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TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SULLA SITE SPEED

Site Speed: tutto quello che devi sapere

site speed

La site speed, ovvero la velocità di caricamento delle pagine di un sito web, è un fattore decisivo per qualunque business online. Un e-commerce, per esempio, non può trascurare in nessun modo gli aspetti legati alle performance web; anzi, deve prestare particolare attenzione alla velocità del sito, in quanto strettamente collegata alla qualità della User Experience fornita ai potenziali clienti, e di conseguenza al volume di vendite prodotto. 

Site speed, cos’è e perché è importante

Quando navigano in uno shop online, gli utenti si aspettano un sito molto veloce, immagini in alta definizione, pagine semplici da visitare, procedure di check-out semplici e rapide e cosi via. Da quando la fruizione mobile ha preso il sopravvento, la velocità di caricamento delle pagine web sta diventando sempre più importante. Abituate a navigare in siti di riferimento del mondo web (come Google, Amazon…), le persone si aspettano la stessa esperienza ovunque, e quindi hanno sempre meno pazienza nell’attendere che una pagina si carichi completamente. 

I dati confermano quanto sopra. Gli studi sul settore e-commerce sostengono che 1 su 3 utenti abbandona il sito se la velocità di caricamento è superiore ai 3 secondi, una percentuale che influenza in modo significativo la reputazione del brand e soprattutto le vendite generate. Inoltre, da qualche anno Google ha introdotto la velocità di caricamento delle pagine (site speed) tra i fattori che determinano il rank del sito all’interno dei suoi elenchi (SERP): site speed, in altri termini, è diventato un elemento cardine delle strategie di Search Engine Optimization (SEO).  

Per tutti i motivi esposti, è necessario misurare attentamente la site speed di ogni progetto web per mantenere i clienti sul proprio sito e persuaderli a effettuare un acquisto. Tuttavia, quando si analizzano i dati sulle performance web, può crearsi un po’ di confusione. Non c’è infatti un unico valore che misura la site speed: le metriche da tenere in considerazione sono molteplici, è quindi essenziale conoscere ogni indicatore per poter ottimizzare le prestazioni del sito nel modo migliore. 

Site Speed: le metriche principali

Di seguito, i principali indicatori che, considerati in modo complementare e sinergico, determinano la site speed, e quindi sia il posizionamento nelle gerarchie dei motori di ricerca che la qualità della user experience.

Page Load time

Il page load time indica il tempo necessario per scaricare e visualizzare l’intero contenuto di una pagina web nella finestra del browser. Viene misurato dall’inizio, quando un utente clicca su un link o digita un indirizzo sul browser, fino al completamento, quando l’intero contenuto della pagina viene visualizzato sullo schermo. Il page load può avere valori diversi a seconda del browser utilizzato e dalla posizione geografica dell’utente. Per risolvere quest’ultimo problema si può ricorrere alle soluzioni di Content Delivery Network (CDN)studiate appositamente per distribuire i contenuti richiesti in ogni parte del mondo velocizzando i tempi di risposta del sito e mantenendo prestazioni elevate. 

Time to First Byte (TTFB)

IlTime To First Byte  è la metrica che misura la reattività di un web server o di un’altra risorsa di rete. Viene calcolato misurando il tempo che trascorre dalla richiesta dell’utente alla ricezione del primo byte. Il TTFB è un valore che non viene percepito dall’utente, ma è un indicatore essenziale per la velocità di un sito web. Nel calcolo bisogna tenere in considerazione l’utilizzo di CMS come WordPress, Magento o altre piattaforme. In questo caso il TTFB può essere facilmente ridotto attraverso l’installazione di plugin appositi. Se il TTFB continua a essere inadeguato, forse è il caso di verificare l’adeguatezza dell’hosting provider scelto e considerare una soluzione di qualità più elevata. 

Document Load

Document Load, o Document Complete, si riferisce a una serie di “eventi” che vengono visualizzati dall’utente. Solitamente il Doc Load indica quando tutti i testi, le immagini e gli altri elementi HTML vengono caricati, ma potrebbe non comprendere alcuni contenuti attivati da JavaScript (ad esempio animazioni o form cliccabili).

Page Complete

Dopo il Document Complete, mancano solo alcuni file Javascript per completare il caricamento della pagina. Una volta che anche questi ultimi elementi vengono caricati si ottiene il Page Complete. Quando il browser smette di ricevere informazioni e richieste per 2 secondi, significa che la pagina è stata caricata completamente. È una metrica importante ma può variare da test a test ed è meglio utilizzarla insieme altri parametri per fornire un’immagine veritiera.

Speed Index

Lo Speed Index stima il tempo medio necessario per caricare le parti visibili di una pagina web nella finestra del browser. Si tratta di un valore assegnato al sito che dipende da un insieme di metriche di velocità. Più è basso lo Speed Index, più il sito è performante.  

I contenuti above the fold pesanti (ossia in cima alla pagina) potrebbero determinare uno Speed Index negativo; al contrario, i contenuti below the fold non sono considerati nel calcolo perché al di fuori della finestra del browser.  

