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WORDPRESS: VANTAGGI E DEBOLEZZE

WORDPRESS: VANTAGGI E DEBOLEZZE

Cos’è WordPress?

WordPress è il Content Management System (CMS) più utilizzato a livello internazionale, con 18 milioni di installazioni nel mondo. A lungo è stato considerato il miglior strumento per la creazione di blog, ma oggi è adatto alla realizzazione di qualunque tipo di sito e le sue funzionalità sono sempre più estese grazie alla community di sviluppatori che supporta il miglioramento del software ogni giorno.

Vantaggi

  • Facilità di utilizzo
    WordPress è molto semplice sia da installare che da configurare. Possiede un’interfaccia decisamente intuitiva e facile da utilizzare anche per i principianti: non serve conoscere linguaggi di programmazione come php o HTML per poter gestire la piattaforma autonomamente. Inoltre, grazie ad un editor di testo di elevata usabilità, permette di pianificare, pubblicare e aggiornare i contenuti in maniera semplice e veloce.
  • Semplice e adattabile
    I temi disponibili per WordPress sono praticamente infiniti, facilmente scaricabili da internet e alcuni di essi sono forniti gratuitamente. Inoltre WordPress mette a disposizione una vasta quantità di plugin per adattare il sito web alle proprie esigenze. Nato inizialmente come piattaforma specifica per il blogging, ora è utilizzabile per qualunque tipo di sito web proprio grazie alla sua adattabilità e alla ricchezza di estensioni disponibili.
  • Più usato al mondo
    WordPress è il CMS più usato a livello mondiale per i suoi vari pregi e possiede una vasta community online che rappresenta un solido punto di riferimento per tutti gli utenti. Oltre allo sviluppo e all’aggiornamento continuo di funzionalità ed estensioni, la community fornisce un valido supporto agli utilizzatori, chiarendo possibili dubbi e problematiche sull’utilizzo della piattaforma.
  • SEO friendly
    Per quanto riguarda il posizionamento sui motori di ricerca, WordPress possiede già una buona struttura nella versione di base, ma è possibile migliorare ancora la strategia SEO con l’installazione di alcuni plugin. Tra i migliori figurano Yoast SEO e all-in-One SEO Pack.
  • Open source
    WordPress è un software open source, pertanto il sistema di base e gli aggiornamenti sono gratuiti e non prevedono costi di licenza come le soluzioni proprietarie analoghe. Inoltre, il fatto che sia uno strumento open source significa che ha dietro una vasta community di sviluppatori in tutto il mondo che lavora continuamente per migliorare il prodotto e sviluppare plugin capaci di estendere le funzionalità del sito web in base alle esigenze.
  • Personalizzabile
    Il codice di WordPress è ben strutturato e facilmente personalizzabile. Chi è più esperto e ha delle basi di programmazione informatica, può intervenire facilmente sul codice e modificarlo secondo le sue preferenze, agendo su una molteplicità di aspetti: dal design all’implementazione di nuove funzionalità.
  • Responsive design
    WordPress consente di creare siti web responsive, ossia che si adattano al tipo di dispositivo utilizzato. Infatti, se una volta i siti web venivano visualizzati solamente da desktop, con la comparsa degli smartphone e lo sviluppo della tecnologia, i dispositivi mobili sono sempre più utilizzati per navigare. Avere un sito con un design responsive è quindi una condizione imprescindibile per essere presenti online.
  • E-commerce
    WordPress non nasce come piattaforma per la creazione di shop online, ma scaricando un’estensione apposita, chiamata Woocommerce, si può convertire facilmente in un sito di commercio elettronico. In questo modo potrai customizzare il tuo e-commerce e gestire tutto dalla piattaforma: inserire promozioni, amministrare gli ordini, gestire le spedizioni e molto altro.

Limiti

  • Falle di sicurezza
    Il fatto che WordPress sia il CMS più usato lo porta anche ad essere più degli altri bersaglio degli hacker. Oltre a questo, molti plugin vengono prodotti da sviluppatori non professionisti che a volte non includono gli update necessari, e questo può generare delle falle nella sicurezza. Per mantenere il sito al sicuro è bene aggiornare sempre il sistema.
  • Permessi
    Una debolezza del software è il limite nell’assegnazione di permessi e ruoli, più estesa invece in altri CMS.
  • Progetti complessi
    Sebbene di facile installazione e utilizzo, per progetti di una certa complessità WordPress risulta meno semplice da usare, ad esempio nel caso in cui si voglia configurare un sito multi-lingua. Inoltre per personalizzare a certi livelli un sito web è necessaria l’installazione di tutta una serie di estensioni aggiuntive ed il processo può diventare lungo e dispendioso.

Nonostante i suoi limiti, che possiamo quasi considerare trascurabili rispetto ai vantaggi, WordPress rimane uno dei migliori CMS per sviluppare siti web e mantiene il suo primato mondiale in quanto a popolarità e usabilità. Permette di ottenere risultati eccellenti anche senza conoscenze tecniche ed è ideale per realizzare qualsiasi tipo di sito. Per progetti più complessi la scelta del CMS è da valutare in base alle esigenze specifiche, ma WordPress può essere sicuramente incluso tra le opzioni.

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CMS A CONFRONTO: QUALE SCEGLIERE?

