecipanti avranno inoltre l’opportunità di approfondire tre aree chiave attraverso tavoli tecnici interattivi, guidati dagli esperti Solution Architect di Criticalcase.

Scopri qui i relatori →

Security

In questa sessione esploreremo come sfruttare al meglio i servizi AWS più avanzati per la Security, con il supporto dell’Intelligenza Artificiale (AI) per migliorare la protezione delle infrastrutture e dei dati sensibili.

Tra i temi principali:

  •  AI per la sicurezza
  •  DevSecOps e automazione della sicurezza
  •  Problematiche operative e gestione delle minacce
  •  Sicurezza di applicazioni e reti
  •  Protezione dei dati e mitigazione delle vulnerabilità

Cloud Native

In questa sessione, partendo dall’analisi dei reali benefici portati dalle architetture Cloud Native, andremo a esplorare come costruire applicazioni moderne, scalabili e resilienti utilizzando i più efficaci pattern messi a disposizione dal Cloud e in particolare dalla piattaforma AWS.

Vedremo nel concreto alcune soluzioni di scenari architetturali e come trasformare un’architettura monolitica in una soluzione Cloud Native, analizzando fattibilità, effort, portabilità, manutenibilità e costi/benefici.

Tra i temi principali:

  • Architettura a Microservizi
  • Containerizzazione
  • Serverless
  • DevOps e CI/CD
  • IaC

Dietro le quinte dell’IT Operations

Scopriremo come il servizio di IT Operations di Criticalcase gestisce ambienti complessi. L’AI permette di velocizzare l’individuazione degli errori nei log, ottimizzando i tempi di ricerca e facendoci concentrare sulla risoluzione dei problemi. Il monitoraggio in tempo reale delle anomalie ci aiuta a prevenire criticità nascoste, utilizzando soluzioni per ottimizzare i costi, proteggere le applicazioni con strumenti avanzati e gestire centralmente il patching di sistemi operativi e middleware. L’Infrastructure as Code (IaC) ci permette di automatizzare e standardizzare la configurazione, migliorando scalabilità e riducendo errori.

Tra i temi principali:

  • Monitoraggio delle performance infrastrutturali e delle anomalie
  • Patching centralizzato di OS e Middleware
  • Ottimizzazione dei costi
  • Automazione con IaC e Terraform
  • Deploy del codice applicativo con pipeline

Un’occasione unica per apprendere, confrontarsi con esperti e discutere delle sfide e delle opportunità del cloud per la tua azienda.

L’evento si concluderà con un aperitivo, un momento informale per conoscere e salutare gli ospiti di questo appuntamento.

Agenda

  • 14:00 Welcome coffee
  • 14:30 Benvenuto a cura di Amazon Web Service e Apertura dei lavori a cura di Criticalcase
  • 15:15 Coffee break
  • 15:30 Tavoli tecnici interattivi guidati dagli esperti Solution Architect Criticalcase
    — TAVOLO 1 – Security
    — TAVOLO 2 – Cloud Native
    — TAVOLO 3 – Dietro le quinte dell’IT Operations
  • 17:00 Chiusura dei lavori e aperitivo finale

La partecipazione all’evento è GRATUITA previa registrazione e soggetta a conferma da parte della Segreteria Organizzativa.

Info e Dettagli

Data e ora: 23 ottobre 2024, ore 14:00

Location: Amazon Web Services Italia, Viale Monte Grappa, 3/5, 20124, Milano 

Un evento di Criticalcase, con il contributo di AWS, in collaborazione con Soiel International.

Vi aspettiamo!

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Direttiva NIS2: novità, obblighi, sanzioni e adeguamenti per la compliance

La Direttiva NIS 2 rappresenta un aggiornamento fondamentale per la Cybersecurity in Europa.

In risposta all’emergere di nuove vulnerabilità e minacce, comprese quelle derivanti dall’impiego delle tecnologie di AI per finalità malevole, l’Unione Europea ha introdotto la Direttiva NIS 2 (Network and Information Security Directive 2) allo scopo di rafforzare il quadro normativo per la protezione delle reti e dei sistemi informativi.

Recepita in Italia il 1° ottobre 2024 con il decreto legislativo 138/2024 che ne ha ufficializzato l’entrata in vigore dal 16 ottobre 2024, questa misura costituisce un’evoluzione della direttiva NIS del 2016, con l’obiettivo di garantire un livello elevato, comune e condiviso di sicurezza delle informazioni in tutti gli Stati membri.

Di seguito, analizzeremo nel dettaglio la NIS 2 così come le sue implicazioni per le aziende e gli operatori del settore IT. Capiremo inoltre quali sono le iniziative necessaire per un adeguato livello di compliance.

Cos’è la Direttiva NIS 2?

La NIS2 è un aggiornamento del quadro normativo introdotto con la Direttiva NIS (2016/1148/UE) che si concentrava sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi in ambito UE. 

L’obiettivo principale della NIS 2 è quello di migliorare la resilienza e la sicurezza delle infrastrutture digitali, imponendo obblighi più severi alle imprese e agli Stati per prevenire, mitigare e rispondere agli incidenti informatici. Essa definisce inoltre requisiti più rigorosi in termini di gestione dei rischi, segnalazione degli incidenti e sicurezza operativa all’interno delle organizzazioni.

Particolarmente importante è poi principio di proporzionalità, per il quale le misure prescritte devono essere commisurate alle dimensioni di un’organizzazione, alla criticità dei servizi erogati e al livello di rischio.

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Settori coinvolti e portata della Direttiva

Una delle principali novità della Direttiva riguarda la sua applicabilità ad un numero più ampio di settori rispetto a quelli inizialmente previsti. Nella versione originale la NIS si focalizzava sulle infrastrutture critiche, la NIS 2 include ora un insieme più vasto di servizi essenziali e digitali.