Lo speed index è utilissimo ai fini di confronto. Per esempio, per verificare se le ottimizzazioni apportate stanno dando risultati oppure per paragonare il proprio sito con i competitor di settore. Allo stesso tempo però, non mostra le aree specifiche da migliorare, pertanto è consigliabile usarlo con altre metriche di site speed per comprendere a fondo la situazione. Lo Speed Index può essere migliorato ottimizzando le font, immagini (quindi riducendo il Page Size come vedremo tra poco) e usando il lazy-loading delle immagini, ossia quella modalità di visualizzazione che non carica le immagini finché l’utente non scorre la pagina. 

Time to Interactive

Time To Interactive (TTI) è il tempo necessario affinché la pagina diventi interattiva. Con il termine “interattiva” si intende quando tutti gli elementi visivi sono stati caricati e la pagina risponde immediatamente all’interazione dell’utente. TTI è una metrica fondamentale per valutare l’esperienza utente iniziale. Molti siti, infatti, caricano velocemente i contenuti ma impiegano alcuni secondi extra prima di essere effettivamente utilizzabili. Per i clienti è un’esperienza frustante e spesso li porta ad abbandonare il sito. Un modo per migliorare il TTI è ottimizzare il codice JavaScript ed eliminare quello superfluo(per i siti in WordPress ci sono molti plugin che offrono questa funzionalità).

Numero di Risorse

Ogni volta che un utente “chiama” il sito, esso invia una serie di richieste HTTP per tutti i file che compongono la pagina web. L’insieme di tutte le richieste HTTP compone gran parte della velocità del sito. Si può analizzare ogni richiesta che viene fatta dal sito (quando carica i contenuti, la sua dimensione e il tempo impiegato per completarla). In questo modo, si possono facilmente individuare possibili problematiche e risolverle. Un metodo efficiente per diminuire la quantità di richieste effettuate è combinare file CSS e JavaScript. 

Page Size

Page size è una metrica che si riferisce al peso (in KB o MB) di tutti i file presenti nel sito. Ad esempio, se il sito contiene molti file pesanti, il Page Size potrebbe diventare elevato e rallentare la velocità di caricamento degli oggetti della pagina. Le immagini costituiscono il principale motivo di page size alti. Minimizzare i file CSS, HTML e JavaScript, ottimizzare le immagini e usare metodi di compressione come gzip sono tutte soluzioni utili per abbassare il page size. Inoltre, come detto precedentemente, se il sito utilizza piattaforme CMS vi sono molti plugin disponibili per risolvere questo problema. 

Site Speed: ogni metrica è importante

Quando si usano dei tool per testare la site speed, è importante verificare quali metriche vengono restituite.  

Spesso, gli strumenti più popolari riportano solo il TTFB, che è una parametro utile ma non fornisce il quadro complessivo della situazione. È quindi necessario fare caso a cosa viene misurato e come. Una volta in possesso di queste informazioni, si potrà procedere con l’ottimizzazione del sito per renderlo il più reattivo possibile. È importante ricordare che non c’è una sola metrica su cui bisogna concentrarsi, ma bisogna dare il giusto peso a ognuna di esse.  

Il punto di partenza per velocizzare la site speed potrebbe essere quello di ridurre la dimensione dei file e il numero di richieste HTTP, abbassando di conseguenza alcune delle metriche fondamentali. Da lì in avanti si potranno identificare eventuali problematiche specifiche e migliorare ulteriormente la site speed. 

Criticalcase: il nostro obiettivo sono le performance web

In Criticalcase, conosciamo bene la relazione tra le performance del sito web e il suo successo. A prescindere dal fatto che si tratti di un eCommerce o meno. Per questo, mettiamo a disposizione delle imprese diversi servizi finalizzati a ottimizzare le performance dei propri siti e applicazioni web, per migliorare la user experience, il posizionamento e, di conseguenza, i risultati di business.

L’offerta spazia dai servizi di hosting su misura, ottimizzazione e distribuzione di immagini e video e Media Delivery , ma senza dimenticare il know how e le partnership in ambito di Content Delivery Network e di strategie Multi-CDN, fondamentali nell’era dell’eCommerce globale. Abbiamo pubblicato un White Paper in merito, che ti invitiamo a scaricare: potrebbe contenere spunti interessanti con cui ottimizzare il business (online) della tua azienda.  

Mai far aspettare i clienti online: passa subito a una Multi-CDN!

Perché, come e quando usarla per il tuo business online.

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E-COMMERCE: 5 CONSIGLI PER GESTIRE I PICCHI DI TRAFFICO

E-COMMERCE: 5 CONSIGLI PER GESTIRE I PICCHI DI TRAFFICO

Il tuo e-commerce è pronto per i saldi estivi?