CMS a confronto: quale scegliere?

cms a confronto

Il pilastro di tutti i siti web è il Content Management System (CMS), un sistema dedicato appositamente alla gestione e alla pubblicazione dei contenuti. Utilizzare un CMS di mercato o Open Source per il proprio sito personale o aziendale determina diversi vantaggi, tra cui un notevole risparmio di tempo e di costi rispetto allo sviluppo da zero, motivo per cui le tre, quattro soluzioni più diffuse coprono la stragrande maggioranza dei siti web mondiali.

Oggi, metteremo i CMS a confronto, selezionando ovviamente quelli più utilizzati.

Nella nostra speciale selezione di CMS a confronto, WordPress supera di gran lunga gli altri CMS con oltre l’83% dei siti web, oltrepassando anche popolari (e tradizionali) editor HTML come Adobe Dreamweaver o servizi online come Blogger.com di Google.

Dopo WordPress troviamo Joomla! con il 7% del mercato e Drupal con il 3%. Gli esempi citati si riferiscono a CMS Open Source, ossia sistemi che nascono grazie al sostegno di community online, e il cui codice sorgente è accessibile e visualizzabile da tutti.

Oltre all’Open Source, sono disponibili anche soluzioni di mercato, sviluppate da aziende e il cui codice non viene reso disponibile agli utenti. Questo tipo di CMS ha costi di licenza, mentre i software Open Source sono solitamente gratuiti. A livello tecnico i CMS open source, soprattutto i più famosi come WordPress, hanno funzionalità di alto livello rese disponibili grazie al contributo di una community di sviluppatori dotati di competenze elevate. I CMS open source vengono utilizzati moltissimo anche dalle aziende per via della convenienza economica e del livello di sviluppo che non ha nulla da invidiare alle soluzioni proprietarie.

Anche per quanto riguarda gli e-commerce, le soluzioni Open Source sono molto utilizzate: 270.000 shop online sono realizzati con la piattaforma CMS Magento o Prestashop, evidenziando come tali sistemi risultino la prima scelta anche in ambito commerciale.

Di seguito, i principali CMS a confronto. Data la vastità della materia, abbiamo ovviamente scelto le soluzioni più comuni tra quelle presenti sul mercato.

CMS a confronto: da WordPress a Drupal

Come anticipato, i CMS più diffusi al mondo rientrano nella categoria dell’Open Source e sono impiegati da qualsiasi organizzazione, a prescindere dalla sua dimensione e dal carattere business-critical del proprio sito web. Solidità, prestazioni e continuo aggiornamento sono i principali punti di forza.

WordPress

WordPress primeggia tra i CMS open source, detenendo il 63,5% di tutti i siti web di cui conosciamo il sistema di gestione dei contenuti (vale a dire, il 43,2% di tutti i siti. Fonte: W3Techs). Nato inizialmente come tool per i blogger, in soli 15 anni è diventato lo strumento favorito a discapito di servizi molto popolari come Blogger.com. Attualmente, viene usato per siti di ogni genere.

Le ragioni della popolarità di WordPress sono la semplicità di installazione e gestione, nonché le migliaia di estensioni e template disponibili, che lo rendono personalizzabile ad altissimi livelli. Si tratta della soluzione CMS più veloce e semplice da utilizzare, ideale anche per chi non possiede specifiche conoscenze tecniche. Inoltre, offre strumenti molto validi anche per quanto riguarda l’ottimizzazione SEO dei contenuti. Un limite riguarda la sicurezza, a cui bisogna prestare particolare attenzione: essendo il CMS più popolare, spesso si trova a essere bersaglio degli hacker. Per una maggiore sicurezza e performance straordinarie, mettiamo a disposizione delle imprese soluzioni di Hosting WordPress dedicate e ottimizzate.

Joomla!

Joomla! era la soluzione più utilizzata in assoluta prima dell’avvento di WordPress. Oggi, sempre secondo W3Techs, è implementato nel 2,7% di tutti i siti web di cui si conosce il sistema di gestione dei contenuti (vale a dire, l’1,8% di tutti i siti). Joomla! consente di creare un sito in modo abbastanza veloce e semplice ed è tra le soluzioni migliori per chi non ha particolari competenze tecniche, anche se risulta più impegnativo di WordPress nella pratica. A differenza del leader di mercato, presenta varie funzionalità integrate (built-in) senza necessità di scaricare plug-in o estensioni particolari. Joomla! fornisce inoltre soluzioni interessanti per quanto riguarda la personalizzazione di permessi, profili e la gestione di multi-siti.

Drupal

Originariamente nato per lo sviluppo di community e social network, Drupal è ora a tutti gli effetti un CMS per creare siti web anche di elevata complessità. Una delle sue peculiarità risiede nella struttura modulare che lo rende altamente flessibile e personalizzabile, la soluzione ideale per lo sviluppo di siti ambiziosi e su misura. Non per niente, è la soluzione preferita da molte web agency. A differenza dei primi due, necessita di alcune competenze tecniche di base.

Typo 3

Typo 3 è un CMS di taglio enterprise, dedicato principalmente alle imprese per lo sviluppo di grandi portali web. Ha una community molto solida che sviluppa continuamente nuovi aggiornamenti e miglioramenti, formata di un team di sviluppatori esperti. Un po’ meno conosciuto degli altri, anche se molto diffuso in Germania, Typo 3 è un sistema abbastanza complesso da utilizzare, pertanto necessita di determinate competenze tecniche, ma ha il vantaggio di essere altamente personalizzabile.

CMS a confronto: le soluzioni eCommerce

Tra i vari CMS sono disponibili anche delle piattaforme specifiche per lo sviluppo di siti eCommerce, nelle quali sono già integrate funzionalità aggiuntive per la vendita online, come metodi di pagamento e schede prodotto. I più popolari sono Prestashop e Magento.