Alcuni dei comparti coinvolti includono infatti:

  • Energia
  • Fornitura di acqua potabile e gestione delle acque reflue
  • Trasporti
  • Sanità
  • Infrastrutture finanziarie
  • Provider di servizi di Cloud Computing, Hosting e altri servizi correlati
  • Fornitori di servizi digitali
  • Gestori di Data Center
  • Servizi erogati dalla PA

Inoltre, la direttiva introduce una distinzione tra operatori di servizi essenziali, quelli ritenuti fondamentali per il funzionamento della società e dell’economia, e fornitori di servizi importanti, con requisiti specifici per ciascuno di essi.

Obblighi e sanzioni per gli operatori IT

Per gli operatori del settore IT, la NIS 2 comporta diversi adeguamenti ai fini della conformità. Particolare attenzione viene data a:

  • Art. 20 – Governance: le organizzazioni devono nominare responsabili per la sicurezza informatica (CISO, Chief Information Security Officer) e garantire che le pratiche di Cybersecurity siano integrate a livello dirigenziale. Ciò assicura che la sicurezza informatica sia considerata una priorità strategica per l’azienda a partire dai suoi vertici.
  • Art. 21 – Gestione del rischio di sicurezza: le imprese devono adottare misure di sicurezza avanzate per la gestione del rischio, basate su standard riconosciuti e aggiornati. Devono essere implementati inoltre piani di continuità operativa e misure di protezione per prevenire e mitigare gli attacchi informatici.
  • Art. 23 – Segnalazione degli incidenti: NIS 2 introduce requisiti di segnalazione più rigorosi rispetto al passato. Gli operatori devono notificare gli incidenti significativi alle autorità competenti entro 24 ore dalla loro rilevazione. È poi richiesto un aggiornamento dettagliato entro 72 ore per la comunicazione di eventuali sviluppi o esiti di indagini interne.

Le sanzioni per eventuali violazioni variano in base alla gravità dell’infrazione e alle dimensioni dell’organizzazione coinvolta, sottolineando il principio di proporzionalità:

  • per le violazioni più gravi si può arrivare fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato annuo globale totale. Viene preso come riferimento l’importo più ingente.
  • Fino a 7 milioni di euro o all’1.4% del fatturato annuo globale totale per le violazioni il cui livello di gravità non rientra nella categoria precedente.

Agli Stati membri spetta il compito di stabilire un sistema di valutazione che tenga conto della dimensione dell’azienda, del tipo di servizio fornito e del rischio associato ad un settore specifico. Le sanzioni devono essere quindi proporzionali alla criticità del servizio e al potenziale impatto di un incidente

La NIS2 dispone inoltre che la responsabilità della Cybersecurity debba essere implementata anche ai vertici di un’organizzazione, includendo dirigenti e board. I leader aziendali devono quindi assicurare che le decisioni riguardanti la sicurezza vengano prese consapevolmente, con le risorse necessarie e tramite la strutturazione dei processi.

Nuovi Standard per la resilienza nella Cybersecurity

Un altro aspetto chiave della Direttiva NIS 2 è la definizione di nuovi standard minimi per la sicurezza dei network e dei sistemi informativi. Gli operatori IT dovranno adottare infatti misure specifiche per migliorare la resilienza delle infrastrutture digitali, tra cui:

  • Cifratura dei dati: diventa obbligatoria per proteggere i dati sensibili e garantire che informazioni critiche non vengano intercettate o alterate.
  • Autenticazione multifattore (MFA): per garantire che soltanto gli utenti autorizzati abbiano accesso ai sistemi protetti.
  • Patching e aggiornamenti regolari: la Direttiva impone di mantenere costantemente aggiornati i loro sistemi, applicando patch di sicurezza e aggiornamenti per correggere le vulnerabilità che dovessero emergere eventualmente nel tempo.

Best practices per la compliance

Per gli operatori del comparto IT, la conformità alla NIS 2 richiede una revisione accurata delle pratiche di sicurezza attualmente in essere e un aggiornamento dei processi interni. Tra le raccomandazioni chiave per prepararsi alla conformità con la Direttiva troviamo:

  • Valutazione dell’attuale livello di compliance: cioè effettuare un audit completo delle pratiche di sicurezza correnti per identificare eventuali criticità, mancanze o lacune rispetto ai requisiti minimi previsti dalla NIS 2.
  • Implementazione di un piano di gestione del rischio: quindi stabilire un piano formale per la gestione del rischio, con procedure chiare per la prevenzione e la risposta agli incidenti.
  • Rafforzamento delle pratiche di governance: con cui garantire che la sicurezza informatica sia integrata nella strategia aziendale e che il CdA e la leadership aziendale siano direttamente coinvolti in fase di supervisione.
  • Collaborazione con fornitori e partner: stabilendo accordi con fornitori terzi per assicurarsi che rispettino gli standard di sicurezza richiesti, con contratti che prevedano clausole specifiche e vincolanti sulla conformità alla NIS 2.
  • Formazione del personale: assicurandosi che dipendenti e collaboratori siano adeguatamente formati e competenti sulle misure di sicurezza richieste e sulle procedure di segnalazione degli incidenti.

Le autorità nazionali avranno il potere di effettuare ispezioni e audit per verificare la compliance alle norme della direttiva. In caso di mancata conformità, potranno applicare le sanzioni previste.

L’importanza della GAP Analysis per la compliance

Come anticipato, la NIS2 stabilisce un elenco di misure tecniche e organizzative per il raggiungimento di una soglia minima di Cybersecurity, introducendo un vero e proprio nuovo paradigma legato al traguardo della compliance. Per questa ragione CriticalCase, in un’ottica di gestione ottimizzata del rischio, propone lo svolgimento di una Gap Analysis a seguito della quale valutare le misure da intraprendere prima di qualsiasi investimento mirato alla conformità delle misure di sicurezza. 

È infatti fondamentale tenere conto del fatto che la proporzionalità delle misure da attuare è determinata dal potenziale impatto di un qualunque incidente informatico. Ne consegue che maggiore è la gravità degli effetti, più ingente dovrà essere l’impegno per l’implementazione delle misure finalizzate alla gestione del rischio.