I saldi estivi sono appena cominciati, eppure Google Trends registrava picchi di interesse per gli acquisti già a partire da Marzo. Quest’anno gli italiani più attivi nello shopping sono in Liguria, Piemonte, Molise, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Ma non parliamo solo dei classici negozi presi d’assalto durante gli sconti: i protagonisti dei saldi estivi sono sempre di più i portali e-commerce. Secondo le ricerche più recenti di Netcomm le vendite online continuano a crescere registrando un incremento del 15%, con un terzo degli acquisti effettuati da mobile. I volumi di vendita sui canali online sono in forte crescita e la corretta gestione dei picchi di traffico è essenziale per assicurare agli utenti di un e-commerce una buona esperienza di shopping.

Un negozio online può facilmente registrare picchi di traffico durante periodi come le festività o eventi specifici (Black Friday, Cyber Monday…) ma anche semplicemente con una campagna marketing particolarmente riuscita. E’ necessario che i retailer conoscano a fondo i punti di debolezza e le vulnerabilità del proprio sito per gestire correttamente il traffico e garantire ai clienti un’esperienza di acquisto ottimale. La gestione efficace dei picchi di traffico, infatti, ha un forte impatto sul successo di uno shop online, incidendo sulla customer experience e sulla fidelizzazione del cliente. Un e-commerce lento e poco performante o, nel peggiore dei casi, non disponibile perchè la quantità elevata di traffico ha causato un down del servizio, genera una riduzione delle vendite (e delle revenue complessive) e un’immagine negativa del brand.

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Come garantire agli utenti un’esperienza di acquisto positiva in qualunque situazione di traffico?

Ecco 5 consigli per preparare il tuo e-commerce ai periodi di picco di traffico tipici dei saldi!

1. Usa un’infrastruttura Cloud ad alta scalabilità
Sicuramente è importante dotarsi di un’infrastruttura Cloud adatta a garantire la qualità del servizio senza incorrere in disastrosi rallentamenti o disservizi. A questo proposito le soluzioni Cloud sono le migliori grazie alla loro elevata scalabilità, che consente di gestire al meglio i picchi di traffico e allo stesso tempo di ottimizzare i costi. Prima che la tecnologia si evolvesse in questo senso infatti, l’unica soluzione per siti come gli e-commerce era quella di sovradimensionare l’infrastruttura, con i relativi costi che questa scelta comporta. Ad oggi invece, la tecnologia Cloud permette di scalare le risorse in modo rapido e semplice, aumentandole o riducendole a seconda delle specifiche necessità senza incorrere in costi eccessivi.

2. Pensaci per tempo!
La stagione delle promozioni si è allungata. Secondo le statistiche sugli acquisti online i volumi di traffico iniziano ad aumentare anche prima del periodo previsto ed è bene prepararsi per tempo. Questo significa pianificare preventivamente i picchi di traffico del sito e strutturare misure di gestione efficace. Ad esempio, è sempre molto utile avere un piano di backup e utilizzare strumenti come la “Shopper Priorisation”, che consente di mettere gli utenti in coda qualora i servizi di back-end fossero sovraccarichi.

3. Testa il tuo e-commerce
E’ fondamentale effettuare dei test di carico per simulare i volumi di traffico stagionali, in modo da individuare i punti deboli dell’e-commerce in situazione di picco di traffico ed evitare disguidi in condizioni d’uso reali. Una buona pratica è quella di simulare il processo di acquisto completo, dalla fase iniziale fino al pagamento, e assicurarsi che tutti gli step vadano a buon fine. Una buona attività di testing consente di identificare tutti i possibili colli di bottiglia all’interno dei vari scenari possibili e di studiare contro-strategie di gestione efficaci.

4. Porta i contenuti più vicini all’utente
Usi una soluzione di Content Delivery Network (CDN)per il tuo sito di acquisti online? Se la tua risposta è no, allora dovresti cominciare subito! Le soluzioni CDN sono studiate appositamente per ottimizzare l’esperienza di navigazione dei clienti con performance e sicurezza eccezionali, avvicinando i contenuti agli utenti, rendendoli immediatamente disponibili e mantenendo una qualità elevata anche con intenso traffico. Gli e-commerce hanno bisogno di soluzioni CDN per migliorare le prestazioni web e per mantenere un servizio di qualità in casi di picco di traffico.

5. Applica tecniche di ottimizzazione
Rendi il sito il più “snello” possibile, poichè l’invio di dati non necessari può avere effetti negativi sulle performance del portale nei momenti di picco, rallentandone il caricamento ad esempio. Inoltre, applica ulteriori tecniche di ottimizzazione per velocizzare le richieste al datacenter o al provider del servizio di hosting.

 
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COME OTTIMIZZARE IL TIME TO FIRST BYTE (TTFB)

COME OTTIMIZZARE IL TIME TO FIRST BYTE (TTFB)

Nello scorso post abbiamo parlato del Time To First Byte (TTFB), ossia di quel parametro che serve per misurare la reattività di un web server. In poche parole, il TTFB è il tempo che trascorre tra la richiesta HTTP del client e la ricezione del primo byte della pagina web.

Si tratta di una misura critica per qualsiasi sito web in quanto influisce sul posizionamento e sull’usabilità, ed è quindi molto importante che il valore del TTFB sia il più basso possibile. Nell’articolo di oggi parleremo proprio di questo, e vi daremo alcuni consigli per ottimizzare il Time To First Byte. Di seguito trovate 6 tips che contribuiscono a velocizzare il web server e ad ottenere un valore di TTFB migliore.