Prestashop

Nella nostra rassegna di CMS a confronto, Prestashop occupa una posizione importante, poiché si tratta di una delle soluzioni più utilizzate al mondo per creare shop online. Di semplice configurazione e utilizzo, permette di sviluppare in modo rapido un negozio online ed è ideale per chi muove i primi passi in questo settore. È uno dei preferiti dai venditori online poiché è caratterizzato da una vasta serie di estensioni per personalizzare il proprio e-commerce e differenziarsi dalla concorrenza. Solitamente, è utilizzato per progetti non troppo complessi, ma in virtù di determinate peculiarità è stato scelto anche da grandi brand.

Magento

A differenza di Prestashop, Magento è utilizzato soprattutto per progetti di una certa complessità e richiede un’adeguata formazione tecnica per essere sfruttato al meglio delle sue potenzialità. Si caratterizza per un’elevata possibilità di personalizzazione e per un’estesa gamma di funzionalità aggiuntive disponibili. Oltre allo sviluppo di adeguate skill tecniche, per usare Magento bisogna tenere conto anche l’adozione di una soluzione infrastrutturale di un certo livello. Per questo motivo, all’interno della nostra proposta di Hosting ottimizzato, offriamo una soluzione dedicata a Magento.

Massime prestazioni per siti ed eCommerce

In Criticalcase, abbiamo l’ambizione di accompagnare le imprese in progetti web sfidanti, che richiedono una giusta miscela di performance e sicurezza. Le nostre soluzioni di Hosting Web sono ottimizzate in funzione delle esigenze delle imprese, degli obiettivi prestazionali e della piattaforma scelta.

Inoltre, forniamo svariati servizi a supporto di tutte le organizzazioni che basano il loro business sul web. Oltre a un hosting solido e di alto livello, acceleriamo l’erogazione dei contenuti attraverso l’implementazione di soluzioni CDN (Content Delivery Network) su misura, anche in questo caso grazie a un mix di competenze e partnership d’eccellenza.

Siamo particolarmente competenti sul tema della Multi CDN, vero e proprio must per le imprese con business online di estensione globale. Ti consigliamo di approfondire l’argomento scaricando il White Paper dedicato.

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GUIDA AI CMS: I VANTAGGI

Guida ai CMS: i vantaggi

cms

Le aziende desiderano avere un sito web veloce, dinamico, moderno, solido e facilmente aggiornabile. Oggi, è possibile soddisfare tutti questi requisiti senza dover programmare tutta l’infrastruttura di backend che regge un progetto web. Il merito è dei Content Management System, o meglio del CMS.

Guida ai CMS: di cosa si tratta

La nostra guida ai CMS parte da una definizione: un CMS (Content Management System o sistema di gestione dei contenuti) è un’applicazione che consente di creare siti web grazie a un’interfaccia grafica semplice da utilizzare. Lo scopo dei CMS è quello di permettere anche a chi non possiede competenze di programmazione di sviluppare un sito internet di qualità. Tramite questo software gli utenti possono creare, modificare e gestire contenuti web facilmente, utilizzando semplici comandi.

Ogni CMS, a seconda delle sue caratteristiche, ha differenti funzionalità che possono essere personalizzate dagli utenti attraverso l’istallazione di plug-in ed estensioni apposite. Esistono più di 200 tipologie di CMS per svariati utilizzi: in questo articolo, abbiamo messo a confronto le soluzioni più solide e comuni, analizzandone pregi e limiti.

Il primo step per scegliere il giusto CMS è capire quale sia lo scopo del sito web. Tra le principali aree di applicazione troviamo la pubblicazione di articoli (blog), il sito aziendale istituzionale, la vendita diretta di prodotti e servizi (e-commerce), la condivisione di contenuti con altri utenti (community).

Perché scegliere un CMS per il tuo sito web?

Perché è utile adottare una soluzione CMS invece che sviluppare un sito web nella maniera tradizionale? Un sito su misura, ossia creato da zero senza l’utilizzo di un sistema di gestione dei contenuti, richiede il lavoro di un professionista che abbia familiarità ed esperienza nell’uso dei diversi linguaggi di programmazione, da javascript, a html a php.

Al contrario, utilizzando un CMS questo ostacolo viene superato e la creazione e la gestione del sito web viene semplificata. Chiaramente, la personalizzazione è maggiore con un sito creato da zero, ma i tempi per lo sviluppo diventano molto più lunghi e aumentano i costi. Inoltre, anche i costi di gestione si abbassano notevolmente: i CMS sono aggiornati costantemente, corretti e fatti evolvere dai migliori sviluppatori al mondo, mentre un sito web sviluppato ad hoc dovrebbe mettere in conto un team dedicato alla sua gestione, al suo aggiornamento e a tutte le evolutive. Secondo le statistiche, i CMS sono installati sul 47% dei siti web presenti online.