Nella gestione del rischio rientrano:

  • politiche di analisi dei rischi dei sistemi informatici;
  • garanzie di continuità operativa (ad esempio gestione di backup e ripristini);
  • gestione degli incidenti;
  • sicurezza dell’acquisizione, sviluppo e manutenzione dei sistemi informatici e di network, comprese le modalità di divulgazione delle vulnerabilità emerse;
  • pratiche di igiene informatica di base e formazione in tema di Cybersecurity;
  • politiche e procedure sull’uso della crittografia e della cifratura;
  • sicurezza della supply chain;
  • strategie e procedure per valutare le misure di gestione dei rischi e la loro efficacia;
  • sicurezza delle risorse umane.

A quanto elencato si aggiungono altre misure tecniche come l’uso dell’autenticazione multi-fattore o dell’autenticazione continua, così come di soluzioni per le comunicazioni vocali, video e testuali protette e di sistemi di comunicazione di emergenza protetti internamente. 

Eventuali criticità possono emergere, appunto, soltanto a seguito di una Gap Analysis approfondita che preceda il percorso verso la compliance.

Conclusioni

La Direttiva NIS 2 rappresenta una risposta alla crescente complessità delle minacce informatiche e pone nuovi standard per la sicurezza e la resilienza delle reti e dei sistemi informativi in Europa. Per gli operatori del settore IT, la conformità a questa direttiva richiede un approccio proattivo e coordinato per gestire il rischio informatico e garantire la protezione delle infrastrutture.

Verificare il proprio livello di compliance ed intervenire in tutti gli aspetti che potrebbero limitarla è quindi fondamentale sia per evitare sanzioni e che per garantire che un’organizzazione sia posizionata adeguatamente per affrontare le nuove sfide legate alla Cybersecurity.

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AiAbility: modelli di Intelligenza Artificiale Open Source su Cloud Privato

L’AI sta cambiando il modo in cui le aziende gestiscono i loro processi interni e affrontano le sfide con i propri clienti. In questo contesto, il nuovo servizio AiAbility si pone come obiettivo quello di offrire modelli open source di intelligenza artificiale su cloud privato, fornendo scalabilità e flessibilità a supporto dell’innovazione aziendale. Di rilevante importanza sta nel capire quali sono le infinite possibilità che può offrire saper utilizzare questo potentissimo strumento.

Zero11 e CriticalCase: la partnership italiana per l’Ai su Cloud privato

Zero11 ha scelto Criticalcase come partner tecnologico per lanciare il progetto AiAbility, un servizio innovativo per lo sviluppo indipendente e sicuro di modelli di intelligenza artificiale. Questo servizio mira a supportare le aziende nell’ utilizzo consapevole dell’IA per la risoluzione di problemi specifici e per migliorare la loro efficienza operativa.

L’approccio consulenziale è al centro, in base alle necessità del cliente,  in AiAbility è possibile trovare un tool affidabile per affrontare le sfide quotidiane legate all’IA con un focus particolare sulla protezione dei dati sensibili; un tema caldo che rispecchia a pieno i valori di sicurezza  del cloud privato di Criticalcase. Grazie alle soluzioni personalizzate  AiAbility garantisce la sicurezza delle informazioni.

















    Scalabilità e flessibilità su Cloud privato

    Le soluzioni AI di AiAbility permettono scalabilità e flessibilità su cloud privato in modo che le aziende possono adattare facilmente e rapidamente le risorse AI alle proprie esigenze .

    L’ambiente cloud privato permette la massima sicurezza dei dati sensibili, consentendo alle aziende di utilizzare l’intelligenza artificiale in modo affidabile e responsabile attraverso un approccio personalizzato e orientato. Questa flessibilità consente alle aziende di crescere e adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato in modo rapido ed efficiente, trasformando i processi aziendali e favorendo la crescita nel mercato competitivo.

    Una nuova opportunità per l’innovazione aziendale

    Questo nuovo servizio rappresenta un reale cambiamento nel modo in cui le aziende possono adottare l’intelligenza artificiale in modo concreto e sicuro. AiAbility.ai offre consulenza continua, formazione e supporto per guidare le aziende attraverso l’implementazione dell’IA e la risoluzione di sfide pratiche.

    Grazie alla sua natura personalizzata e scalabile, AiAbility si adatta alle esigenze specifiche di ciascuna realtà aziendale, consentendo di affrontare con successo le sfide nell’epoca della trasformazione digitale. Con questa nuova opportunità, le aziende possono ottenere risultati tangibili nella trasformazione dei processi aziendali, garantendo al contempo la massima sicurezza dei dati sensibili grazie all’utilizzo di un ambiente cloud privato.In questo modo, AiAbility apre nuove prospettive per l’innovazione aziendale, offrendo un partner affidabile e flessibile per abbracciare l’innovazione digitale e ottenere risultati concreti nel mercato competitivo di oggi.

    AI Ability

    La tua AI, sui tuoi dati, nel tuo Cloud.

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    Criticalcase sponsor all’ MSP DAY: Il punto d’incontro del Managed Service Provider in Italia

    Cosa significa MSP?

    Un Managed Service Provider eroga servizi IT di gestione automatica di reti, cybersecurity, infrastrutture da remoto per conto dei suo clienti, garantendone la qualità e assicurandone la continuità e una migliore efficienza complessiva.

    La scalabilità e la flessibilità sono necessarie quando si parla di questo modello di business, i vantaggi sono numerosi, tra i tanti quello di accedere a competenze IT specializzate evitando di assumere personale interno dedicato.

    Se anche tu lavori nel mondo IT,  non puoi mancare ad un evento interamente dedicato a chi eroga servizi IT gestiti; l’ MSP Day si terrà il 6 e 7 Giugno 2024 a Riccione presso il palazzo dei congressi.