6 modi per migliorare il TTFB:

1. Usare una Content Delivery Network
Una Content Delivery Network (CDN) è una rete di server distribuiti geograficamente che consentono agli utenti di scaricare i dati dei siti web che stanno visitando dal nodo di rete più vicino. In questo modo il sito sarà molto più veloce sia nel caricamento che nel download di contenuti e la navigazione ne risentirà in modo positivo. L’utilizzo di una CDN però non è necessario per tutti i siti web, è quindi opportuno comprendere quando serve attivare un servizio di questo tipo o meno. Il leader del mercato CDN è Akamai.

2. Ottimizzare l’Application Code
Il codice applicativo è una parte fondamentale nell’ottimizzazione di un sito web. Diverse azioni contribuiscono a velocizzare il TTFB per quanto riguarda l’application code, come ad esempio l’uso di un load balancer e di una cache per i contenuti statici e dinamici, l’aggiornamento del software installato sul web server, l’utilizzo di un Reverse Proxy Server per accelerare e mettere in sicurezza le applicazioni. Inoltre è utile comprimere i dati ed implementare HTTP/2, oltre che monitorare le performance del web server e le attività live per individuare eventuali colli di bottiglia.

3. Ottimizzare le query al database
Per ottimizzare le query al database bisogna innanzitutto creare correttamente un indice e richiedere solo i dati strettamente necessari. Inoltre è utile evitare funzioni per il WHERE, in modo da non dover leggere tutto il database per rispondere a una query ed evitare anche le subquery correlate, poichè dipendono da altre query e rallentano il processo.

4. Ridurre le chiamate HTTP
Per ridurre le chiamate HTTP è necessario controllare quante chiamate effettua il sito web e rimuovere le immagini che non sono necessarie. Una volta fatto questo, si procede riducendo le dimensioni delle immagini rimaste e analizzando quali altri fattori potrebbero impattare sulla velocità di caricamento. Altre azioni utili all’ottimizzazione del TTFB sono richiamare il JavaScript in modo asincrono e combinare i file CSS insieme.

5. Garantire una risposta più rapida del server
Anche in questo caso è importante intervenire sui file CSS e JavaScript e combinare quelli esterni. Utilizzare l’inline di piccole stringhe di CSS o Java, ossia l’inserimento di piccole parti del codice direttamente nell’html, è sempre preferibile rispetto all’importazione di file esterni. E’ anche importante differire il caricamento delle immagini, in quanto aiuta a salvare banda e a ridurre i tempi di caricamento.

6. Usare un metodo di caching Respond First, Process Later (RFPL)
Si tratta di un metodo di caching che funziona in questo modo: il server riceve una richiesta ed invia la risposta precedentemente messa in cache; intanto continua a processare la richiesta attuale ed infine salva il risultato del processo in cache.

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COS’È IL PAGE LOAD TIME E PERCHÈ È IMPORTANTE

COS’È IL PAGE LOAD TIME E PERCHÈ È IMPORTANTE

Nell’era del web più veloce significa migliore?

La risposta è si. Almeno per quel che riguarda il nostro topic. Oggi infatti parliamo di page load time: di cosa si tratta e perchè è così importante da scriverci un articolo intero? Il page load time indica il tempo necessario per scaricare e visualizzare l’intero contenuto di una pagina Web nella finestra del browser. Ci si riferisce a questa metrica anche con il termine “page speed” (velocità di caricamento della pagina web). Il page load time viene calcolato dall’inizio, quando si clicca su un link o si digita un indirizzo sul browser, fino al completamento, quando l’intero contenuto della pagina viene visualizzato sullo schermo.

Generalmente viene misurato in secondi ed è formato da due componenti principali:

  • Network and Server Time: è basato sulla velocità della connessione internet e su quanto rapidamente elementi statici come le foto vengono visualizzati
  • Browser time: quanto tempo è necessario per analizzare ed eseguire l’intero documento e visualizzare la pagina in modo che sia disponibile per l’interazione con l’utente

La stessa pagina web può facilmente avere diversi page load time in base al browser che viene utilizzato (Esempio Safari vs Internet Explorer), al dispositivo (esempio mobile vs desktop) e alla posizione geografica in cui si trova l’utente. Per esempio, se il tuo sito usa un datacenter situato in Italia ma hai clienti anche in America e Asia, sicuramente questi consumatori risentiranno di una maggiore lentezza nei tempi di caricamento delle pagine web. Utilizzando una soluzione di Content Delivery Network (CDN) puoi distribuire i contenuti in diverse parti del mondo mantenendo performance di alto livello, e il problema viene risolto facilmente. Allo stesso modo, diverse pagine dello stesso sito possono avere tempi di caricamento radicalmente diversi, a causa delle decisioni degli sviluppatori sulla ricchezza dei contenuti, la struttura della pagina, le funzionalità, il numero di elementi contenuti.