Guida ai CMS: i vantaggi, punto per punto

Le caratteristiche distintive di un sistema di gestione dei contenuti (CMS) portano a una serie di vantaggi. Tra questi:

  • Uso semplice
    I CMS sono dotati di un pannello di amministrazione con un’interfaccia grafica molto semplice da utilizzare, con il quale si possono creare le pagine del sito ed effettuare le modifiche tramite un editor che mostra direttamente il risultato finale.
  • Responsive
    I template disponibili aiutano a creare siti web responsive, ossia in grado di adattarsi ai differenti dispositivi utilizzati per visionare il sito (desktop, tablet e mobile).
  • Personalizzazione
    I CMS, come accennato prima, consentono una personalizzazione avanzata tramite il download di plug-in ed estensioni apposite. Ad esempio, per l’integrazione di metodi di pagamento piuttosto che per il campo d’iscrizione alla newsletter.
  • Multiutente
    Grazie a questa funzionalità si possono assegnare diversi ruoli agli utenti che accedono al pannello di amministrazione del sito, con i relativi permessi per modificare le pagine, accedere al codice ecc.
  • Community di riferimento
    I CMS dispongono di vaste community di riferimento in cui gli utenti possono facilmente condividere opinioni e consigli per migliorare il proprio sito web.
  • Posizionamento
    Ogni CMS consente di ottimizzare i contenuti e le performance del sito per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.
  • Costo contenuto
    Molti CMS disponibili online, tra cui l’onnipresente WordPress, sono gratuiti. I costi sostenuti dalle aziende riguardano unicamente gli addon e i temi, per i quali solitamente gli sviluppatori propongono un modello di costo ricorrente. Ovviamente, i costi salgono nel caso di sviluppi custom, come le integrazioni con i propri sistemi gestionali o dipartimentali.

Web performance senza compromessi

In Criticalcase, progettiamo, sviluppiamo e gestiamo soluzioni web per aziende di ogni dimensione, con particolare attenzione al tema delle performance. Eroghiamo i nostri servizi attraverso un’infrastruttura proprietaria e siamo in grado di garantire livelli di servizio sfidanti, in linea con esigenze di tipo enterprise. Le nostre soluzioni di hosting sono a vostra disposizione.

Sul tema delle web performance abbiamo inoltre realizzato un White Paper, che ti invitiamo a scaricare e consultare. Si parla di Multi CDN come strategia per la differenziazione competitiva nell’affollato mondo del web. Per qualsiasi approfondimento, siamo a tua disposizione per una consulenza gratuita.

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CONNESSIONI DI RETE: QUALI SONO E COME FUNZIONANO

Connessioni di rete: quali sono e come funzionano

connessioni di rete

Nella vita di tutti i giorni, le persone scambiano messaggi, dati, file, navigano online e comunicano con estrema facilità. Forse, però, danno per scontato ciò che permette di fare tutto questo, che ormai è parte integrante della loro vita quotidiana: le infrastrutture di rete e di comunicazione

Connessioni di rete: quali le più diffuse?

Anche chi naviga ogni giorno con lo smartphone e lavora perennemente connesso a Internet ignora (probabilmente) il funzionamento se non addirittura l’esistenza di connessioni di rete. Tuttavia, è proprio grazie a loro che possiamo comunicare, visitare siti web e molto altro ancora.

Esiste una grande varietà di connessioni di rete, ma le principali infrastrutture di comunicazione sono tre:

  • connessioni point-to-point
  • connessioni multicast (o broadcast)
  • connessioni multipoint.

Vediamo nello specifico cosa sono e come funzionano le connessioni di rete.

Connessioni di rete point-to-point, per un collegamento diretto

Le connessioni point-to-point, chiamate anche point-to-point protocol, mettono in comunicazione diretta due dispostivi di rete senza che sia necessario un ulteriore device per creare il collegamento (come potrebbe essere ad esempio un modem o un router).

Un esempio sono le connessioni Bluetooth o Wi-Fi dirette, che, sfruttando antenne capaci di inviare e ricevere segnali radio e appositi protocolli di comunicazione, consentono di creare una rete locale ampia una decina di metri in cui è possibile scambiare ogni genere di dati. A parte il bluetooth, oggi le connessioni point to point non sono particolarmente diffuse.

Connessioni multicast/broadcast, per la trasmissione simultanea di dati

Le connessioni di rete multicast servono per trasmettere dati simultaneamente a una serie di dispostivi/utenti di una stessa rete. Esempi di connessioni di questo tipo sono le reti wireless e le connessioni cablate (ethernet). Grazie alle connessioni multicast, è possibile inviare informazioni a un gruppo di dispostivi contemporaneamente, senza replicare l’invio per ogni singolo destinatario, motivo per cui viene definita connessione “economica”.

Esistono differenti tipi di connessioni multicast a seconda del numero di device coinvolti:

  • Unicast: il messaggio viene inviato a un solo membro della rete;
  • Anycast: il destinatario è univoco ma non predeterminato, solitamente si tratta del nodo di rete più vicino nel momento della trasmissione dei dati (questa tecnica è utilizzata nell’ambito del Content Delivery network perchè consente di inviare dati nel modo più veloce possibile);
  • Multicast: nelle connessioni di rete multicast, i destinatari della comunicazione sono più di uno, ma non tutti i membri appartenenti a quel determinato network. Le connessioni multicast, come lo streaming video, consentono di scambiare dati con un gruppo ristretto di utenti;
  • Broadcast: per inviare dati a tutti i membri della rete serve una connessione broadcast, come quella del segnale TV, dove tutti i dispositivi/utenti del network sono simultaneamente coinvolti nella comunicazione.

Connessioni multipoint, un tipo particolare di broadcast

La connessione di rete multipoint può essere considerata un tipo specifico di connessione broadcast, nella quale i dispostivi (più di due) sfruttano lo stesso canale di comunicazione e condividono le risorse. L’invio dei dati può essere regolato secondo due modalità differenti: i device sfruttano a turno le risorse disponibili, secondo una regolazione di tipo temporale, oppure si dividono la capacità di banda e la utilizzano simultaneamente.