    Per rimanere aggiornato, compila il form:

















      Perché partecipare?

      Partecipando a MSP Day potrai:

      • comprendere il modello di business dei servizi IT gestiti;
      • confrontarsi con differenti realtà e scoprire soluzioni più efficaci.
      • mettere in discussione la propria zona di comfort per aprirsi a nuovi mercati;
      • Visitare gli sponsor e capire quali sono le soluzioni più adatte al proprio business
      • Partecipare allo speech di Criticalcase & Veeam

      7 Giugno ore 17:40 MSP DAY – Sala Violante 

      Criticalcase & Veeam – Ambiente Kubernetes su infrastruttura private Cloud

      Vittorino Aprile, Sales Manager di Criticalcase, Giorgio Milanesio, BU & IT Service Manager di Criticalcase, e Marco Carrara, Senior Systems Engineer di Veeam Software

      Criticalcase & Veeam: l’importanza di una garanzia di scalabilità e costo definito dell’ infrastruttura senza vincoli di traffico e utilizzo. Demo Live di “Kasten k10” la soluzione di Backup e ripristino Kubernetes di Veeam, adatto alla protezione di applicazioni complesse che comprendono implementazioni containerizzate, native del cloud e basate su VM presso distribuzioni aziendali di grandi dimensioni.

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      Il valore dell’integrità nel Data Management

      Scopriamo cos’è la durabilità del dato, quanto è rilevante nel Data management e come può essere garantita da un’infrastruttura Cloud

      In un contesto come quello attuale in cui i processi decisionali delle organizzazioni sono sempre più Data Driven, la disponibilità e l’accessibilità delle informazioni diventano dei fattori fondamentali per massimizzare la produttività, automatizzare i task e ottimizzare i flussi di lavoro. Questa considerazione ci permette di introdurre il concetto di durabilità del dato che nel Data management fa riferimento alle misure necessarie per assicurare l’integrità e la permanenza dei dati nel corso del tempo. La durabilità del dato è un aspetto di vitale importanza soprattutto per le applicazioni che gestiscono informazioni critiche o sensibili. Cioè quando è necessario adottare strumenti e soluzioni con cui proteggere i dati da qualsiasi evento ne possa causare l’alterazione inattesa, la corruzione, la perdita o l’obsolescenza.

      Guasti del sistema, bug software, errori umani, disastri naturali, interruzioni di servizio o malfunzionamenti a carico dell’hardware sono solo alcuni degli incidenti che possono determinare l’inaccessibilità o l’indisponibilità dei dati.

      Titolo call form..

















        Cosa rende un dato “durabile” nel contesto di un’infrastruttura tecnica?

        Definizione e importanza della durabilità del dato

        Con la definizione di durabilità del dato ci si riferisce in primo luogo alla capacità di garantire la sicurezza e l’invariabilità nel tempo delle informazioni raccolte e gestite da un’organizzazione.

        Il fatto che un dato “durabile” sia anche un dato “invariabile” non significa naturalmente che esso non possa essere analizzato, elaborato o aggiornato. Devono essere però evitate tutte le eventualità che potrebbero portare ad una sua manomissione. Ciò è particolarmente importante in applicazioni come i sistemi di archiviazione legale, la Blockchain o in ambiti di compliance, dove si deve garantire che i dati non siano stati alterati. Ecco perché i sistemi che gestiscono dati inalterabili utilizzano spesso soluzioni come gli hash crittografici e le firme digitali per certificarne l’integrità.

        Durabilità e reversibilità del dato

        A questo proposito è utile ricordare come il concetto di durabilità del dato sia fortemente connesso a quello di reversibilità del dato. Esso fa riferimento alla possibilità di riportare un dato al suo stato originale dopo che è stato elaborato o modificato. La reversibilità del dato è quindi particolarmente rilevante nell’ambito del Data Management perché consente di invertire o annullare operazioni eseguite a carico dei dati.

        Un esempio di reversibilità del dato viene fornito dalla crittografia, in quanto un’informazione criptata può essere decifrata e riportata allo stato originale tramite l’utilizzo di una chiave. Nel Machine Learning, invece, la reversibilità può riferirsi alla capacità di ricostruire i dati di input a partire dagli output restituiti da un modello. Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per le attività di versionig, con le quali vengono tracciate tutte le modifiche subite da un progetto, o per il rollback dei database transazionali, con la possibilità di annullare le modifiche apportate da una transazione che non sia stata portata a termine con successo.

        Anche la reversibilità rappresenta quindi una caratteristica rilevante per la durabilità del dato. Il fatto di poter accedere al contenuto originale di un’informazione ne garantisce infatti la conservazione nel tempo.

        Tecnologie e strategie per la durabilità del dato

        La durabilità del dato viene garantita da diverse soluzioni che vanno dalla scelta del supporto di archiviazione più adatto ai sistemi di backup e ridondanza. Dalla gestione del ciclo di vita dei dati ai meccanismi per le verifiche di integrità. Tali misure possono essere implementate all’interno di un’infrastruttura on-premise, quindi localmente nel contesto di un’organizzazione, o tramite sistemi di archiviazione distribuiti e soluzioni Cloud based.

        Nel primo caso tutta la complessità dell’infrastruttura viene gestita internamente. Si può scegliere tra SSD, NVMe o nastri magnetici per l’archiviazione di breve o lunga durata. Si può puntare su configurazioni RAID per prevenire perdite di dati. Si possono pianificare migrazioni periodiche e scegliere formati con cui prevenire l’obsolescenza dei dati. Ci si può occupare dei controlli di integrità tramite checksum e hash così come delle strategie di Data Recovery e Disaster Recovery. Tutti gli oneri relativi a mantenimento, aggiornamento, monitoraggio, continuità di servizio e sicurezza sono però a carico dell’organizzazione.

        Durabilità del dato e infrastrutture Cloud

        Rispetto alle configurazioni on-premise, le infrastrutture Cloud consentono di focalizzarsi sui processi di business più legati al Data management e alla conversione dei dati in valore.