Perchè il page load time è importante

Nell’era del web, e soprattutto dell’ecommerce e dello shopping online, la velocità di caricamento di un sito web è essenziale.

In primo luogo, il page load time influenza il posizionamento sui motori di ricerca. Google utilizza un particolare algoritmo per determinare il ranking di un sito, e la velocità di caricamento è uno dei fattori analizzati. Questo significa che Google indirizza i consumatori verso siti che caricano più velocemente i contenuti web.

Oltre al ranking, l’ottimizzazione del page load time influenza nettamente la customer satisfaction. La velocità con cui si può procedere all’acquisto genera clienti più soddisfatti dell’esperienza online e una più probabile conversione da visita ad acquisto. Inoltre, un’esperienza soddisfacente alimenta un passaparola positivo, aumentando la popolarità del brand e, indirettamente, le potenziali vendite.

Il page load time infatti influenza drasticamente anche il bounce rate, ossia il tasso di abbandono della pagina da parte dell’utente. Questo significa che una volta visitato il tuo sito web, gli utenti non vi ritornano più. Per darvi un’idea più concreta dell’importanza del page load time vediamo un po’ di numeri.

Le statistiche dicono che un ritardo di un solo secondo nel tempo di caricamento di una pagina produce un perdita dell’11% di page view, 16% dal punto di vista della customer satisfaction e, il dato più importante, una perdita del 7% in termini di conversioni. Inoltre più della metà degli utenti (il 51%) non completa l’acquisto se il sito è troppo lento e un consumatore su due abbandona il sito se supera il caricamento supera i 3 secondi.

Il page load time viene influenzato da diversi fattori. Esso dipende dall’infrastruttura che ospita il sito e dalla sua ottimizzazione, dalla capacità di banda, dal design della pagina Web, nonché dal numero, dal tipo e dal peso dei contenuti presenti sulla pagina. Altri elementi includono la posizione geografica dell’utente, il dispositivo e il tipo di browser usato, come accennato precedentemente. Ogni fattore può essere ottimizzato per raggiungere una velocità di caricamento soddisfacente e generare un incremento delle vendite.

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MULTI CDN: PERCHÈ USARLA?

MULTI CDN: PERCHÈ USARLA?

Breve definizione di Multi CDN

Le reti CDN utilizzano server localizzati in differenti datacenter e in diverse parti del mondo, che ospitano i contenuti dei nostri siti web (immagini, video ecc…). Hostando i contenuti in località più vicine agli utenti, riducono la distanza tra il server e l’utilizzatore finale, e i contenuti viaggiano molto più velocemente. Ciò rende le CDN uno strumento insostituibile, in grado di migliorare notevolmente l’intera struttura tecnologica dei business.

Tra i vantaggi di una soluzione multi CDN vi sono la riduzione dei tempi di caricamento delle pagine web, una rete più sicura, traffico gestito in modo efficiente e la massima disponibilità del sito web.

Perchè usare una soluzione multi CDN?

Internet non è un posto sicuro per le imprese digitali: attacchi DDoS, furti di dati, hackeraggi, spam e frodi sono solo alcune delle minacce presenti costantemente in rete. Inoltre, il mercato è saturo, e per mantenere il proprio business competitivo in rete è necessario fornire contenuti di alta qualità nella maniera più rapida possibile. La salvezza delle aziende, soprattutto quelle che gestiscono una grande quantità di traffico, è proprio l’implementazione di una soluzione multi CDN che assicuri al 100% la disponibilità dei siti web. Business come i servizi di media streaming e le piattaforme di social network, come abbiamo visto nello scorso post, non possono limitarsi all’uso di una singola CDN se non vogliono compromettere i loro guadagni. Giganti come Apple e Netflix usano già regolarmente 2,3 o 4 reti CDN.

Proprio per questo motivo, l’adozione di soluzioni multi CDN cresce quotidianamente. Secondo alcuni studi recenti, il mercato CDN arriverà alla quota di 21,6 miliardi entro il 2019 e nel 2014 valeva solamente 3,71 miliardi. Questo significa che il bisogno di fornire contenuti velocemente, soprattutto se si tratta di immagini e video, sta crescendo drasticamente e le aziende devono essere preparate a rispondere alle aspettative dei consumatori.

Nel prossimo articolo spiegheremo in modo più approfondito la differenza tra una soluzione multi CDN e l’uso di una singola CDN, stay tuned!

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5 BUSINESS CHE NON POSSONO FARE A MENO DELLA CDN

5 BUSINESS CHE NON POSSONO FARE A MENO DELLA CDN

Abbiamo già parlato di soluzioni di Content Delivery Network (CDN) e di quali sono i principali vantaggi di questo servizio. Oggi analizzeremo nei dettagli quali sono i settori che non solo dovrebbero utilizzare una CDN, ma per i quali l’adozione di un sistema di network distribution è assolutamente necessario per mantenere il business sul mercato.

Le aziende che non possono fare a meno di usare una CDN possono essere raggruppate in 5 macro-categorie:
1. Siti di e-commerce
2. Sistemi di prenotazione online e biglietterie
3. Live streaming
4. Gaming online
5. Social network

Perchè questi business hanno bisogno di una soluzione CDN?