Ottimizza la connettività web con una (o più) CDN

Dalle connessioni di rete dipendono le prestazioni di qualsiasi servizio digitale. Che sia una LAN interna o una WAN (Wide Area Network) usata per collegare più filiali di un’azienda, la velocità con cui scorrono i dati (che si misura principalmente in latenza) è ciò che determina l’esperienza dell’utente. A maggior ragione, questo è vero per tutti i business online, come gli eCommerce, le piattaforme di Streaming e i servizi di trading: un ritardo nella trasmissione e ricezione dei dati ha un impatto diretto sul business.

In Criticalcase siamo competenti su tutte le tematiche di networking e abbiamo asset ed esperienze dedicati nell’ambito delle Content Delivery Network, che rappresentano la spina dorsale di Internet. Per ottimizzare l’esperienza dei clienti, una CDN è necessaria, ma se il business si sviluppa principalmente online ed è geograficamente diffuso, una strategia Multi-CDN può essere vincente. Abbiamo realizzato un White Paper su questo tema: ti invitiamo a scaricarlo e leggerlo per comprenderne l’impatto sul business, ed eventualmente per intraprendere con noi l’iter di adozione.

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COME OTTIMIZZARE IL TIME TO FIRST BYTE (TTFB)

COME OTTIMIZZARE IL TIME TO FIRST BYTE (TTFB)

Nello scorso post abbiamo parlato del Time To First Byte (TTFB), ossia di quel parametro che serve per misurare la reattività di un web server. In poche parole, il TTFB è il tempo che trascorre tra la richiesta HTTP del client e la ricezione del primo byte della pagina web.

Si tratta di una misura critica per qualsiasi sito web in quanto influisce sul posizionamento e sull’usabilità, ed è quindi molto importante che il valore del TTFB sia il più basso possibile. Nell’articolo di oggi parleremo proprio di questo, e vi daremo alcuni consigli per ottimizzare il Time To First Byte. Di seguito trovate 6 tips che contribuiscono a velocizzare il web server e ad ottenere un valore di TTFB migliore.

6 modi per migliorare il TTFB:

1. Usare una Content Delivery Network
Una Content Delivery Network (CDN) è una rete di server distribuiti geograficamente che consentono agli utenti di scaricare i dati dei siti web che stanno visitando dal nodo di rete più vicino. In questo modo il sito sarà molto più veloce sia nel caricamento che nel download di contenuti e la navigazione ne risentirà in modo positivo. L’utilizzo di una CDN però non è necessario per tutti i siti web, è quindi opportuno comprendere quando serve attivare un servizio di questo tipo o meno. Il leader del mercato CDN è Akamai.

2. Ottimizzare l’Application Code
Il codice applicativo è una parte fondamentale nell’ottimizzazione di un sito web. Diverse azioni contribuiscono a velocizzare il TTFB per quanto riguarda l’application code, come ad esempio l’uso di un load balancer e di una cache per i contenuti statici e dinamici, l’aggiornamento del software installato sul web server, l’utilizzo di un Reverse Proxy Server per accelerare e mettere in sicurezza le applicazioni. Inoltre è utile comprimere i dati ed implementare HTTP/2, oltre che monitorare le performance del web server e le attività live per individuare eventuali colli di bottiglia.

3. Ottimizzare le query al database
Per ottimizzare le query al database bisogna innanzitutto creare correttamente un indice e richiedere solo i dati strettamente necessari. Inoltre è utile evitare funzioni per il WHERE, in modo da non dover leggere tutto il database per rispondere a una query ed evitare anche le subquery correlate, poichè dipendono da altre query e rallentano il processo.

4. Ridurre le chiamate HTTP
Per ridurre le chiamate HTTP è necessario controllare quante chiamate effettua il sito web e rimuovere le immagini che non sono necessarie. Una volta fatto questo, si procede riducendo le dimensioni delle immagini rimaste e analizzando quali altri fattori potrebbero impattare sulla velocità di caricamento. Altre azioni utili all’ottimizzazione del TTFB sono richiamare il JavaScript in modo asincrono e combinare i file CSS insieme.

5. Garantire una risposta più rapida del server
Anche in questo caso è importante intervenire sui file CSS e JavaScript e combinare quelli esterni. Utilizzare l’inline di piccole stringhe di CSS o Java, ossia l’inserimento di piccole parti del codice direttamente nell’html, è sempre preferibile rispetto all’importazione di file esterni. E’ anche importante differire il caricamento delle immagini, in quanto aiuta a salvare banda e a ridurre i tempi di caricamento.

6. Usare un metodo di caching Respond First, Process Later (RFPL)
Si tratta di un metodo di caching che funziona in questo modo: il server riceve una richiesta ed invia la risposta precedentemente messa in cache; intanto continua a processare la richiesta attuale ed infine salva il risultato del processo in cache.

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TIME TO FIRST BYTE (TTFB) VS PAGE LOAD TIME

TIME TO FIRST BYTE (TTFB) VS PAGE LOAD TIME

Nello scorso post abbiamo analizzato il significato di page load time e chiarito le motivazioni per cui riveste una certa importanza per i siti web. In breve, il page load time è significativo in quanto influenza diversi parametri rilevanti per un sito web o un e-commerce: posizionamento sui motori di ricerca, customer satisfaction e conversioni. Si tratta di categorie tra loro collegate, ovviamente. Un sito veloce regala ai consumatori un’esperienza di navigazione più soddisfacente rispetto ad uno lento (più precisamente, il 51% degli utenti abbandona il sito se il caricamento supera i 3 secondi). Di conseguenza un sito che carica i contenuti velocemente riceverà più visite e questo andrà a migliorare il suo ranking.