        Abbiamo già parlato di archiviazione, backup, ridondanza, data lifecycle management e controlli di integrità. Tutti aspetti che nel caso delle infrastrutture Cloud possono essere gestiti conciliando l’ottimizzazione e la scalabilità delle risorse con la durabilità dei dati. Vi sono però altri elementi che rendono questo tipo di soluzioni vantaggiose rispetto alle implementazioni in-house.

        Replicazione dei dati in Cloud

        Un primo beneficio è offerto ad esempio dalla replicazione de dati, grazie alla quale un servizio Cloud replica le informazioni archiviate in più Data Center collocati in aree geografiche differenti. Essa garantisce quindi che, in caso di guasti, disastri o calamità, i dati rimangano sempre accessibili e disponibili.

        Normative e compliance

        Un secondo aspetto di cui tenere conto è quello legato alla conformità dei sistemi di archiviazione, trattamento e protezione dei dati alla legislazione vigente. In ambito europeo, ad esempio, il GDPR (General Data Protection Regulation) prevede dei requisiti di compliance molto stringenti e sanzioni altrettanto severe in caso di violazioni. Anche in questo caso operare unicamente in locale potrebbe risultare complesso e dispendioso.

        Quante aziende rinunciano ad archiviare alcuni dati riservati dei propri utenti, come per esempio i numeri di carta di credito, per via di limiti legati alla propria infrastruttura?
        In quanti casi un’organizzazione si trova davanti all’onere di dover garantire il rispetto di standard internazionali e normative settoriali?

        Rapporto costo-efficienza del Cloud

        Un terzo aspetto di importanza rilevante riguarda il rapporto tra costo ed efficienza garantito dal Cloud. I modelli di tariffazione pay-per-use o pay-as-you-go consentono infatti di pagare esclusivamente per le risorse (spazio di archiviazione, CPU, memoria RAM) effettivamente utilizzate. Questo si traduce nella possibilità di scalare le risorse per fronteggiare picchi di traffico periodici o imprevisti, senza doverle preventivare con precisione e acquistarle in anticipo.

         

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        Dati immutabili : cosa sono? I vantaggi dei dati inalterabili

        Caratteristiche dei dati immutabili, ambiti di applicazione e importanza dei dati inalterabili per la sicurezza, la compliance e la continuità operativa

        Per introdurre il concetto di dato immutabile è possibile formulare un esempio basato sul fascicolo sanitario elettronico di un paziente in cura presso il servizio sanitario nazionale. Questo documento contiene generalmente tutti i dati relativi ai referti medici, alle prescrizioni dei farmaci e all’eventuale cartella clinica ospedaliera, così come informazioni riguardanti i certificati vaccinali e le prestazioni erogate.

        Le condizioni di salute di un individuo possono inoltre evolvere nel tempo. Diagnosi, terapie, trattamenti e guarigioni rappresentano quindi la sua storia clinica e ogni dato aggiuntivo è rilevante ma non sostituisce quelli registrati in precedenza. Abbiamo così una prima definizione di dato immutabile, cioè  un’informazione che non può (o non dovrebbe) essere alterata, sovrascritta o rimossa

        Quello sanitario non è naturalmente l’unico contesto di applicazione dei dati immutabili. Questi ultimi sono impiegati anche nelle analisi di mercato, nel marketing, nella Fintech, in meteorologia e in qualsiasi ambito in cui sia possibile attualizzare il valore di dati storici.

        Dati immutabili e database

        Secondo un’impostazione tradizionale, in genere i database basati sul modello relazionale vengo progettati per ospitare dati mutabili. Se un nostro contatto cambia numero di telefono, non è necessario conservare l’informazione relativa a quello precedente e la si sovrascrivere con la registrazione del nuovo recapito.

        Esistono dati che per loro natura non dovrebbero essere mutabili, come per esempio le date di nascita, ma possono essere gestiti anche con questo tipo di database perché, in assenza di alterazioni volontarie o accidentali, il rischio che vengano modificati è almeno teoricamente nullo, salvo la necessità di correzioni a seguito di inserimenti errati. Le basi di dati pensate per memorizzare dati immutabili sono però strutturate per consentire il confronto tra di essi e ciò implica che le informazioni archiviate lo siano in modo permanente nella loro forma originale. Senza eccezioni.

        È appunto il caso dei dati sanitari ma anche un’azienda che deve rispettare determinati standard, si pensi a quelli previsti dalle normative sul trattamento dei dati personali, può avere necessità di dati immutabili con cui dimostrare la conformità nel tempo del proprio operato con i requisiti richiesti. Stesso discorso per quanto riguarda i log generati da un’applicazione, utili per le procedure di debugging, o per tutti i dati legati al controllo di gestione che possono essere utilizzati per l’auditing aziendale.

        Dati immutabili e performance

        I dati immutabili presentano dei vantaggi anche per quanto riguarda le performance in fase di allocazione e sono quindi una soluzione ottimale per la riduzione delle latenze.

        Nel caso dei dati database progettati per dati mutabili le informazioni da sostituire devono essere identificate e rimosse per poi procedere con la registrazione dei nuovi dati e la verifica della loro integrità. Ciò richiede un dispendio di tempo che può diventare significativo nel caso in cui si debba gestire una quantità molto elevata di transazioni.

        Un sistema destinato a raccogliere grandi volumi di dati e un flusso costante di informazioni, come per esempio quelle provenienti da sensori attraverso network di device IoT, può quindi operare in modo più efficace allocando dati immutabili in sequenza e associando ciascuno di essi ad una marca temporale che ne certifichi il momento della registrazione.

        Dati immutabili e struttura dei database

        Un classico database relazionale è strutturato in una o più tabelle popolate da record in cui sono archiviati i dati. Nei database progettati per i dati immutabili il concetto di record viene invece sostituito da quello di log, cioè il risultato della registrazione sequenziale e cronologica dei task eseguiti da un sistema.