In primo luogo perchè per queste aziende è fondamentale che il proprio sito internet sia sempre disponibile, ma non solo, che risponda in modo istantaneo alle richieste degli utenti. Un altro fattore che incide sulla necessità di adottare una soluzione CDN è la localizzazione del target di business: una società che distribuisce contenuti su scala mondiale ha bisogno di elevate performance web e contenuti di qualità. Ad esempio, e-commerce del settore fashion di grande portata vendono i loro prodotti in tutto il mondo e devono essere raggiungibili ovunque, così come tutte le aziende che hanno target di livello globale o lontani dalla località di origine. Performance elevate, accesso istantaneo ai contenuti, qualità della delivery su scala globale: una soluzione CDN consente raggiungere facilmente tutti questi risultati. Ma ora vediamo nello specifico le categorie di aziende per le quali la distribuzione dei contenuti di alto livello è cruciale per il mantenimento del business stesso.

Cominciamo dai siti di e-commerce, ormai molto numerosi sul web. La velocità è fondamentale nel commercio elettronico: un solo secondo in più nel caricamento delle pagine web determina un calo drastico delle vendite online. I consumatori si aspettano un page load time inferiore ai 4 secondi, e se non sono soddisfatti dell’esperienza di navigazione abbandonano il sito e completano i loro acquisti dal competitor più veloce, solamente un clic più in là. Se il tuo core business è un sito di e-commerce, non puoi fare a meno della CDN. Per farti un esempio, ci sono e-commerce di moda che hanno incrementato il conversion rate del 50% solamente utilizzando una soluzione CDN AKAMAI per distribuire i contenuti in rete.

Lo stesso ragionamento vale per tutti i servizi di prenotazione online, come i portali in ambito travel o i siti delle compagnie aeree. Ormai i viaggiatori sono abituati ad avere tutto a portata di clic e si aspettano accessi rapidi alle opportunità di viaggio e garanzie di sicurezza elevate. Un sito web lento scoraggia gli utenti, che non completano l’ordine e si spostano su altre piattaforme, più veloci e coinvolgenti. Tutti i business che si basano sugli acquisti online, tra i quali i sistemi di prenotazione online, hanno bisogno di una CDN per garantire performance di alto livello, rendere i siti web velocemente raggiungibili e migliorare la user experience.

Il numero di applicazioni per il live streaming aumenta ogni giorno, cosi come il pubblico che richiede l’accesso a questi contenuti. Il servizio di streaming deve consegnare agli utenti contenuti multimediali di alta qualità, riproducibili su qualsiasi device ed in ogni situazione. Per migliorare il coinvolgimento del pubblico e fidelizzarlo, è necessario garantire un accesso instantaneo ai contenuti video ma soprattutto una visione senza interruzioni. Le soluzioni CDN sono lo strumento migliore per ottenere questi risultati e dare una svolta di qualità al business del live streaming.

Il gaming è un’altra categoria che ha bisogno di una trasmissione dati molto veloce. Gli utenti sono impazienti di giocare e scaricare gli aggiornamenti, e non vogliono aspettare. Grazie ad una soluzione CDN puoi garantire un rapido accesso ai contenuti su scala globale, oltre ad un’esperienza di gaming di alto livello con qualsiasi dispositivo.

Infine i social network: sono utilizzati contemporaneamente da milioni di persone in tutto il mondo. Avere una rete di distribuzione dei contenuti che collega l’utente al server fisicamente più vicino alla sua posizione geografica cambia tutto il quadro. Inoltre i carichi vengono distribuiti in modo intelligente all’interno del network, evitando i sovraccarichi dei server centrali e i possibili disservizi.

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I VANTAGGI DELLA CDN

I VANTAGGI DELLA CDN

Come funziona una CDN?

Hai mai visto la sigla CDN? Ti è capitata sotto agli occhi ma non ci hai fatto molto caso?

Se così fosse ti stai perdendo uno straordinario metodo per aumentare la visibilità, le performance e l’esperienza di navigazione del tuo sito web!

Nello scorso articolo vi abbiamo raccontato l’avventurosa storia del suo fondatore e abbiamo visto brevemente come è nata l’idea alla base del sistema di Content Delivery Network.

CDN sta per Content Delivery Network, in italiano rete per la distribuzione dei contenuti. Una CDN è composta da un sistema di server collegati tra loro attraverso internet, che collaborano per consegnare rapidamente i contenuti agli utenti del web.

I contenuti vengono replicati su tutte le macchine che compongono la rete CDN in modo da massimizzare le prestazioni e poter rispondere alle richieste il più velocemente possibile. Quando viene richiesto un contenuto al server, la CDN utilizza il nodo fisicamente più vicino all’utente, in modo da ridurre drasticamente i tempi di risposta e migliorare le performance. In questo modo l’utente riceverà sempre contenuti ottimizzati in breve tempo.