Inoltre Google già da tempo considera la velocità di un sito tra i parametri che influenzano il posizionamento e ha recentemente annunciato che il page speed sarà valutato anche su mobile. Insomma, la velocità di caricamento conta per diverse ragioni.

Cos’è il TTFB?

Se il page load time è il caricamento completo della pagina web nella finestra del browser, che cosa indica invece la misteriosa sigla TTFB? Il Time To First Byte è la metrica usata per misurare la reattività di un web server o di un’altra risorsa di rete. Viene calcolato contando il tempo che trascorre dalla richiesta HTTP o HTTPS del client alla ricezione del primo byte della pagina web. In altre parole, indica la velocità del web server nell’iniziare una trasmissione dati con un client, solitamente un browser o lo spider di un motore di ricerca e viene misurato in millisecondi. Il TTFB è formato da tre principali sottocomponenti:

  • il tempo di connessione
  • il tempo necessario per inviare la richiesta HTTP
  • il tempo necessario per ottenere il primo byte della pagina

La misurazione del TTFB comprende sempre la latenza di rete, ecco perchè dotarsi di server in grado di raggiungere latenze molto basse è molto importante e contribuisce a ridurre il TTFB. A differenza del page load time, che si riferisce al caricamento completo della pagina web sul browser e quindi alla sua concreta apparizione sullo schermo del dispositivo utilizzato, il TTFB è un parametro che non viene percepito dall’utente, ma rimane comunque una misura critica per qualsiasi sito web.

Come misurare e valutare il TTFB

Per misurare il TTFB si possono utilizzare diversi tool disponibili online, come Webpagetest, oppure strumenti di Google Chrome e Google Analytics. Una volta ottenuto il valore del TTFB, si può valutare la reattività del web server utilizzando le linee guida riportate sotto:

0,1 – 0,2 secondi: ottimo
0,3 – 0,5 secondi: buono
0,6 – 0,9 secondi: nella media
1 – 1,5 secondi: sopra la media
1,6 secondi o più lento: molto male

Per raggiungere un risultato migliore è possibile ottimizzare il Time To First Byte con apposite azioni di diverso tipo: le descriveremo nel prossimo articolo, stay tuned!

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COS’È IL PAGE LOAD TIME E PERCHÈ È IMPORTANTE

COS’È IL PAGE LOAD TIME E PERCHÈ È IMPORTANTE

Nell’era del web più veloce significa migliore?

La risposta è si. Almeno per quel che riguarda il nostro topic. Oggi infatti parliamo di page load time: di cosa si tratta e perchè è così importante da scriverci un articolo intero? Il page load time indica il tempo necessario per scaricare e visualizzare l’intero contenuto di una pagina Web nella finestra del browser. Ci si riferisce a questa metrica anche con il termine “page speed” (velocità di caricamento della pagina web). Il page load time viene calcolato dall’inizio, quando si clicca su un link o si digita un indirizzo sul browser, fino al completamento, quando l’intero contenuto della pagina viene visualizzato sullo schermo.

Generalmente viene misurato in secondi ed è formato da due componenti principali:

  • Network and Server Time: è basato sulla velocità della connessione internet e su quanto rapidamente elementi statici come le foto vengono visualizzati
  • Browser time: quanto tempo è necessario per analizzare ed eseguire l’intero documento e visualizzare la pagina in modo che sia disponibile per l’interazione con l’utente

La stessa pagina web può facilmente avere diversi page load time in base al browser che viene utilizzato (Esempio Safari vs Internet Explorer), al dispositivo (esempio mobile vs desktop) e alla posizione geografica in cui si trova l’utente. Per esempio, se il tuo sito usa un datacenter situato in Italia ma hai clienti anche in America e Asia, sicuramente questi consumatori risentiranno di una maggiore lentezza nei tempi di caricamento delle pagine web. Utilizzando una soluzione di Content Delivery Network (CDN) puoi distribuire i contenuti in diverse parti del mondo mantenendo performance di alto livello, e il problema viene risolto facilmente. Allo stesso modo, diverse pagine dello stesso sito possono avere tempi di caricamento radicalmente diversi, a causa delle decisioni degli sviluppatori sulla ricchezza dei contenuti, la struttura della pagina, le funzionalità, il numero di elementi contenuti.

Perchè il page load time è importante

Nell’era del web, e soprattutto dell’ecommerce e dello shopping online, la velocità di caricamento di un sito web è essenziale.

In primo luogo, il page load time influenza il posizionamento sui motori di ricerca. Google utilizza un particolare algoritmo per determinare il ranking di un sito, e la velocità di caricamento è uno dei fattori analizzati. Questo significa che Google indirizza i consumatori verso siti che caricano più velocemente i contenuti web.

Oltre al ranking, l’ottimizzazione del page load time influenza nettamente la customer satisfaction. La velocità con cui si può procedere all’acquisto genera clienti più soddisfatti dell’esperienza online e una più probabile conversione da visita ad acquisto. Inoltre, un’esperienza soddisfacente alimenta un passaparola positivo, aumentando la popolarità del brand e, indirettamente, le potenziali vendite.