        Chiaramente un approccio del genere presenta anche degli svantaggi, per esempio il fatto che ogni nuovo log è in pratica un registro addizionale che necessita di spazio disco aggiuntivo. I dati preesistenti non possono essere aggiornati o eliminati, quindi ad ogni transazione corrisponde una quota di storage occupato.

        Vi è poi da considerare il fatto che un database pensato per contenere dati immutabili può essere più complesso da gestire rispetto ad un comune struttura relazionale. Le più recenti normative sulla tutela della privacy impongono ad esempio che un dato personale debba essere cancellato dal titolare del trattamento su richiesta dell’interessato. A rigor di logica ciò non è possibile nel caso dei dati immutabili e anche per questo motivo si adottano sistemi di crittografia con cui cifrare le informazioni. Una volta rimossa o sovrascritta la chiave necessaria per decifrare un dato questo diventa indisponibile e inaccessibile.

        Dati immutabili e infrastrutture Cloud

        L’esempio citato in precedenza ci dimostra come anche alla maggiore complessità portata dai dati immutabili vi sia una soluzione. Ma torniamo al discorso riguardante il rapporto tra dati immutabili e spazio di allocazione: appare chiaro come le infrastrutture in grado di garantire un livello elevato di scalabilità delle risorse rappresentino un ambiente ideale per ospitare database organizzati in registri. Anche in questo caso abbiamo quindi una soluzione ai problemi di storage: le infrastrutture Cloud.

        A differenza di quanto accade con un’infrastruttura on-premise che deve essere implementata, mantenuta e aggiornata localmente con tutte le rigidità che tale approccio potrebbe comportare, il Cloud offre una scalabilità virtualmente illimitata, consentendo di archiviare grandi quantità di informazioni senza preoccuparsi delle limitazioni legate allo spazio fisico disponibile.

        Un provider Cloud, inoltre, fornisce in genere maggiori garanzie dal punto di vista della conservazione e della protezione dei dati e questi rimangono costantemente accessibili indipendentemente dal momento e dal luogo in cui viene effettuata una richiesta. Ciò si accompagna anche ad una riduzione degli investimenti in hardware e manutenzione, trasformando i costi fissi in costi variabili, più prevedibili e più gestibili.

        I backup immutabili

        I backup immutabili sono una garanzia di immutabilità del dato in quanto, una volta generati, non posso essere modificati. Non possono essere inoltre rimossi se non per decisione dell’utente o dell’organizzazione che li ha creati.

        Questa caratteristica li rende delle soluzioni ideali per la protezione dei dati contro tentativi di violazione e per garantire l’integrità delle informazioni nel tempo.

        Si pensi per esempio ad un attacco basato su un ransomware. Quest’ultimo potrebbe infatti crittografare tutti i dati presenti in un network rendendoli inaccessibili fino al pagamento del riscatto richiesto, ammesso che ciò sia sufficiente per entrare in possesso della necessaria chiave di decriptazione. L’immutable storage applicato ai backup permette invece di evitare che i dati possano essere alterati, garantendone la disponibilità anche in caso di attacchi su larga scala da parte di utenti malintenzionati. Un’intera rete potrebbe essere compromessa da un ransomware ma non i dati backup immutabili.

        Nel caso in cui si dovessero verificare eventi avversi, come guasti a carico dell’hardware o cancellazioni intenzionali o involontarie, i backup immutabili rappresenterebbero una fonte affidabile per il recupero dei dati. Sono inoltre un riferimento per le attività di audit e la tracciabilità, in quanto forniscono una cronologia affidabile di eventi e processi, restituendone anche il contesto storico.

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        COS’È IL CLOUD HOSTING E COME FUNZIONA?

        Cloud hosting: cos’è, soluzioni e benefici per il tuo business

        Le aziende che sviluppano un business online devono assicurarsi che la piattaforma tecnologica su cui poggia la propria attività sia solida, performante, resiliente e scalabile. Per questo è nato il cloud hosting.

        Cloud hosting: definizione e caratteristiche

        Il Cloud hosting è un servizio che garantisce la permanenza del sito online fornendo le risorse relative allo spazio e al traffico ottimali per il gestire al meglio il business sul web (CPU, RAM, storage ecc.). A differenza degli altri servizi però, non si tratta di un hosting fisico ma virtuale. Questo significa che il Cloud hosting sfrutta le risorse Cloud per garantire maggiore affidabilità, migliori prestazioni ed elevata scalabilità. Il servizio di Cloud hosting è basato su sistemi di virtualizzazione progettati appositamente per siti web e servizi internet che richiedono elasticità di risorse e alte performance. È dunque ideale per imprese di ogni dimensione, ma che hanno nel web un fattore importante del proprio business.

        Le caratteristiche e le prestazioni del servizio Cloud hosting sono flessibili e si adattano alle necessità al traffico generato dal business online. Tutte le soluzioni di Cloud hosting sono altamente scalabili e in grado di supportare la crescita del progetto online passo per passo, garantendo un livello di affidabilità ottimale e fornendo SLA personalizzabili in base alle prestazioni.

















          Cloud hosting: i principali vantaggi

          Affidarsi a un’infrastruttura e a servizi cloud per la propria attività online porta con sé alcuni evidenti benefici, tra cui:

          • Alta affidabilità;
          • Elevata scalabilità;
          • Prestazioni elevate;
          • Modello pay-per-use flessibile;
          • SLA personalizzate.

          Il Cloud hosting può essere attivato in modalità Managed, includendo la gestione del servizio di hosting da parte del Cloud provider e del suo team di specialisti.

          Il servizio Cloud hosting managed è vantaggioso per diversi motivi. Per esempio, è la soluzione ideale per le aziende che non hanno tempo per occuparsi della gestione, oppure per le organizzazioni che non hanno un team IT interno con le competenze necessarie per amministrare il servizio nel modo più corretto. Grazie a un team di esperti dedicati, l’azienda non deve più preoccuparsi di gestire la parte IT del business, eliminando lo stress, i costi e il tempo che una gestione autonoma (anche di una certa complessità) comporta.