La CDN è particolarmente utile per siti i cui contenuti vengono distribuiti in tutto il mondo (oppure quando il target è distante dal server in cui è ospitato il sito) e per i siti web che devono gestire una grande mole di traffico. Le CDN, infatti, consentono di ottimizzare le dimensioni di file multimediali (immagini, video e audio) e di evitare il sovraccarico dei server centrali.

Perchè la CDN è utile?

– Per ottenere maggiore velocità: il caricamento delle pagine sarà velocizzato e la latenza ridotta

– Per consegnare una migliore esperienza di navigazione: gli utenti troveranno la user experience più gradevole, grazie alle migliori performance del sito

– Per distribuire rapidamente i contenuti su scala mondiale: la CDN permette di raggiungere i visitatori del tuo sito in ogni parte del mondo

– Per migliorare il posizionamento online: maggiori prestazioni e una UX di alto livello sono fattori cruciali per il posizionamento del sito web. Più veloce e più coinvolgente significa più in alto nei risultati dei motori di ricerca

– Per aumentare la sicurezza dei dati: la CDN gioca un ruolo importante anche nella sicurezza, garantendo una maggior protezione dei dati

– Per mitigare gli attacchi DDOS: i server sono più protetti dagli attacchi DDOS grazie a un sistema di monitoraggio costantemente attivo

La CDN è in grado di migliorare molti aspetti del sito web e di conseguenza di aumentarne notevolmente la visibilità online.

Cosa aspetti? Richiedi una consulenza gratuita sulla CDN AKAMAI ai nostri esperti e fai crescere il tuo business!

 
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BREVE STORIA DELLE CDN

BREVE STORIA DELLE CDN

L’incredibile storia di Daniel Lewin, fondatore di Akamai Technologies e padre delle CDN, vittima nell’attentato dell’11 settembre al World Trade Center.

A soli 31 anni Daniel Lewin perse la vita durante l’attentato terroristico alle Torri Gemelle dell’ 11/09/2001. Stiamo parlando del fondatore di Akamai Technologies, ora una delle più grandi aziende sul mercato per quanto riguarda le Content Delivery Network (CDN).

Oggi vi racconteremo la storia di Lewin e di come, tragicamente, la sua morte abbia contribuito indirettamente al successo della sua azienda.

Era il 1998 quando Lewin insieme ad altri 4 soci fonda Akamai Technologies, un’azienda che ha contribuito molto allo sviluppo della rete internet, diventando uno dei principali attori sul mercato per le reti di consegna dei contenuti (CDN). La grande intuizione di Lewin e colleghi fu capire prima di molti altri che la rete aveva bisogno di un sistema di ottimizzazione specifico per ottenere la massima velocità e la massima capacità di trasporto nella distribuzione delle informazioni. E, attraverso la creazione di un algoritmo estremamente sofisticato capace di modellizzare i flussi di bit all’interno della rete, resero tutto ciò possibile. Il sistema sviluppato da Lewin avevo lo scopo di ottimizzare i flussi di dati evitando il sovraccarico dei server centrali (e di tutti gli altri apparati collegati, come switch e router) quando, ad esempio, un contenuto web veniva richiesto contemporaneamente da più parti del mondo. Il sistema funzionava grazie ad alcuni meccanismi di ottimizzazione costruiti ai “bordi” dell’infrastruttura della rete che fungevano sia da memoria tampone sia da regolatori del traffico di informazioni. Questi meccanismi creavano delle “copie” dei contenuti, che venivano allocate ai bordi dell’infrastruttura della rete e permettevano di massimizzare le performance.

L’idea di Lewin era innovativa e capace di cambiare per sempre la storia della tecnologia, ma il suo algoritmo faticava a prendere quota e le ingenti spese per la ricerca stavano mettendo in grave crisi il futuro dell’azienda. Ma, da ex capitano dei Corpi Speciali Isaraeliani degno del suo titolo, non era un uomo che si faceva abbattere dall avversità e credeva nella forza del suo progetto tecnologico. Quel 11 settembre Lewin si trovava sul volo sbagliato per i motivi giusti: stava andando a Los Angeles ad incontrare alcuni potenziali clienti di Akamai Technologies. Ed era proprio in quel periodo che l’algoritmo di Lewin stava iniziando ad essere definito in modo più preciso con il nome di Content Delivery Network, ossia rete per la distribuzione dei contenuti.

Alla Città degli Angeli, però, Lewin non arrivò mai. Ma le sue idee si, e l’azienda da lui fondata ottenne il successo che meritava. Tragicamente, infatti, l’attentato mise a dura prova le capacità della rete ma segnò un punto di svolta fondamentale per Akamai Technologies. Dopo l’11 settembre milioni di utenti cercarono informazioni sulla rete e vi furono numerosi down e disfunzioni a causa dei picchi di richieste che i server non riuscivano a gestire totalmente. Ma nel complesso l’infrastruttura ha tenuto, ed è merito anche di Lewin e collaboratori, e dei loro studi.