Il page load time infatti influenza drasticamente anche il bounce rate, ossia il tasso di abbandono della pagina da parte dell’utente. Questo significa che una volta visitato il tuo sito web, gli utenti non vi ritornano più. Per darvi un’idea più concreta dell’importanza del page load time vediamo un po’ di numeri.

Le statistiche dicono che un ritardo di un solo secondo nel tempo di caricamento di una pagina produce un perdita dell’11% di page view, 16% dal punto di vista della customer satisfaction e, il dato più importante, una perdita del 7% in termini di conversioni. Inoltre più della metà degli utenti (il 51%) non completa l’acquisto se il sito è troppo lento e un consumatore su due abbandona il sito se supera il caricamento supera i 3 secondi.

Il page load time viene influenzato da diversi fattori. Esso dipende dall’infrastruttura che ospita il sito e dalla sua ottimizzazione, dalla capacità di banda, dal design della pagina Web, nonché dal numero, dal tipo e dal peso dei contenuti presenti sulla pagina. Altri elementi includono la posizione geografica dell’utente, il dispositivo e il tipo di browser usato, come accennato precedentemente. Ogni fattore può essere ottimizzato per raggiungere una velocità di caricamento soddisfacente e generare un incremento delle vendite.

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SINGLE VS. MULTI CDN

SINGLE VS. MULTI CDN

Apriamo il secondo capitolo sulla multi CDN. Oggi vedremo quali sono le caratteristiche di una CDN singola in confronto ad una soluzione multi CDN.

Utilizzando una soluzione multi CDN appoggiandoti a diversi provider, puoi impostare criteri precisi per assicurare ai tuoi clienti un sito web sempre disponibile, ottenendo un maggior controllo sul tuo business. Non rischi di perdere dati importanti scegliendo tra un provider e l’altro, poichè le multi CDN selezionano automaticamente il fornitore in grado di dare le migliori performance web in ogni momento. Vi sono però alcuni elementi per cui la gestione di una soluzione multipla comporta una certa complessità, ed è in quei casi che è preferibile utilizzare una sola rete CDN. Vediamo subito quali sono.

Quando usare una singola e quando invece una multi CDN?

E’ consigliabile una soluzione singola per le aziende che sono forti solo su determinate zone geografiche e non sono ancora cresciute abbastanza da distribuire i propri contenuti in tutto il mondo. Oppure, nel caso in cui si stia sviluppando una nuova audience ma ancora non si è pronti per investire in CDN e software aggiuntivi. Anche nel caso in cui tu abbia un e-commerce, invece di una compagnia di video streaming o un social network, una singola CDN è sufficiente per fornire agli utenti performance di alto livello. Puoi affidarti inizialmente ad una singola CDN ed eventualmente scalare in seguito senza pagare cifre importanti.

Dovresti invece optare per una soluzione multi CDN quando il traffico del tuo sito web arriva da tutto il mondo. Se hai un target globale, ci sono scarse possibilità che una sola CDN possa essere in grado di supportare gli accessi di tutti gli utenti e i picchi di traffico. Ad esempio, per un’azienda di media streaming la multi CDN è praticamente un obbligo. Potrai anche scegliere differenti provider in modo da evitare qualsiasi disservizio. In ogni caso, sarebbe bene effettuare un’analisi delle tue web performance prima di prendere la decisione definitiva.

La scelta della strategia più adatta dipende principalmente dal tipo e dal volume dei contenuti forniti attraverso il web.
Usare una multi CDN è assolutamente utile se le intenzioni di business sono quelle di emergere in nuovi mercati, che magari non vengono coperti dall’attuale provider. Un’altra importante considerazione riguarda i competitor: usare una rete di Content Delivery Network è la pratica più conveniente per incrementare la velocità del sito web e superare la concorrenza. Usare più CDN è una soluzione ancora migliore.

Le CDN sono ideali per accelerare la fornitura di contenuti multimediali, grandi immagini software, video streaming e altri contenuti che richiedono una grande disponibilità di banda internet. Molte aziende scelgono provider CDN diversi per massimizzare la propria copertura e soddisfare requisiti differenti. Il vantaggio unico di affidarsi a provider multipli è quello di beneficiare della massima forza senza doversi preoccupare dei punti deboli del singolo fornitore.

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NETWORK LOAD BALANCING: DEFINIZIONE E VANTAGGI

NETWORK LOAD BALANCING: DEFINIZIONE E VANTAGGI

Cos’è il network load balancing?

In informatica il load balancing (in italiano bilanciamento del carico) è una tecnica che migliora la distribuzione dei workload attraverso molteplici risorse computazionali, come computer, cluster, dischi, server.

L’obiettivo del load balancing è di ottimizzare l’uso delle risorse a disposizione, massimizzandone la capacità produttiva e minimizzando il tempo di risposta, ed evitando il sovraccarico della singola risorsa. Usando il load balancing con molteplici risorse invece di un singolo componente, l’affidabilità e la scalabilità dell’architettura vengono notevolmente incrementate.

Questa definizione di load balancing si applica a tutti gli aspetti di computing, mentre noi ci concentreremo specificatamente sulle reti. Per quanto riguarda i network infatti, i load balancer vengono usati per pianificare le attività della rete sui backend disponibili.

Un certo numero di client richiede risorse a un certo numero di backend. Il load balancer si pone nel mezzo tra client e backend e ad un alto livello è in grado di svolgere alcune attività critiche, tra le quali:

– Service discovery: quali backends sono disponibili nel sistema? Quali sono i loro indirizzi?
– Controllo dello stato di salute: quali backend sono al momento pronti e disponibili ad accettare le richieste?
– Load balancing: quale algoritmo dev’essere usato per bilanciare le richieste individuali sui backend disponibili?