          Cloud hosting Kubify con container Kubernetes

          Cloud hosting Kubify è l’unica soluzione di Cloud hosting in Italia gestita con Container Kubernetes, e capace di assicurare le massime prestazioni, scalabilità e sicurezza.

          In Criticalcase, adottiamo la soluzione Kubify in quanto innovativa, multi-datacenter e ibrida. La soluzione sfrutta l’affidabilità dello storage Azure e la potenza di calcolo dei nostri data center per assicurare la massima disponibilità del servizio e performance elevate.

          Il servizio Cloud hosting Kubify è un servizio ‘chiavi in mano’ completamente gestito. Ciò significa non doversi più preoccupare dell’infrastruttura dal punto di vista tecnico, ma avere a disposizione una piattaforma all-inclusive su cui sviluppare applicazioni in maniera agile e performante senza rischiare che il sito web o e-commerce vada offline. Inoltre, la soluzione comprende una serie di servizi aggiuntivi gratuiti e inclusi nell’offerta di hosting, tra cui backup orario, ambienti di sviluppo e test, synthetic monitoring e molto altri. Cloud hosting Kubify, come tutte le nostre soluzioni di hosting, comprende l’assistenza tecnica h24 in italiano.

          Da sempre, riponiamo massima attenzione al tema delle performance web. Come si è visto, le nostre soluzioni di hosting sfruttano le migliori tecnologie e infrastrutture disponibili per garantire i massimi livelli di uptime e prestazioni allo stato dell’arte. L’aggiunta del cloud permette di massimizzare anche i livelli di scalabilità e di agilità rispetto a un business in continuo cambiamento.

          In ambito di web performance, abbiamo pubblicato un White Paper approfondendo il tema delle CDN e, in particolare, delle strategie Multi-CDN, fondamentali per business online di estensione internazionale o globale. Consigliamo di scaricarlo, di approfondire il tema e, se di interesse, di contattarci per una consulenza gratuita.

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          SOLUZIONI CLOUD PER AZIENDE: QUALE SCEGLIERE?

          Soluzioni cloud per aziende: quali scegliere?

          cloud aziende

          Il mercato del Cloud Computing e delle soluzioni Cloud per aziende cresce costantemente: anno dopo anno si registra un forte aumento di adozione a livello internazionale e questa tendenza non accenna a diminuire. Al contrario, i numeri confermano che la maggioranza delle organizzazioni (se non tutte, quasi) è ormai consapevole dei benefici e del valore che questa tecnologia offre. Il cloud non porta solamente numerosi vantaggi economici, come l’abbattimento dei costi, l’ottimizzazione degli ambienti virtuali e l’eliminazione dello spreco di risorse ed energia, ma ha giocato e gioca ancora un ruolo fondamentale nella Digital Transformation delle imprese.

          Nel 2022 il mercato Cloud italiano ha superato i 4,5 miliardi di euro, con una crescita del 18% rispetto all’anno precedente. Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, sono soprattutto i servizi platform as-a-service a essere cresciuti, con un +33%, mentre il software as-a-service, che rimane la componente più importante in termini di valore assoluto, è cresciuto del 14%.

          Oggi l’ecosistema del Cloud Computing è ricco di servizi e strumenti che si possono combinare tra loro in maniera pressoché infinita, generando grande valore per le aziende. Destreggiarsi tra la varietà di soluzioni disponibili, però, non è affatto banale. In questo post, faremo una breve panoramica delle principali modelli e soluzioni Cloud per aziende, evidenziando le caratteristiche e i vantaggi di ciascuno: il primo passo per scegliere la soluzione migliore per il business è infatti quello di conoscere le opzioni disponibili e le loro differenze.

















            Soluzioni cloud: si parte dal cloud pubblico

            Il servizio Cloud pubblico viene offerto da un provider esterno che mette a disposizione delle imprese le risorse IT necessarie al business. In particolare, ciò che i grandi provider mettono a disposizione delle imprese è un’infrastruttura Cloud altamente performante e flessibile, condivisa tra molteplici utilizzatori. Il modello di Cloud pubblico, essendo basato sulla condivisione – e quindi l’ottimizzazione – delle risorse, ha costi molto competitivi e consente ai clienti di utilizzare la modalità di pagamento a consumo (pay-per-use), grazie alla quale si eliminano completamente gli sprechi fatturando solamente le risorse utilizzate e veramente necessarie. Inoltre, l’azienda non ha bisogno di alcun investimento CapEx in hardware e competenze gestionali (Ops) dedicate, poiché il governo e la resilienza dell’infrastruttura ricadono tra le responsabilità del cloud provider.

            Tra i vantaggi di questa soluzione vi è anche una scalabilità “virtualmente” illimitata e un’elevata affidabilità garantita dall’utilizzo di risorse pubbliche: se dovesse verificarsi un disservizio presso un data center, i carichi verrebbero automaticamente ridistribuiti sui restanti data center assicurando la continuità del servizio.

            Controllo del dato e sicurezza: il cloud privato

            Il modello Cloud privato si differenzia da quello pubblico per una caratteristica essenziale. In questo caso, infatti, l’infrastruttura messa a disposizione del cliente è appunto “privata”, ossia dedicata alla singola organizzazione che acquista il servizio. Questa soluzione garantisce una maggiore sicurezza e protezione dei dati in quanto il cliente può accedere al sistema in modo esclusivo e detiene il controllo completo sull’infrastruttura e sui dati.

            I costi sono superiori rispetto a un Cloud pubblico, ma il servizio risulta particolarmente indicato per tutte le aziende di livello enterprise e soprattutto per quelle organizzazioni che trattano dati sensibili e hanno l’obbligo di rispettare una normativa stringente. Anche in questo caso, è possibile utilizzare il pagamento a consumo per ottimizzare le risorse e contenere i costi.