Oggi Akamai rappresenta una delle più note aziende sul mercato delle CDN, pur non essendo la sola. Le reti per la consegna dei contenuti gestiscono il 90% del traffico internet e consentono di ottimizzare la dimensione dei contenuti multimediali (come immagini, video e audio). Lo scopo delle CDN AKAMAI è di abbattere il tempo di attesa e ridurre i sovraccarichi. Inoltre, sono fondamentali per i servizi di Cloud computing e svolgono un ruolo importante per quello che riguarda la sicurezza dai dati e la disponibilità dei servizi internet. Oramai, grazie ad anni di test e perfezionamenti continui, il lavoro svolto dall’algoritmo di Lewin è diventato fondamentale per la rete. Le aziende non possono riprodurre la stessa efficienza nella distribuzione dei contenuti online e replicare l’intera infrastruttura avrebbe un costo elevatissimo. Non ci resta che riconoscere ancora una volta il grande contributo di Daniel Lewin alla tecnologia e allo sviluppo della rete internet.

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CONTENT DELIVERY NETWORK: COSA SONO E COME FUNZIONANO

CONTENT DELIVERY NETWORK: COSA SONO E COME FUNZIONANO

Content Delivery Network (CDN), “Rete per la distribuzione di contenuti” è un termine coniato sul finire degli anni novanta per descrivere un sistema di computer collegati in rete attraverso Internet, che collaborano in maniera trasparente, sotto forma di sistema distribuito, per distribuire contenuti (specialmente contenuti multimediali di grandi dimensioni in termini di banda, come l’IPTV) agli utenti finali ed erogare servizi di streaming audio e video.

Al fine di comprendere cosa sia una Content Delivery Network e perché possa essere utile, dobbiamo prima scendere un po’ più in dettaglio sul come funzioni Internet. Ognuno di noi è in grado di navigare pagine web e scaricare contenuti utilizzando smartphones, tables e computers, dove esattamente le pagine web ed i loro contenuti si trovino, potrebbe risultare un mistero per la maggior parte degli utenti finali. Internet è alla base una rete di reti. Immaginate che queste reti siano composte da server che ospitano i contenuti oppure da utenti finali interessati a fruire di questi contenuti. Internet permette a queste diverse reti di comunicare e scambiare informazioni anche se si dovessero trovare ai lati opposti del pianeta. Rende tutto questo possibile attraverso una serie di reti di backbone e cavi di collegamento pubblici che sono distribuiti in giro per il globo e che consentono ai vari operatori internet di raggiungersi l’un l’altro.

Un complesso strato di protocolli, cavi e router regola dove debba passare il traffico diretto ad una specifica destinazione, ma anche se questo possa già sembrare incredibile di per se, è spesso non sufficiente, perché non tutte le connessioni hanno la stessa velocità e come potete probabilmente immaginare, più lontano ci troviamo da una specifica rete e più tempo ci vorrà per raggiungere le pagine ospitate su di essa in base alla velocità delle connessioni tra noi e la rete remota. Se una richiesta per un video specifico deve attraversare 4 reti per raggiungere l’origine del contenuto, la velocità percepita dall’utente finale sarà sempre quella della rete più lenta tra le 4, perché a prescindere da quanto siano veloci le altre, il contenuto dovrà sempre attraversare la rete più lenta per giungere a destinazione.

Tenendo questo esempio in mente, è chiaro che migliori sono connessioni e minore è il numero di reti tra la sorgente e la destinazione del contenuto e migliore sarà la percezione di velocità che l’utente finale avrà. Una Content Delivery Network cerca di dare una soluzione a questo problema portando il contenuto il più possibile vicino all’utente finale.

Una CDN (Content Delivery Network) è una sistema distribuito di server (una rete) che consegna contenuti (pagine web, video, immagini, ecc…) agli utenti finali basandosi sulla loro posizione geografica. Il vantaggio di adottare questo tipo di tecnologia è di migliorare effettivamente la velocità di consegna dei contenuti di un determinato sito con un elevato traffico di richieste oppure di siti che necessitino di una presenza globale. Tanto più vicino geograficamente è il server Content Delivery Network all’utente finale, tanto più veloce il contenuto sarà consegnato. E’ ovviamente un tipo di tecnologia utile principalmente a società il cui mercato non è solo locale, ma prevalentemente globale. Una Content Delivery Network copia il contenuto di una sito internet su una rete di server distribuiti geograficamente in diverse locazioni, facendo caching dei contenuti della pagina.

Quando un utente richiede un contenuto specifico, la CDN redirige la sua richiesta dal server di origine al server della Content Delivery Network più vicino all’utente e consegna il contenuto che ha in cache. Il processo è completamente trasparente per l’utente finale e gli da la sensazione di un tempo molto migliore di risposta della pagina web. Le CDN sono normalmente utilizzate da organizzazioni per accelerare contenuti statici, contenuti dinamici, contenuti mobile, transazioni ecommerce, video, immagini, voce, giochi e molto altro.

Se desiderate avere maggiori informazioni e credete che il servizio di CDN AKAMAI possa essere utile al vostro business, non esitate a contattarci ed un nostro esperto vi seguirà gratuitamente nel processo.

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