Quali sono i vantaggi del network load balancing?

L’utilizzo appropriato del load balancing in un sistema distribuito fornisce diversi vantaggi:

  • Naming abstraction: il client può rivolgersi al load balancer tramite un meccanismo predefinito e, in seguito, l’attività della risoluzione dei nomi potrà essere delegata al load balancer. Questo meccanismo include librerie incorporate e DNS/IP/posizione delle porte.
  • Fault tolerance: attraverso il controllo dello stato di salute e varie tecniche algoritmiche, il load balancer può aggirare un backend sovraccarico o malfunzionante. Ciò significa che un operatore potrà risolvere il problema nei tempi dovuti invece che come un’urgenza.
  • Costi e performance: le reti dei sistemi distribuiti sono rararmente omogenee. E’ probabile che un sistema attraversi più zone e regioni e tra le zone, un overload di richieste è nella norma. Un load balancing intelligente è in grado di mantenere il più possibile le richieste di traffico dentro le zone, in modo da aumentare le performance (minor latenza) e ridurre il costo complessivo del sistema (meno banda e fibra necessaria tra le zone).
 
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CASE HISTORY: INFRASTRUTTURA PERFORMANTE PER TRIBOO & LEONARDO.IT

CASE HISTORY: INFRASTRUTTURA PERFORMANTE PER TRIBOO & LEONARDO.IT

Progettazione e gestione completa dell’infrastruttura IT per la piattaforma web Leonardo.it, capace di supportare un elevato numero di accessi in contemporanea.

Oggi parliamo di Triboo, una digital agency che vanta un know-how unico derivante dalle storie di successo di editori differenti tra i quali Gruppo HTML e Brown Editore, che nel corso del tempo hanno conquistato posizioni di leadership nei vari settori di riferimento. Ad oggi il portfolio editoriale di Triboo è costituito da 17 testate proprietarie e oltre 250 siti in concessione.

Triboo ha preso in carico il progetto web Leonardo.it, un magazine online per chi è attento al proprio stile di vita e ama vivere a pieno le proprie passioni. Leonardo.it offre un’ampia offerta editoriale che permette di raggiungere tutti i i differenti pubblici, con contenuti di approfondimento e una copertura a 360° degli interessi dei lettori.

  • Le esigenze di business del nostro cliente
    Il cliente si è rivolto a noi in quanto la piattaforma di advertising di Leonardo.it, ospitata sull’infrastruttura del precedente fornitore di Triboo, generava molteplici rallentamenti a causa del crescente numero di visitatori.
  • La sfida
    Per Criticalcase la sfida fu quella di progettare un’infrastruttura adeguata a supportare il traffico elevato della piattaforma, con l’obiettivo finale princpale di velocizzare il portale.
  • La soluzione
    Dopo un’attenta analisi, abbiamo provveduto alla progettazione e all’implementazione di un’architettura infrastrutturale che avesse precisi parametri, in grado di supportare il numero elevato di accessi alla piattaforma e garantire performance costanti di alto livello.

Breve descrizione tecnica

La nostra collaborazione con Triboo è iniziata con una fase preliminare di analisi, per individuare le problematiche infrastrutturali esistenti e comprendere in che modo risolverle. Inizialmente il nostro cliente pensava che le scarse performance e la lentezza della piattaforma fossero legate eclusivamente al network, ma, a seguito di un’analisi congiunta, si é riscontrato che le problematiche erano correlate anche al numero elevato di accessi (I/O) sull’infrastruttura. Criticalcase si é cosí resa disponibile a replicare l’infrastruttura del cliente legata ai contenutimultimediali di leonardo.it, appoggiando l’archiviazione dei dati ad una delle proprie SAN basate su Dell Compellent, soluzione storage multi layer in grado di distribuire i dati su diverse tipologie di dischi a seconda del numero di I/O. Questo ha consentito, insieme alla possibilitá di variare in modo dinamico il numero di macchine impegnate nell’erogazione (sia frontend che backend), di garantire performance costanti anche al variare del numero di accessi.

Inoltre, nell’ottica di fornire al cliente una soluzione completamente monitorata e gestita, Criticalcase ha proposto un servizio che fosse fruibile in modalitá “as a service”, andando ad ingegnerizzare una soluzione di content delivery distribuita su 2 dei suoi 6 datacenter, cosí da garantire la ridondanza geografica delle macchine di backend. Criticalcase e Triboo hanno concordato insieme una soglia di carico computazionale delle macchine coinvolte per definire i
meccanismi di scalabilitá, fornendo al cliente finale un’infrastruttura che si configura come un servizio di Content Delivery, in cui gli unici due indicatori da tenere sotto controllo corrispondono allo storage impegnato dagli asset e al traffico generato su base mensile. Tutto il layer sistemistico sottostante é gestito, monitorato e mantenuto 24/7 direttamente da Criticalcase, che condivide mensilmente con il cliente la reportistica sull’andamento dell’infrastruttura.
Ad oggi la piattaforma genera oltre 190TB/mese di traffico, erogando più di 1.5TB di contenuti ospitati localmente sulla nostra infrastruttura.

La collaborazione con Triboo & Leonardo.it testimonia ancora una volta la nostra volontà di curare nel migliore dei modi le esigenze dei nostri clienti e aiutarli a migliorare il proprio business, fornendo soluzioni su misura e lavorando con impegno per raggiungere gli obiettivi prefissati.

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