            Cloud ibrido, il meglio dei due mondi

            Il servizio di Cloud ibrido è una soluzione che prevede un mix tra infrastrutture di Cloud Pubblico e Cloud Privato, progettata in base alle specifiche esigenze aziendali. Questo tipo di servizio combina i vantaggi di entrambe le soluzioni e permette una personalizzazione elevata del sistema infrastrutturale e degli strumenti integrati. Il Cloud ibrido è sicuramente una soluzione più complessa dal punto di vista gestionale rispetto alle altre, ma capace di rispondere a necessità precise. È il modello più diffuso in ambito enterprise, proprio perché miscela i benefici di controllo degli ambienti privati con la scalabilità e la flessibilità del modello pubblico.

            Soluzioni cloud: il Virtual Data Center

            La soluzione Virtual Data Center (VDC) è dedicata alle imprese che hanno bisogno di un’infrastruttura IT complessa, che garantisca livelli di affidabilità e performance elevati. Le imprese che acquistano questo servizio possono scegliere quale tipo di infrastruttura implementare (Cloud pubblico o privato) e possono personalizzare gli SLA in base alle proprie esigenze. Il VDC è un servizio molto flessibile, con possibilità di espansione illimitata (macchine, banda ecc.) e totale autonomia di gestione. Anche per questa soluzione Cloud vi è l’opportunità di fatturare a consumo ottimizzando ulteriormente i costi.

            La soluzione Cloud Server

            Il servizio Cloud server mette a disposizione del cliente spazi virtuali preconfigurati, fornendo l’accesso diretto alla macchina. Il Cloud server viene dimensionato in base alle necessità aziendali e viene attivato in modo semplice e immediato all’interno dell’infrastruttura. La soluzione Cloud Server garantisce una banda espandibile per coprire qualsiasi richiesta e garantisce alta affidabilità e scalabilità. Inoltre, si caratterizza per la semplicità di setup e di utilizzo: l’ambiente Cloud viene infatti consegnato al cliente preconfigurato e pronto all’uso, dotato di tutte le risorse IT concordate.

            Cloud hosting, perfetta per siti e progetti web

            La soluzione Cloud hosting è ideale per siti e progetti web che richiedono elasticità di risorse e alte performance. Le caratteristiche del Cloud hosting si adattano alle necessità particolari di ogni cliente e del traffico generato dal suo progetto online. Il servizio è flessibile e scalabile, capace di supportare la crescita del business passo per passo. I vantaggi dell’hosting in Cloud includono SLA personalizzati in base alle performance e la massima continuità del servizio.

            Oltre alla soluzione standard è disponibile Kubify, un servizio di Cloud Hosting Managed che utilizza i container Kubernetes e sfrutta la potenza di calcolo di Azure. Si tratta di una soluzione innovativa, multi-datacenter e ibrida capace di raggiungere performance senza precedenti. Inoltre, Kubify è un servizio “chiavi in mano” completamente gestito che include nella sua offerta una serie di servizi aggiuntivi come ambienti di sviluppo, backup e log dashboard gratuiti.

            Cloud desktop, ovvero la virtualizzazione del PC

            Cloud Desktop (anche chiamato Virtual Desktop Infrastructure – VDI) è una soluzione di virtualizzazione delle postazioni desktop. La soluzione cloud fornisce una piattaforma di virtualizzazione in grado di gestire in totale sicurezza il sistema operativo, le applicazioni e i dati.

            Cloud Desktop abbatte ogni barriera di mezzo, luogo e vincolo temporale attraverso la distribuzione di desktop virtuali che consentono di lavorare in completa mobilità e libertà, con qualsiasi device e da qualsiasi luogo. È dunque una soluzione ideale per assecondare il trend del lavoro smart e ibrido poiché consente all’azienda di virtualizzare i desktop, di gestirli da una posizione centralizzata e di abbattere i problemi di sicurezza, poiché le persone si “collegano” al proprio desktop tramite una connessione sicura e non ospitano più i dati in locale nelle proprie macchine. La soluzione cloud in questione risponde a un modo moderno di gestire i processi e di operare nel day by day, favorito dall’aumento esponenziale di performance delle reti e delle tecnologie di virtualizzazione.

            Cloud backup per dormire sonni tranquilli

            Il servizio Cloud backup, essenziale per archiviare e mettere in sicurezza tutti i dati aziendali, è la soluzione più adatta per chi ha la necessità di mantenere i dati aziendali in luoghi esterni e in massima sicurezza. La soluzione di backup in Cloud consente di programmare backup automatizzati con frequenza personalizzabile (settimanale, giornaliera o oraria). I dati vengono archiviati in completa sicurezza presso i data center preposti, con accesso protetto ed esclusivo e supporto tecnico on-site h24.

            Cloud backup è integrabile con qualsiasi politica di disaster recovery aziendale e non impone limiti di spazio: è possibile eseguire semplici copie di dati da PC fino a backup complessi di server fisici e virtuali, database e sistemi di posta elettronica. Il servizio consente di eseguire un ripristino rapido in caso di eventuali problemi ed è in grado di adattarsi immediatamente a nuove esigenze di spazio.

            Criticalcase e il Journey to Cloud

            In Criticalcase, aiutiamo le aziende a sfruttare tutte le potenzialità delle soluzioni cloud. All’interno di un tema in continuo divenire, siamo in grado di indirizzare le imprese verso il modello corretto, di progettarlo, implementarlo e gestirlo nel rispetto di livelli di servizio concordati. I nostri servizi di Managed Cloud aiutano le aziende a modernizzarsi e a creare differenziazione competitiva.

            Per quanto concerne, poi, il tema dei costi del cloud, abbiamo realizzato un White Paper apposito , che ti invitiamo a leggere. Comprende alcuni spunti interessanti per ottimizzare il Journey to Cloud della tua azienda.

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